Guida all’Aspi – Quando non si ha più diritto alla contribuzione

 L’Aspi, l’ammortizzatore sociale introdotto dalla Riforma Fornero per i lavoratori che hanno involontariamente perso il proprio impiego può essere ottenuta solo in base a determinati requisiti.

Ovviamente il diritto all’Aspi decade nel momento in cui il lavoratore non risponde più ai requisiti e anche con il sopraggiungere di altre condizioni. Vediamo quali sono.

Quando si perde il diritto all’Aspi?

Il lavoratore che ha beneficiato dell’Aspi non può più ricevere il nuovo contributo di disoccupazione nei seguenti casi:

– Rioccupazione del lavoratore con contratto di lavoro subordinato superiore a 6 mesi;

– Inizio di attività autonoma senza comunicazione all’Inps;

– Raggiungimento dei requisiti contributivi e anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata;

– Raggiungimento dei requisiti per ottenere un assegno di invalidità;

– Non partecipazione – o partecipazione saltuaria – alle attività previste per i disoccupati (formazione, tirocini ecc);

– Non accettazione di una offerta di lavoro con retribuzione minima prevista superiore almeno del 20% dell’importo lordo dell’indennità.

Inoltre, nel caso il lavoratore ottenga una nuova occupazione, la contribuzione Aspi è sospesa per 6 mesi, ma solo nel caso in cui la retribuzione percepita superi i 3.000 euro all’anno. In caso contrario l’Aspi continua ad essere erogata.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

 

 

 

Guida all’Aspi – Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

 Nuovo ammortizzatore sociale previsto dalla Riforma Fornero l’Aspi andrà a sostituire la vecchia indennità di disoccupazione. In questo articolo vediamo per quanto tempo i lavoratori possono percepire questa contribuzione e a quanto ammonta l’assegno percepito.

Per quanto tempo i lavoratori possono percepire l’Aspi?

L’Aspi prevede dei tempi diversi di contribuzione in base all’anno e all’età del lavoratore licenziato. Nello specifico i lavoratori potranno percepire questa indennità secondo la seguente ripartizione:

2013

8 mesi per gli under 50;
12 mesi per gli over 50.

2014

8 mesi per gli under 50;
12 mesi per coloro che hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni;
14 mesi per gli over 50.

2015

10 mesi per gli under 50;
12 mesi per coloro che hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni;
16 mesi per gli over 50.

2016

12 mesi per gli under 50;
18 mesi per gli over 50.

2017 

12 mesi per gli under 55;

18 mesi per gli over 55.

A quanto ammonta l’indennità Aspi?

L’importo base dell’Aspi si calcola in base alla retribuzione base del dipendente che ha perso il lavoro, per una percentuale pari al 75% in caso di retribuzione mensile pari o inferiore ai 1.080 euro.

Nel caso di retribuzione media superiore ai 1.080 euro si aggiunge il 25% della differenza tra la remunerazione mensile e la parte eccedente la soglia stabilita.

Dopo i primi sei mesi l’importo della contribuzione si riduce del 15% e di un ulteriore 15% dopo i 12 mesi.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

Guida all’Aspi – Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

 La Riforma Fornero ha introdotto l’AspiAssicurazione Sociale Per l’Impiego – una nuova forma di contribuzione a favore dei lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego.

Questa nuova forma di contribuzione è entrata in vigore dal 1° gennaio 2013 e prevede un graduale passaggio dalla vecchia indennità di disoccupazione alla nuova formula di contribuzione.

Cerchiamo di capire come funziona l’Aspi, chi sono gli aventi diritto e come presentare la domanda.

I requisiti per accedere all’Aspi

Fermo restando che possono accedere all’Aspi solo i lavoratori che hanno involontariamente perso la loro occupazione, questa forma di contribuzione non è prevista pergli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, per i quali rimane in vigore la vecchia disoccupazione.

Possono accedere all’Aspi:

1. I lavoratori dipendenti del settore privato;

2. I lavoratori dipendenti del settore pubblico con contratto a tempo determinato;

3. Gli apprendisti;

4. Gli artisti e il personale dipendente artistico (teatrale, cinematografico).

Quali sono i requisiti necessari per ricevere la contribuzione Aspi?

