Assunzioni Deborah

 Deborah è un’istituzione quando si parla di bellezza. Con più di cento anni di storia alle spalle e una costante attenzione alle esigenze del mercato e alle nuove tendenze, adesso Deborah è un grande gruppo che offre una lunga serie di marchi per andare incontro alle esigenze di chi fa particolare attenzione alla cura della bellezza e della persona.

Tra i vari marchi che Deborah può annovera nel suo gruppo ci sono Deborah Milano, Deborah Bioetyc, Deborah Nailspace, Dermolab, Bioetyc Uomo, Hydracolor, Debby, Rouge Baiser, Hitech Cosmetics, senza contare la Max Factor, della quale è partner commerciale dal 2007.

Al momento Deborah è alla ricerca di nuovo personale per potenziare l’organico dei suoi store. Vediamo quali sono le offerte attive al momento.

Addetti alle vendite per le sedi di Mantova, Cremona, Reggio Emilia, Brescia e Milano

Store manager per le sedi di Mantova, Cremona, Reggio Emilia, Brescia

Per avere tutte le informazioni sui requisiti necessari per partecipare alle selezioni Deborah e per proporre la la propria candidatura consultare il sito del gruppo alla pagina Lavora con Noi.

Operatori di sportello cercasi in tutta Italia

 Tante opportunità per chi cerca un lavoro in banca. A darvi la possibilità di fare un po’ di esperienza come operatore di sportello bancario è Page Personnel, multinazionale inglese specializzata nella ricerca e selezione di personale per ruoli impiegatizi, che ha aperto una grande campagna di recruitment per questa estate in tutta Italia.

La ricerca è per 150 operatori di sportello bancario per diversi istituti di credito che lavoreranno nelle sedi di Sicilia, Campania , Sardegna, Lazio e Abruzzo.

I requisiti richiesti per partecipare alle selezioni di operatore di sportello sono il possesso della laurea o del diploma e l’aver avuto almeno un anno di esperienza nel ruolo.

Le mansioni previste sono: operazioni di cassa, attività di back office e attività commerciale, come la  proposizione commerciale dei prodotti bancari di base.

Page Personnel, per conto degli istituti per i quali sta cercando personale, offre contratto di lavoro in somministrazione della durata di 3 mesi, con ticket restaurant come benefit, per il periodo di giugno, luglio ed inizio agosto.

Per candidarsi alla posizione di operatore di sportello bancario per il periodo estivo consultare il sito di Page Personnel.

Pensioni: come sono adesso e come potrebbero diventare

 Occupazione giovanile e pensioni vanno di pari passo. Se si innalzano i requisiti anagrafico e contributivo l’Inps e i vari enti previdenziali risparmiano, ma i giovani non hanno modo di accedere al mondo del lavoro. Che fare?

► Le proposte del governo per il rilancio dell’occupazione giovanile

I ministri Giovannini e Saccomanni propongono più flessibilità, da entrambe le parti. E’ possibile?

Forse sì, l’importante è capire come intervenire e il nodo cruciale è la pensione anticipata.

Ad oggi, dopo l’entrata in vigore della Riforma Fornero, per andare in pensione anticipata è necessario un monte contributivo troppo alto: 42 anni e 5 mesi per gli uomini e 41 e 5 mesi per le donne. Se questo requisito è raggiunto dopo che si sono compiuti i 62 anni di età allora si può accedere alla pensione piena, ma se si decide di andarci prima si incorre in una decurtazione dell’assegno (1% della quota di pensione calcolata con il sistema retributivo per ogni anno di età mancante tra i 60 e i 62, al 2% per ogni anno di età mancante ai 60).

La dimostrazione che questo sistema non ha funzionato sta nei dati dell’Inps: dall’entrata in vigore della riforma delle pensioni solo 8.000 lavoratori in totale – tra chi aveva anche 62 e chi no – hanno deciso di uscire dal lavoro prima di avere accesso alla pensione di vecchiaia.

► Pensioni, Governo lancia turnover tra senior e giovani

Che fare quindi?

