La Banca Mondiale cerca laureati per lo Young Professional Program

 Se avete meno di 32 anni, siete laureati e il vostro sogno è quello di fare un’esperienza di lavoro all’estero, siete i candidati ideali per partecipare allo Young Professional Program della Banca Mondiale.

La Banca Mondiale è un istituto che si occupa dell’assistenza economica e finanziaria ai paesi in via di sviluppo o di quelli che versano in condizioni particolarmente difficili. La sua sede è a Washington D.C., ed è proprio qui che i giovani selezionati per lo lo Young Professional Program saranno chiamati a lavorare.

Questo programma della Banca Mondiale prevede un periodo di formazione sul campo di due anni, suddivisi in due periodi di 12 mesi durante i quali i candidati saranno chiamati a svolgere funzioni diverse, periodo per il quale la Banca Mondiale corrisponderà anche delle interessanti retribuzioni e vari benefits.

I requisiti per potersi candidare allo Young Professional Program della Banca Mondiale sono:

età massima 32 anni,

possesso della laurea con specializzazione in specializzazione in economia, finanza, istruzione, sanità pubblica, scienze sociali, ingegneria, urbanistica o gestione delle risorse naturali,

conoscenza fluente della lingua inglese parlata e scritta e di una seconda lingua straniera,

esperienza di almeno 3 anni a livello politico o possesso di un dottorato di ricerca.

Per l’invio della propria candidatura visitare la pagina dedicata allo Young Professional Program del sito  Banca Mondiale.

Le candidature devono essere inviate entro il 30 giugno 2013.

Tre facili strumenti per costruire la propria pensione integrativa

 Pensioni ridotte all’osso già da adesso e la previsione che, in futuro, continueranno ad abbassarsi, grazie alla Riforma Fornero che prevede il solo standard contributivo per il calcolo del rateo mensile. Età pensionabile sempre più alta e impossibilità di accedere alla pensione anticipata, se non con importanti tagli dell’assegno pensionistico.

Dagli ultimi calcoli, infatti, si prevede che le pensioni del futuro potranno essere anche la metà di quanto il lavoratore ha percepito mensilmente di stipendio negli ultimi anni della sua carriera.

► Cosa succede se si smette di versare i contributi del fondo pensione integrativo?

Diviene quindi necessario per tutti i lavoratori provvedere alla creazione di un piccolo gruzzolo per il futuro, iniziando già da adesso a mettere da parte e far fruttare almeno un po’ di quanto si percepisce ogni mese. Si deve ricorrere alla pensione integrativa, il cosiddetto secondo pilastro, che per gli italiani rimane ancora un qualcosa di poco conosciuto, in quanto più predisposti verso gli investimenti a breve termine e non, come serve in vista della pensione, su quelli a medio e lungo termine.

Secondo un recente sondaggio del gruppo di consulenza Accenture, infatti, anche se il 90% degli italiani pensa che sia necessario ricorrere ad investimenti a lungo termine in vista della vecchiaia, ben il 61% degli intervistati ha dichiarato di non avere sufficienti informazioni e competenze per potervi accedere.

Qui proponiamo tre delle soluzioni più semplici per avere la sicurezza di una rendita aggiuntiva alle pensioni pubbliche erogate dall’Inps.

► La proposta giapponese alla crisi della previdenza

Fondi Pensione o PIP (piani individuali pensionistici)

Uno dei modi più semplici per avere una pensione di scorta, è quella di aderire ad un piano individuale pensionistico. È uno strumento semplice che dà la possibilità a tutti i lavoratori – sia dipendenti che autonomi – di contribuire alla loro pensione con un versamento periodico (nel caso di lavoratori dipendenti questo versamento può essere costituito anche dal TFR, il trattamento di fine rapporto).

I soldi che il lavoratore accumula nel proprio piano pensione sono gestiti da professionisti del risparmio e dell’investimento, che li faranno fruttare, impiegandoli sui mercati finanziari secondo il profilo di rischio scelto dal risparmiatore.

Il capitale accumulato con i versamenti e i rendimenti che si maturano dagli investimenti sarà accessibile al momento del pensionamento del lavoratore, che però, in caso di necessità, può anche scegliere di riscattarlo prima, per una quota pari ad almeno il 75% fino ad arrivare al 100%.

Dopo 8 anni di versamenti periodici, il lavoratore può anche decidere di ritirare fino al 30% del capitale accumulato.