1. Disoccupazione involontaria;

2. Stato di disoccupazione come da D.lgs. 181/200 (art.1, comma 2, lettera c);

3. Aver accumulato almeno un biennio di anzianità assicurativa;

4. Aver raggiunto almeno 52 settimane di contribuzione nel biennio precedente al licenziamento.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

 

 

Luisa Spagnoli cerca personale

 Forse non tutti sanno che Luisa Spagnoli, prima di diventare un famoso brand di abbigliamento, è l’inventrice dei Baci Perugina.

Nata a Perugia, infatti, Luisa Spagnoli inizia fin da giovanissima la carriera di imprenditrice e, oltre all’invenzione del famoso cioccolatino, a lei si deve anche la messa a punto di tanti servizi per i dipendenti delle sue azienda, la Perugina, che, dopo la fine della guerra, iniziò a diversificare la sua produzione, passando dall’alimentare all’abbigliamento. La nascita e la grande espansione di queste attività si devono ai figli di Luisa, che tutt’ora garantiscono la qualità dei prodotti che portano il suo nome.

Presente in Italia con 153 negozi e con 34 store monomarca in tutto il mondo, in questo momento Luisa Spagnoli è alla ricerca di diverse professionalità. Vediamole nel dettaglio.

Addetti alle vendite per Napoli, Roma, Firenze, Como, Reggio Calabria

Responsabili Punto Vendita per le sedi di Catania, Cosenza, Lecco, Vigevano, Potenza, Cagliari, Canicattì

Addetto Back e Front Office

Responsabile Tecnico di Caampionario

Ispettrice Commerciale – Area Nord Ovest

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per Luisa Spagnoli consultare il sito dell’azienda alla pagina dedicata alle carriere.

 

 

COME CANDIDARSI
Gli interessati alle future assunzioni Luisa Spagnoli e alle offerte di lavoro Luisa Spagnoli attive presso i negozi possono candidarsi dalla pagina dedicata alle Carriere dell’azienda, registrando il proprio curriculum vitae nell’apposito form.

L’Oreal assume a tempo indeterminato

 L’Oreal, leader mondiale del settore delle bellezza, ha aperto le selezioni alla ricerca di nuovo personale da assumere con contratti a tempo indeterminato nelle sedi italiane.

Lavorare in’azienda grande e prestigiosa come la L’Oreal, presente in oltre 130 Paesi con 38 stabilimenti, 18 centri di ricerca e 68.900 dipendenti di 100 nazionalità diverse, è sicuramente una grande opportunità per tutti coloro che hanno sempre sognato di lavorare nel settore della bellezza.

Le regioni interessate dalle assunzioni L’Oreal sono  Lombardia, Toscana, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Calabria, Lazio e Sicilia. Vediamo nel dettaglio quali sono i profili professionali ricercati.

Consulenti di Vendita 
Richiesto diploma o laurea e ottime  capacità relazionali.

HR – Employer Branding & Recruiting Specialis
Richiesta laurea e ottima conoscenza dell’inglese. Gradita esperienza pregressa nel ruolo.

Product Manager Armani
Richiesta laurea, ottimo inglese e conoscenza dei canali di comunicazione media tradizionali e digital.

Agenti di Vendita
Laurea o diploma con esperienza pregressa di alemno due anni.

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni L’Oreal, le sedi di lavoro e per l’invio della propria candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina Job Opportunities.

Le modifiche alla riforma Fornero

 Le dichiarazioni rilasciate negli ultimi  giorni dal neo Ministro del Welfare Enrico Giovannini e dal Presidente del Consiglio Enrico Letta tolgono ogni dubbio sulla volontà del nuovo esecutivo di apportare al più presto delle modifiche alla riforma del lavoro, la riforma Fornero, al fine di risolvere alcuni problemi relativi al mercato del lavoro italiano.

> Per Giovannini la riforma Fornero va cambiata

Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

Ma quali sono le modifiche che il Governo Letta ha intenzione di apportare alla Riforma Fornero? Ne ha parlato stamani Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro, spiegando quali saranno i principali interventi in cantiere per alleggerire e semplificare la rigidità del sistema fino ad oggi previsto.