Allo studio del Parlamento c’è già un disegno di legge che ha dei requisiti meno stretti per l’accesso alla pensione anticipata: il requisito anagrafico rimane lo stesso, 62 anni, ma si abbassa sensibilmente il requisito contributivo, che scenderebbe a 35 anni. La penalizzazione prevista è del 2% in meno per ogni anno che manca al raggiungimento dei 66, quindi al massimo l’assegno si abbasserebbe dell’8%.

 

Dove andare per guadagnare di più e vivere meglio?

 Sì, c’è anche l’Italia, ma è in fondo alla classifica dei 15 paesi votati da 2.146 professionisti altamente qualificati di 90 Paesi intervistati in merito dalla società di recruiting Hydrogen. Il rapporto si chiama Global professionals on the move 2013 e ci restituisce una mappa delle preferenze dei cosiddetti professionisti mondiali, ossia di persone con un alto livello di istruzione che lavorano nei seguenti settori: legale, finanza, tecnologia, energia, scienze naturali, commercio, consulenza.

► Le professioni giuste per ottenere un mutuo

Le motivazioni che spingono questi professioni a spostarsi riguardano in primo luogo la professione: la scelta ricade sui paesi che danno le maggiori opportunità di fare carriera nel proprio settore specifico e che propongono le retribuzioni più alte.

Ma nella decisione della destinazione del proprio trasferimento, che spesso è lungo termine, ci sono anche altre caratteristiche della meta che influenzano la scelta, prima tra tutte la qualità della vita.

Nella classifica stilata dai professionisti globali, la meta più desiderata sono gli Stati Uniti, nonostante le difficoltà che il paese sta attraversando, seguita da Gran Bretagna e Australia.

I 15 paesi dove si guadagna di più e si vive meglio

1) Stati Uniti (24% delle preferenze)

2) Gran Bretagna (13%)

3) Australia (13%)

4) Singapore (9%)

5) Canada (8%)

6) Svizzera (6%)

7) Francia (5%)

8) Hong Kong (5%)

9) Emirati Arabi Uniti (5%)

10) Germania (4%)

11) Cina (3%)

12) Brasile (3%)

13) Italia (2%)

14) Spagna (2%)

15) Nuova Zelanda (2%)

Le proposte del governo per il rilancio dell’occupazione giovanile

 Giovani italiani sempre meno inclusi nel mondo del lavoro: la disoccupazione giovanile in Italia è alle stelle e il governo ha posto la sua risoluzione come priorità.

A doversene occupare in prima persona è il nuovo ministero del Lavoro Enrico Giovannini che, nella relazione che ha presentato al premier, punta molto in alto: 100 mila nuovi posti di lavoro per i giovani entro la fine del 2013. Ma non solo, nella sua relazione il ministro parla anche di incentivi alle assunzioni, credito di imposta per i salari bassi, politiche più efficaci per il mercato del lavoro e la creazione di un circolo virtuoso tra flessibilità e occupazione.

► Un patto europeo contro la disoccupazione

E’ possibile realizzare un piano così ambizioso in un paese, come l’Italia, che sta affrontando tutta una serie di problemi molto gravi?

Secondo il ministro Giovannini è possibile. Lo si può fare lavorando contemporaneamente su due fronti: da un lato sul fronte europeo e, dall’altro, sul fronte interno con le parti sociali.

Lavorare sul fronte europeo è necessario per ottenere il primo risultato, quello più importante, ossia il reperimento delle risorse necessarie per riuscire a mettere in piedi un progetto realistico per l’occupazione. Il momento cruciale sarà il prossimo Consiglio europeo, quando il governo italiano chiederà all’Unione di non conteggiare le risorse interne che dovranno essere utilizzate per le misure occupazionali nel rapporto deficit/pil che deve rimanere entro il 3%.

Se questo accadrà sarà possibile mettere in campo circa 7 miliardi di euro.

Il ministro Giovannini punta anche ad ottenere la collaborazione degli altri paesi europei che si trovano nelle stesse condizioni: Spagna e Francia. I due paesi, insieme all’Italia, inoltre, mireranno anche ad ottenere una parte del fondo Youth Guarentee –  6 miliardi in tutto da spalmare tra tutti i Paesi Ue dal 2014 al 2020 – con precedenza per quei paesi che hanno un tasso di disoccupazione giovanile pari o superiore al 25%.