► La Riforma Fornero fa risparmiare, ma chi paga?

Buoni Fruttiferi Postali (BFP)

I Buoni Fruttiferi Postali sono distribuiti da Poste Italiane e gestiti dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il lavoratore può acquistare i  buoni con versamenti, per ognuno di loro, di 250 euro, ed è proprio questo il primo pregio di questo strumento finanziario, ossia la sua economicità, anche perché sul capitale investito nell’acquisto di Buoni Fruttiferi Postali non sono previste commissioni di alcun tipo.

Da evidenziare, però, che i rendimenti da Buoni Fruttiferi Postali sono sottoposti ad una tassazione pari al 12,5%.

I migliori BFP per chi vuole un investimento a lungo termine sono i Bfp indicizzati all’inflazione che garantiscono un rendimento annuo che cresce parallelamente al costo della vita.

Titoli  Inflation Linked

Anche in questo caso, come per i Buoni Fruttiferi Postali, investendo parte del proprio reddito in BTPI (Buoni del Tesoro poliennali inflation linked) si avrà la sicurezza che il proprio rendimento sia al riparo dall’effetto dall’inflazione. In questo caso il punto di riferimento è il tasso di inflazione europeo Europa.

Al rendimento di mercato dei Buoni del Tesoro poliennali inflation linked, si deve anche aggiungere un rendimento fisso, calcolato con una percentuale tra il 2 e il 2,6% all’anno.

Diversamente dai BFP, poi, questi strumenti finanziari hanno un costo maggiore, in quanto per la loro sottoscrizione è necessario il versamento di un capitale minimo di 1000 euro.

La Rai cerca ingegneri

 La Rai – Radio Televisione Italiana – sta cercando ingegneri da inserire nelle sedi dell’emittente pubblica nazionale di Milano, Napoli, Roma e Torino.

Le risorse necessarie sono 10 e saranno impiegate nei nuovi progetti di digitalizzazione e informatizzazione degli impianti e sistemi di produzione televisiva e dei relativi processi tecnici-editoriali.

La Rai per selezionare i candidati più adatti ha indetto un concorso, per titoli ed esami, al quale è possibile iscriversi fino al 17 giugno 2013.

Il concorso di selezione per i nuovi ingegneri che andranno a lavorare in Rai è strutturato in quattro fasi: prova preselettiva, un colloquio, prove psicoattitudinali e l’accertamento della conoscenza della lingua inglese.

Da questo concorso saranno selezionate 20 risorse idonee: i primi 10 classificati avranno la possibilità di entrare subito a lavorare in Rai, mentre i restanti saranno richiamati in caso di rinuncia di uno degli aventi diritto.

I requisiti necessari per partecipare al concorso indetto dalla Rai sono:

– Possesso di laurea in ingegneria informatica, elettronica o delle telecomunicazioni, conseguito con votazione non inferiore a 107/110 (o 97/100);

– Essere nati dopo il 1° luglio 1984;

– Conoscenza della lingua inglese.

Per partecipare al concorso per titoli ed esami indetto dalla Rai è necessario inviare la propria domanda di partecipazione entro e non oltre il 17 giugno 2013, seguendo la procedura di candidatura on line contenuta nel bando di concorso.

Bristol Myers Squibb assume in tutta Italia

 Bristol Myers Squibb  è una grande azienda farmaceutica che fa parte del gruppo BioPharma, la cui specializzazione è la ricerca e la messa a punto di farmaci e cure innovative per malattie gravi.

La sede centrale della Bristol Myers Squibb è negli Stati Uniti, ma ha anche diverse sedi sparse per il mondo, due delle quali in Italia: una a Roma, nella quale sono impiegate circa 200 persone, ed una ad Anagni, sede nella quale si lavora alla produzione e al confezionamento dei farmaci che poi vengono spediti nel resto del mondo, che dà lavoro a quasi 700 dipendenti.