Le modifiche, dunque,  interesseranno quattro aspetti fondamentali:

1. la riduzione degli intervalli di tempo obbligatori tra la fine di un contratto e l’inizio di un altro

2. la revisione del cosiddetto “causalone” (ossia della specificazione delle ragioni tecniche – organizzative – produttive che giustificano il ricorso a contratti flessibili

3. il potenziamento dell’ istituto dell’ apprendistato

4. la riduzione dei contributi per i titolari di partita Iva, che a detta dell’ ex Ministro è il vero peso che grava sulle spalle dei giovani.

Andando più nello specifico, dunque, le misure su cui i fedelissimi di Letta sono già a lavoro e che interesseranno probabilmente voce per voce saranno le seguenti:

1. dal punto di vista della tempistica dei contratti, saranno ridotti quelli intervalli di tempo che la riforma Fornero aveva fissato in un minimo di 60 giorni per i contratti con durata fino a sei mesi, e di 90 giorni per contratti superiori ai sei mesi

2. per quanto riguarda il cosiddetto causalone, saranno rese più blande le motivazioni necessarie per l’ attivazione dei contratti a tempo determinato oppure verrà generalizzata l’ acausalità

3. per l’ apprendistato la parola d’ ordine del governo è invece semplificazione, con l’alleggerimento degli oneri per i datori di lavoro e la resa del contratto ancora più conveniente, in modo che le aziende siano incentivate alla sua sottoscrizione

4. per quanto riguarda, infine, le Partite Iva, l’idea è quella di ridurre il cuneo contributivo al di sotto dell’ attuale 33%, sulla base di proposte che anche in precedenza erano state avanzate in Parlamento e che proprio in questo momento sono nuovamente discusse, nell’ ottica del reperimento delle risorse.

L’ obiettivo, conclude infine Treu, non è certo quello di uno stravolgimento generale, ma dell’ apporto di semplici modifiche volte a rendere la riforma più adeguata alla situazione del Paese reale.

Assunzioni Volagratis

 Il settore del turismo offre sempre delle interessanti occasioni di lavoro anche per coloro che non hanno una formazione specifica nel settore.

Le prossime assunzioni sono state annunciate da Volagratis, tra i principali operatori turistici on line italiani, che fa parte del Gruppo Bravofly Rumbo. QUesto grande gruppo, oltre a detenere il sito di Volagratis, detiene anche diverse realtà virtuali del settore come Viaggiare.it, 2spaghi.it, Crocierissime.it, Bravocroisieres.fr, Hotelyo.it e Prezzibenzina.

Al momento il Gruppo ha aperto delle interessanti posizioni sia per le sedi italiane che per quelle svizzere. Vediamo di cosa si tratta.

Le offerte di lavoro Volagratis in Italia (sede di lavoro: Milano)

Sviluppatore PHP

Java Developer

Contabile

Stage Junior Accout

Le offerte di lavoro Volagratis in Svizzera (sede di lavoro: Chiasso)

Controller Associate

Senior Controller

Business Analyst

Traduttore madrelingua norvegse

Programmatore .NET

Senior Java Developer

Front  End Developer

Per candidarsi ad una delle posizioni di lavoro aperte da Volagratis in Italia e in Svizzera consultare la pagina Lavora con noi del sito.

Cosa c’è in programma per la disoccupazione giovanile con il nuovo governo?

 Lo stanno richiedendo a gran voce anche i sindacati: il nuovo governo deve dare priorità a lavoro e mettere in atto tutte le riforme necessarie perché il paese possa avere una speranza concreta di risorgere da questo difficilissimo periodo.

E il Governo Letta sembra avere anche le risposte già pronte, soprattutto dopo la pubblicazione dei nuovi dati sulla disoccupazione in Italia: stabile ancora anche a marzo all’allarmante soglia dell’11,5% e ormai alla quota record del 40% per i giovani.