Poi si guarda al paese, in cerca di una più proficua collaborazione tra il governo e le parti sociali per rimettere mano alla riforma Fornero. Le prime modifiche che si dovranno fare riguarderanno i contratti a termine e l’apprendistato, poi si dovrà necessariamente intervenire anche sulle pensioni.

► Pacchetto occupazione giovani entro giugno: quali possibili interventi?

In questo caso sarà il requisito anagrafico l’oggetto della discussione: la proposta sul tavolo, al momento, è di lasciarlo invariato ma flessibile. I lavoratori che vorranno andare in pensione potranno farlo anche prima, con penalizzazioni sull’ammontare del rateo mensile, oppure i lavoratori più vecchi potranno passare al part time e rimanere in azienda come tutor o, ultima strada, la possibilità di due assunzioni con contratti atipici per ogni pensionamento di un occupato anziano.

Pubblico impiego: proroga di 8 mesi per 115.000 precari

 Il decreto inerente a Imu e Cig dovrebbe innescare una proroga al 31 dicembre di questo anno riguardante i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione. Oggi il decreto dovrebbe essere varato dal Consiglio dei Ministri.

A seguito di numerose complicazioni, dopo dieci giorni di fuoco si dà dunque il via al prolungamento dei contratti non a tempo indeterminato negli uffici della Pa. Una decisione scaturita dal contenuto dell’ultima legge di stabilità. A meno di voltafaccia dell’ultimo minuto, dunque, dovrebbe esserci l’ok del Governo, come si evince peraltro dalle riunioni della giornata di ieri.

L’obiettivo di proroga per i precari era contemplato dallo stesso presidente del Consiglio Enrico Letta in occasione di richiesta della fiducia alle Camere. Letta lo considera come una delle urgenze del suo governo. Tuttavia, inizialmente il decreto sulla sospensione del pagamento dell’Imu di giugno e sul rifinanziamento della Cig non era stato reputato il tramite più adatto. Ma, a seguito del pressing dei sindacati e di larga parte della maggioranza, sarà Decreto legge all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di quest’oggi a configurarsi come l’opzione più valida.

In attesa di notizie ci sono ben centoquindici mila dipendenti. Di  86.122 sono a tempo determinato e gran parte prestano servizio presso enti locali. Qualora dovesse arrivare la proroga sarebbe con ogni probabilità l’ultima, dal momento che il vincolo dei risparmi stabilito dal dl 78/2010 si conclude a fine 2013.

Articolo 1 cerca personale per le risorse umane

 L’Agenzia per il Lavoro Articolo1 sta aprendo nuove filiali sul territorio italiano per le quali ha bisogno di nuovo personale. Le nuove filiali saranno ubicate prevalentemente nelle regioni del centro nord della penisola, ma non mancano opportunità di lavoro anche per le altre regioni, dove sono già presenti delle filiali dell’importante agenzia per il lavoro.

Vediamo nel dettaglio quali sono i profili ricercati dall’Agenzia per il Lavoro Articolo1 e le sedi di lavoro.

I profili ricercati al momento dall’Agenzia per il Lavoro Articolo1 sono:

Key Account Manager (11 risorse) per la sede di Milano

Branch Manager (6 risorse) per le sedi di Como, Genova, Parma, Reggio Emilia, Ascoli e Frosinone

Assistenti di filiale (6 risorse) per le sedi di Como, Genova, Parma, Reggio Emilia, Ascoli e Frosinone

Per conoscere i requisiti che l’Agenzia per il Lavoro Articolo1 richiede per potersi candidare alle posizioni di lavoro aperte e per la candidatura consultare la pagina dedicata alle carriere del sito dell’Agenzia.

General Electric assume in Italia

 La General Electrics oggi è una grande multinazionale che opera in diversi settori, come la tecnologia, i media e i servizi finanziari.

La sua nascita si deve, nel 1982, alla fusione della Edison Electric Light Company con la Thomas – Houston Company e in questi 130 anni di storia la compagnia è stata in grado di sfruttare tutte le sue potenzialità per divenire operativa e competitiva in tantissimi campi: ad oggi la General Electrics ha più di 100 sedi operative per un totale di circa 300.000 dipendenti in tutto il mondo.