Al momento la Bristol Myers Squibb è alla ricerca di nuovo personale per le sue sedi italiane. Di seguito l’elenco dei profili ricercati:

Ingegnere Senior Packaging Farmaceutico, Anagni

Production Planner, Anagni

Biotechnology Lab Manager, Anagni

Analisti Di Laboratorio, Frosinone

Quality Control Manager, Anagni

Operatori Pharma, Frosinone

Inoltre la Bristol Myers Squibb  è anche alla ricerca di stagisti che verranno inseriti nell’area industriale di Anagni. La ricerca è rivolta a laureati che hanno conseguito il titolo di studio da non più di dodici mesi, nelle seguenti specializzazioni:

Farmacia, Chimica, CTF, Scienze Biologiche (per Qualità, Produzione);
Economia o Ingegneria gestionale (per la Supply Chain, il Finance, il Procurement);
Ingegneria Meccanica ed Elettronica (per la Produzione, Ingegneria e Manutenzione);
Ingegneria Ambientale (per Environment, Health & Safety);
Giurisprudenza, Psicologia, Economia, Scienze della comunicazione, Scienze Politiche (per la Direzione Risorse Umane). 

Per conoscere tutti i requisiti richiesti dalla Bristol Myers Squibb  per partecipare alle selezioni – sia di lavoro che di stage – e per l’invio della propria candidatura, si rimanda alla pagina Lavora con Noi del sito della casa farmaceutica.

Cosa succede se si smette di versare i contributi del fondo pensione integrativo?

 E’ notizia di questa mattina che circa 1,2 milioni di persone che sono iscritte ad un fondo pensione integrativo – circa un quinto dei 5,8 milioni di possessori di previdenza integrativa italiani – nel corso dello scorso anno hanno smesso di pagare i contributi richiesti dai fondi stessi.

► Fondi pensione sospesi per 1,2 mln di persone

Sono tutti coloro che, perché in cassa integrazione o per perdita del lavoro, non possono più permettersi di pagare quanto richiesto. Ma cosa accade a chi non paga?

In primo luogo va evidenziato che, dato che la previdenza integrativa in Italia è facoltativa, non si incorre in nessuna sanzione, né pecuniaria né amministrativa.

Gli effetti di questo mancato pagamento si vedranno su quanto riceveranno di pensione integrativa: maggiore sarà l’interruzione del pagamento dei contributi integrativi e minore sarà l’importo della rendita al momento della cessazione del versamento dei contributi.

Ma non tutto è perduto. Infatti, essendo la previdenza integrativa non obbligatoria e flessibile, il lavoratore, nel caso in cui si presentino le condizioni che permettono di riprendere il pagamento dei contributi volontari, potrà ricostituire la sua pensione.

► Vantaggi e svantaggi della totalizzazione nazionale della contribuzione

Inoltre, nel caso di ritorno al pagamento dei contributi integrativi si potrà accedere anche alla deduzione fiscale di questa spesa fino entro la soglia dei 5164,57 euro annui.

I dati sullo sfruttamento del lavoro minorile

 Ormai, per quanto concerne lo sfruttamento del lavoro minorile è scattato l’allarme. Un dato molto preoccupante è stato rilasciato nei giorni scorsi in seguito a una ricerca condotta dall’Associazione Bruno Martini di concerto con Save the children.

Si parla di ben 260.000 minorenni sotto i sedici anni sfruttati lungo la penisola. Non vi sono, inoltre, differenze tra ragazzi e ragazze.

Basti pensare che il 46% degli under 15 che lavorano sono femmine. Le esperienze di lavoro sono in buona parte occasionali (40%), ma uno su quattro lavora per periodi fino ad un anno e c’è chi supera le cinque ore di lavoro quotidiano (24%). La cerchia familiare è l’ambito nel quale si svolgono la maggior parte delle attività: il 41% dei minori effettua un lavoro nelle mini o micro imprese di famiglia, mentre uno su tre svolge lavori domestici continuativi per più ore al giorno e più di uno su dieci lavora presso attività portate avanti da parenti o amici.

Lavori minorili principali

Tra lavori minorili più svolti fuori dalla propria abitazione segnaliamo i ‘mestieri’ nel settore della ristorazione (18,7%) quali barista o cameriere, seguiti a ruota dalla vendita stanziale o ambulante (14,7%). Minori vengono poi sfruttati nel lavoro agricolo o di allevamento (13,6%) ma anche nei cantieri (1,5%).

Compensi

Meno della metà dei minori che lavorano tra i 14 e i 15 anni ottengono un compenso (45%) e di questi solo uno su quattro lavora all’esterno della cerchia familiare.

Il parere di Susanna Camusso

Secondo il segretario della Cgil, Susanna Camusso, “la prima straordinaria riforma di cui ha bisogno il nostro Paese è quella dell’istruzione. In questi anni abbiamo avuto tagli e i risultati sono davanti a tutti, ad esempio l’aumento della dispersione scolastica”. La scuola può toglere i ragazzi dalla strada?