► I giovani disoccupati sono il 38,4%

Il primo punto sul quale si stanno concentrando le attenzioni del nuovo governo è proprio la lotta alla disoccupazione giovanile. Letta, il neo Presidente del Consiglio, ha già in mente due soluzioni: da un lato l’introduzione di sgravi fiscali per le le nuove assunzioni dei giovani e, dall’altro, una profonda revisione della Riforma del Lavoro del Ministro Fornero che ha introdotto troppi paletti per i contratti flessibili, rendendo questa occasione di lavoro un disincentivo all’occupazione.

Se, per quanto riguarda la revisione della riforma Fornero non ci dovrebbero essere ostacoli né a livello istituzionale né effetti sul bilancio del paese – si tratterebbe di una revisione a costo zero – lo stesso non si può dire per l’introduzione di sgravi fiscali che, invece, andrebbero ad incidere sul bilancio pubblico.

► L’Eurozona tra disoccupazione e inflazione

Ma si tratta comunque di una svolta necessaria per dare nuovo ossigeno ai giovani che si trovano senza lavoro e senza futuro e, almeno a quanto sostengono esperti della materia, nel giro di due anni ogni spesa in tal senso si rivelerebbe un proficuo investimento, facendo diminuire il numero dei disoccupati e emergere il lavoro nero.

Continuano le assunzioni Penny Market

 Penny Market è una delle più importanti catene di supermercati a livello europeo. Presente in Italia soprattutto nelle regioni del Nord e del centro della penisola, Penny Market può contare circa 2.800 punti vendita in tutta Europa – con particolare concentrazione in Germania, Repubblica Ceca, Austria, Italia, Ungheria, Romania e Bulgaria.

Al momento Penny Market è alla ricerca, per le sue sedi italiane, sia di lavoratori che di stagisti. Vediamo l’offerta nel dettaglio.

Le offerte di Stage di Penny Market

Stage Direzione Marketing per la sede di Cernusco sul Naviglio (MI)

Stage Assistente Buyer Junior per la sede di Cernusco sul Naviglio (MI)

Stage Sede Direzionale per la sede di Cernusco sul Naviglio (MI)

Stage Controllo di Gestione per Cernusco sul Naviglio (MI)

Le offerte di lavoro di penny Market

Direttori di negozio per le sedi di Noci (BA), Zevio (VR), Sciacca (AG) e Palermo

Assistente Direttore di Negozio per la sede di Cervignano del Friuli (UD)

Addetti alle Vendite per le sedi di Bologna e Casavatore (NA)

Buyer Senior per la sede di Cernusco sul Naviglio

Responsabile Vendite Nord Italia per Milano, Padova e Torino

Neolaureati per Riordino e Approvvigionamento del Centro Distributivo per la sede di Altopascio (LU)

Se interessati ad una delle offerte di lavoro o di stage al momento attive presso Penny Market consultare il sito della catena alla pagina dedicata alle Carriere.

Imprenditoria femminile in calo

 Se per il mercato del lavoro, come abbiamo avuto modo di sottolineare anche in altri articoli pubblicati in precedenza, le statistiche relative al mese di marzo sono  state purtroppo negative, perché i livelli delle retribuzioni sono rimasti fermi ai valori del mese precedente, anche per quanto riguarda il fronte dell’ imprenditoria, e dell’ imprenditoria femminile in particolare, non sono certo positive.

> Le retribuzioni a marzo 2013

L’ “Indagine Congiunturale sulle micro e piccole imprese femminili”, realizzata dalla Rete Imprese Italia Imprenditoria Femminile, ha diffuso, infatti, i dati relativi alla situazione delle imprese gestite da donne in Italia nel corso del primo trimestre  del 2013.

Ne è risultato che rispetto all’ ultimo trimestre dell’ anno passato è diminuita – dal 12,6% al 10,5% – la percentuale di imprenditrici che si sono rivolte ad un istituto di credito per avere un finanziamento per la propria azienda.

Ecco come sono i nuovi imprenditori italiani

Sono contestualmente aumentate, inoltre, le aziende rosa che sono non riuscite ad ottenere il credito richiesto, passate, sempre nell’ ultimo trimestre del 2013, dal 54% al 62%. Le imprenditrici che hanno visto invece accolte le loro richieste di finanziamento sono infine passate dal 23,8% al 17%.

La statistica denuncia quindi una non facile situazione di accesso al credito per tutto il comparto dell’imprenditoria femminile.