Un piano per assicurare a chi è vicino alla pensione un’uscita anticipata. Il governo svela le sue carte, dopo aver rinviato a lungo malgrado le pressioni parlamentari, del presidente Tito Boeri e dei sindacati.
Un piano per assicurare a chi è vicino alla pensione un’uscita anticipata. Il governo svela le sue carte, dopo aver rinviato a lungo malgrado le pressioni parlamentari, del presidente Tito Boeri e dei sindacati.
Sono arrivate a destinazione nella casella delle lettere di ben centocinquanta mila italiani le prime “buste arancioni” inviate dall’Inps, i documenti che informano sulla data probabile della loro pensione e sul valore del loro futuro assegno.
La riforma della scuola è sempre più ingarbugliata e gli aspiranti docenti che attendono di essere assorbiti nell’organico scolastico, devono fare i conti con nuove date, il prossimo concorso, emendamenti e normative legate al testo di base.
L’aumento dell’età pensionabile diminuisce in maniera drastica i trattamenti liquidati dell’Inps. Durante i primi tre mesi del 2016, le nuove pensioni sono state 95.381 con una contrazione del 34,5% rispetto allo stesso periodo del 2015 (145.618).
Appaiono in calo le assunzioni nel comparto privato, nello specifico quelle a tempo indeterminato. A febbraio, secondo l’Osservatorio sul precariato Inps, ci sono state 341.000 assunzioni, 48.000 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, per un calo del 12 per cento.
Affidandosi a Facebook, Matteo Renzi ha lanciato la sua nuova idea. Dare gli 80 euro non solo ai 10 milioni di italiani che prendono meno di 1.500 euro o a chi serve con una uniforme l’Italia. Ma anche a chi prende la pensione minima.
Molto positivi i dati sul mercato del lavoro negli Usa, che hanno mostrato a marzo un forte aumento degli occupati, più elevato delle aspettative.
Il taglio degli incentivi alle assunzioni rappresenta un brutto colpo per la crescita dell’occupazione. A dimostrazione che più del Jobs Act e della flessibilità sul mercato del lavoro ad essere efficaci erano gli sgravi fiscali da 8mila euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato garantiti dalla legge di Stabilità 2015.
Arriva la decisione del ministero del Lavoro sui voucher (buoni da 10 euro nominali – 7,5 euro netti – per pagare un’ora di lavoro), che saranno resi pienamente tracciabili.
Il tema dell’uscita dal lavoro continua a impegnare Governo e Inps. Si tratta di un argomento caldo, che necessita una trattazione delicata e urgente.