Roche assume in Italia

 Roche è una delle più grandi aziende farmaceutiche esistenti a livello mondiale. Nata nle 1896 la Roche, ad oggi, dà lavoro a più di 80.000 persone in 150 paesi del mondo.

Al momento l’azienda è alla ricerca di tanti profili professionali diversi da inserire nelle sedi italiane presenti in Lombardia, Triveneto e Lazio.

Le offerte di lavoro di Roche

 

Country Study Manager Oncology, Milano

Field Service Engineer, Triveneto

Technical Specialist Tissue Diagnostic, Monza

Junior Product Manager, Milano

Hospital Sales Junior Analyst, Monza

Junior Information Manager, Monza

Stage Manufacturing Controlling, Segrate

Junior Controller, Monza

Senior Controller, Monza

Associate Junior Product Manager, Milano

Key Account Manager, Monza

Customer Manager, Lazio

Per conoscere i requisiti richiesti da Roche per candidarsi ad una delle offerte di lavoro attive e per l’invio della propria candidatura si rimanda alla pagina dedicata alle Carriere del sito dell’azienda farmaceutica.

Sfruttamento lavoro minorile: scatta l’allarme

 Troppo. Assolutamente troppo elevato il livello di sfruttamento del lavoro minorile in Italia, sia in termini di quantità che di ‘qualità’. Parliamo ad oggi di ben 260mila minori sfruttati lungo la Penisola.

In media, si tratta di più di uno su venti, con età inferiore ai sedici anni. Ciò si evince dall’indagine sul lavoro minorile in Italia, messa a punto dall’associazione Bruno Trentin e da Save the Children in attesa di approfondire il tema durante la giornata mondiale contro il lavoro minorile.

Il fenomeno, agevolato dalla crisi economica, è molto diffuso nelle province del Meridione e sulle isole.

Sono 260.000, dunque, i minori costretti a lavorare, nello specifico per ragioni di natura familiare (povertà dei genitori) e per via di un rapporto non positivo con la scuola.

Inoltre, sono ben trentamila i 14-15enni a rischio di sfruttamento. Tutti ragazzi che fanno un lavoro pericoloso per la loro salute, sicurezza o integrità morale, lavorando di notte o in modo continuativo, con il rischio reale di compromettere gli studi e di saltare il riposo necessario. Questi i ‘risultati’ più allarmanti della ricerca.

Il fenomeno del lavoro minorile contempla anche coloro che hanno meno di undici anni (0,3%), malgrado l’incidenza aumenti con l’aumentare dell’età (3% dei minori 11-13 anni).

La vetta di quasi due su dieci minorenni sfruttati (18,4%) si raggiunge tra i 14 e 15 anni, età di passaggio dalla scuola media a quella superiore.

 

Lush assume

 Lush è un marchio che ha fatto del rispetto della natura e della genuinità dei suoi prodotti il suo punto di forza. Il marchio si occupa principalmente di prodotti naturali per la cura e l’igiene del corpo e del viso e tutto ciò che viene messo in vendita negli store è prodotto solo con prodotti naturali e nel rispetto dell’ambiente.

Al momento la catena è in forte espansione sul territorio italiano ed è, quindi, alla ricerca di nuovo personale da inserire nel suo organico per gli store Lush presenti o di nuova apertura di Trentino Alto AdigeLombardia, Veneto, Lazio, Toscana ed Emilia Romagna.

Le offerte di lavoro di Lush

Shop Manager per le sedi di Bolzano, Portogruaro, Treviso e Roma
Addetti Vendita A Chiamata per gli store di Bolzano (nuova apertura), Orio al Serio (BG), Parma, Roma, Treviso e Bressanone
Apprendisti Commessi per i negozi di Bolzano (nuova apertura), Firenze e Bologna
Impiegato Hr/Ufficio Personale per la sede di Venezia

Per conoscere i requisiti richiesti per ognuna delle posizioni di lavoro aperte da Lush e per l’invio della propria candidatura consultare la pagina Lavora con Noi del sito dell’azienda.

Quasi mille esuberi per TNT

 Prende il via in questi giorni il piano di riorganizzazione interna di uno dei grandi nomi della logistica attivi in Italia, la TNT Express, che ha recentemente previsto una riduzione del personale pari a 857 unità su circa 3 mila dipendenti.