Pensioni, quasi metà degli italiani con meno di 1000 euro al mese

 Inps e Istat hanno pubblicato l’annuale rilevazione sulle pensioni erogate in Italia, un quadro da cui emerge, prima di tutto, che poco meno della metà dei pensionati italiani (il 42.6%, ovvero circa 7 milioni di persone) nel 2012, anno a cui si riferiscono i dati, ha percepito un reddito da pensione inferiore ai mille euro al mese.

Tutto questo proprio nel momento in cui si discute animatamente sul sistema pensionistico italiano e su una sua necessaria riforma atta a ridistribuire le risorse tra tutti coloro che, ad oggi, hanno diritto all’assegno mensile degli enti di previdenza.

Pensioni, rimane ancora aperta la possibilità di un’uscita flessibile

 In materia di pensioni, ritorna in discussione l’ipotesi di uscita flessibile e anticipata dal lavoro rispetto all’attuale soglia dei 66 anni fissata dalla legge Fornero. Dopo il silenzio tenuto dal premier Renzi in merito, sia nel suo primo discorso programmatico, sia nella presentazione del piano lavoro e casa, torna ora sull’argomento il nuovo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

Stretta del Governo, sugli abusi per le pensioni invalidità

 Il governo si darà da fare “contro gli abusi, per esempio le false pensioni di invalidità: interverremo drasticamente per tagliarle; non sono previsti tagli alle pensioni per chi incamera mensilmente più di 2.500 euro, nè è in vista alcun innalzamento dell’età pensionabile”: queste sono le dichiarazioni rilasciate da Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, nel suo intervento in merito alla tanto discussa materia pensionistica, anche per spezzare il silenzio tenuto a tal proposito in queste settimane dal premier Matteo Renzi.

Riforma delle pensioni, tutti i possibili cambiamenti

 A poco più di due anni dalla riforma delle pensioni voluta dall’ex ministro Fornero, il Governo Renzi sta studiando un nuovo piano per cambiare nuovamente le carte della previdenza italiana che potrebbe portare a dei grandi cambiamenti: lo scopo è, da un lato, ridistribuire più equamente gli importi delle pensioni e, dall’altro, reperire le risorse necessarie al taglio dell’Irpef.

Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Riforma delle pensioni, cosa succede con il ricalcolo?

 In arrivo delle cattive notizie per i pensionati italiani e per tutti coloro che ancora devono arrivare al tanto agognato traguardo.

Con la Riforma delle pensioni allo studio del Governo Renzi, infatti, potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione: tutte le pensioni potrebbero venir calcolate solo in base al sistema contributo, il che vuol dire che in molti vedranno abbassarsi quanto percepito ogni mese.

Come capire se si sta per perdere il lavoro?

 Un italiano su cinque ha paura di trovarsi senza un posto di lavoro entro la fine dell’anno. A dirlo è un’indagine effettuata dall’Isfol che ha evidenziato come molti italiani siano affetti da quella che è stata chiamata job insecurity, ovvero insicurezza sul lavoro.

Di seguito vediamo quali sono i fattori di insicurezza più temuti dagli italiani.

Il paradosso delle pensioni dei co.co.co

 Parasubordinati, collaboratori, associati in partecipazione e professionisti senza cassa, in una sola parola co.co.co, ovvero tutti quei lavoratori che non hanno un contratto di lavoro dipendente e che si pagano da soli i contributi.

Questa ampia categoria di lavoratori è alla ribalta della cronaca in questi giorni dopo la forte denuncia presentata da Italia Oggi, che ha messo in evidenza come questi lavoratori siano di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’Inps e per l’erogazione delle pensioni di tutti i lavoratori dipendenti ma che, di contro, potrebbero non vedersi corrisposto nessun rateo quando sarà il loro momento di mettersi a riposo.

Pensioni, dove Renzi prenderà i fondi

 Le nuove risorse per misure del piano lavoro e non solo presentato dal premier Renzi potranno arrivare da tagli alle pensioni, quelle di reversibilità, da cui sono previsti 100 milioni dal 2016.