Al momento la multinazionale americana è alla ricerca di ben 80 risorse che saranno impiegate, sia con contratti di lavoro che con stage finalizzati all’assunzione, presso le sedi italiane di MilanoAgrate BrianzaVibo ValentiaBussolengoFirenzeTalamonaMassa e Bari.

Le posizioni di lavoro aperte in questo periodo per le sedi italiane della General Electrics sono:

Tecnici,
Services Project Associate,
Manager,
Ingegneri,
Credit & Collections Specialist,
Specialisti della Logistica,
Programmatori,
Capi Reparto,
Commerciali,
Analisti.

Gli stage proposti dalla General Electrics si svolgeranno nei seguenti settori:

Global Events,
Testing Scheduler,
Quality,
Risorse Umane,
Technology Services,
Produzione,
Global Services,
Quotation & Qualification Engineers,
Operational Project,
Finanza.

Per conoscere tutti i requisiti richiesti dalla General Electrics per candidarsi ad una delle offerte di lavoro o di stage proposte, consultare il sito della multinazionale alla pagina dedicata alle Carriere.

Pensioni, Governo lancia turnover tra senior e giovani

 Il governo Letta si è posto due importantissimi obiettivi. Il primo è quello di creare in poco tempo centomiila nuovi posti di lavoro per i giovani.

Il secondo è quello di rendere un po’ più flessibile la contestatissima riforma delle pensioni, ideata verso la fine del 2011 dall’ex-ministro del Welfare, Elsa Fornero.

L’asso nella manica

Ora, al posto della Fornero c’è Enrico Giovannini, che è pronto al ‘colpaccio’. Giovannini la chiama staffetta generazionale ed è la progressiva e graduale sostituzione, negli organici delle aziende, dei lavoratori più anziani con giovani neo-assunti.

Nello specifico, ai dipendenti ai quali restano ormai pochi anni di carriera prima della pensione, verrà offerta la possibilità di lavorare part-time, ovvero con orari e stipendi ridotti. Contestualmente, tuttavia, l’azienda proseguirà a versare la stessa quantità di contributi prevista per chi fa orario full time, in maniera tale da evitare un taglio dell’assegno pensionistico maturato dal lavoratore.

I dettagli della proposta Giovannini

Nello specifico, se l’impresa deciderà di assumere un giovane (con un contratto stabile o con l’apprendistato) e lo assocerà al dipendente più anziano in un percorso di training professionale, riceverà un sostegno pubblico: la cifra di contributi del lavoratore anziano verrà infatti pagata (almeno parzialmente) dallo Stato.

 

500 giovani assunti da Unicredit nei prossimi diciotto mesi

 Giungono ottime notizie sul fronte lavorativo da Unicredit, che assumerà più di 500 nuovi impiegati in Italia entro un anno e sei mesi.

Unicredit, inoltre, si prepara al lancio di “prodotti più flessibili non sul tasso di interesse, bensì sulla gestione del mutuo in base alle caratteristiche del reddito familiare”.

A progettare il tracciato che l’istituto ha deciso di intraprendere verso diverse strade per contribuire a risollevare il Paese dalla crisi è l’amministratore delegato, Federico Ghizzoni.

Per Ghizzoni si tratta di un grande segnale di fiducia nella capacità di ripresa del nostro Paese.

L’ad del gruppo ha poi aggiunto: “In termini numerici non ne avremmo bisogno, ma questo indica che il gruppo si è rafforzato e che guarda al futuro. Ed è un atto di fiducia nella nostra rete italiana”.

Le selezioni sono già cominciate: cento giovani saranno assunti direttamente a tempo indeterminato, mentre i restanti 400 saranno inquadrati con contratti quadriennali di apprendistato destinati all’assunzione.

Per una ventina di “neolaureati ad alto potenziale” sarà formulato un contratto di assunzione a tempo indeterminato che li proietterà, nel giro di un paio d’anni, a diventare manager all’interno dell’istituto.

Unicredit cerca giovani laureati con voti eccellenti nelle seguenti materie: statistica, ingegneria, giurisprudenza ed economia.

E’ inoltre richiesta un’ottima conoscenza dell’inglese, poiché molto probabilmente i laureati faranno esperienza nelle sedi estere di Unicredit.

La priorità sarà data ai candidati con non più di 25 anni.