Esodati, le ultime novità dalla legge di Stabilità

 Il problema degli esodati è ancora è ancora fonte di discussioni senza che si sia ancora trovata una soluzione definitiva. Il vero problema è che se non si interviene subito la situazione potrebbe anche peggiorare. A intervenire per reclamare nuovamente da parte del governo un maggiore impegno in tal senso è stato nuovamente Cesare Damiano il presidente della Commissione Lavoro.

Assunzioni tramite Articolo 1

 L’Agenzia per il lavoro Articolo1 è alla ricerca di numerosi candidati per altrettanto numerose opportunità di lavoro dislocate in più di un settore.Vale dunque la pena di leggere con attenzione gli annunci e valutare le opportunità di impiego.

Assunzioni Enel per 2000 diplomati

 Enel ha avviato da qualche giorno le selezioni per diplomati da integrare nelle regioni del centro-nord Italia in qualità di operai per impianti di produzione e distribuzione. Ha avuto dunque il via il reclutamento del colosso energetico, che consentirtà l’assunzione di 1500/2000 giovani.

Assunzioni insegnanti Università di Catania

 Un’ottima notizia per docenti e aspiranti tali proviene dall’Università di Catania che annuncia di essere alla ricerca di ben 525 collaborazioni per insegnanti di lingua. L’ateneo siciliano, all’interno del progetto di “Potenziamento delle attività di formazione linguistico- multimediale ed attivazione delle piattaforme di e-learning e di un centro traduzioni”, ha dunque avviato numerosissime opportunità per laureati italiani o stranieri, poliglotti o madrelingua.

Assunzioni Reuters

 Buone notizie per i giornalisti. Reuters, celebre agenzia di stampa anglosassone come di consueto lancia l’annuale Reuters journalism program, progetto che analizza, forma ed inserisce giovani talenti. Per tutti i giornalisti e gli aspiranti tali, dunque, è il momento di farsi avanti e muovere passi da giganti nell’immenso network formativo che afferisce ad una delle più grandi case produttrici di notizie del pianeta.

Assunzioni brand partnership manager Fox

 Fox sta cercando un brand partnership manager.Ecco tutti i dettagli dell’offerta:

Attività da svolgere

Il candidato ideale dovrà essere capace di svolgere in autonomia molte attività per i canali Fox Sports:

– Pianificazione delle attività di sponsorship in coerenza con le strategie di branding del canale
– Individuazione degli elementi di vendibilità pubblicitaria del canale e dei relativi programmi
– Assicurare la definizione e l’implementazione di strategie di partnership e di co-marketing indirizzate all’incremento della notorietà e delle revenues pubblicitarie del canale
– Assicurare un costante livello di rapporto con i partner commerciali (leghe sportive, concessionaria di pubblicità, clienti pubblicitari);

Retribuzioni medie in Italia diminuite di 832 euro l’anno

 La Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto sulle economie regionali che ha messo in luce come le retribuzioni degli italiani, per quasi tutte le categorie di lavoratori dipendenti, abbiano subito un calo particolarmente consistente nel biennio 2010 – 2012.

Come si legge nel rapporto di Bankitalia, la retribuzione media di un lavoratore dipendente registrata per il 2010 era di 1.328 euro al mese, nel 2012 lo stipendio medio è arrivato a 1.264 euro. Il calcolo è stato effettuato considerando le tredici mensilità che spettano ai lavoratori dipendenti (i dodici mesi dell’anno più la tredicesima mensilità).

► Gli stipendi dei top manager continuano a non subire la crisi

Nello specifico, secondo la Banca d’Italia, dal 2010 al 2012 le retribuzioni nette dei lavoratori dipendenti sono diminuite di 64 euro al mese: in due anni, quindi, la perdita per ogni lavoratore è stata di più di 1.600 euro, considerando che mediamente in un anno i lavoratori dipendenti hanno perso 832 euro.

► Gli stipendi dei manager della PA sono i più alti dell’area Ocse

Bankitalia evidenzia che non ci sono state regioni che hanno mostrato cali più o meno forti: la retribuzione media mensile persa nel biennio 2010 – 2012 al Sud e nelle Isole è stata di 62 euro al mese, al Centro di 65, nelle Regioni del Nord Est di 64 euro e in quelle del Nord Ovest di 62 euro al mese.

► Stipendi, la laurea non garantisce una maggiore remunerazione

La comparazione dei settori produttivi, invece, ha evidenziato una perdita più marcata per il comparto dei servizi (-70 euro i servizi di mercato e -71 euro quelli non di mercato), per il settore privato, dove sono stati persi 60 euro al mese, per le costruzioni (34 euro al mese) e per l’industria (47 euro).

Ocse, nuovo allarme per le pensioni e i precari

 I giovani italiani conoscono bene la loro situazione lavorativa e previdenziale: il lavoro scarseggia ed è sempre più precario, oltre che mal pagato, e il sistema pensionistico del paese, così come è stato riformato dalla Fornero, non garantirà loro una pensione dignitosa per la loro vecchiaia.

Il problema è che, anche se il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo, ha reso più sostenibile la previdenza per il paese, almeno sul breve termine, le effettive condizioni lavorative dei giovani non permettono di accumulare contributi utili allo scopo. L’allarme sul futuro dei precari e del welfare stesso l’ha lanciato l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che evidenzia la possibile presenza di effetti distorsivi sul lungo periodo.

La situazione è grave a livello globale, ma in Italia la situazione sembra essere particolarmente allarmante. Se, infatti, grazie alla riforma Fornero si è cercato di salvare l’Inps dal fallimento, il passaggio dal retributivo al contributivo mette a rischio il futuro di tutti coloro che oggi sono precari o senza lavoro (ad ottobre 2013 i disoccupati in Italia hanno raggiunto i 3 milioni).

Ciò che potrebbe accadere secondo le previsioni dell’Ocse se il sistema non verrà ridisegnato in base alle nuove esigenze, è che i giovani di oggi, che hanno di fronte una carriera professionale con stipendi più bassi dei loro genitori e anche meno sicura, non arriveranno mai a raggiungere i requisiti pensionistici richiesti per avere una pensione decorosa.

Il problema, secondo l’Ocse, non è solo nella mancanza di fondi da destinare al welfare, ma, in special modo in Italia, è l’età pensionistica troppo bassa e la scarsa inclusione nel mondo del lavoro della fascia di età compresa tra i 55 e i 64 anni.

Laurea e lavoro, i migliori indirizzi di studio per trovare subito lavoro

 Sono sempre di più i laureati che rimangono senza un’occupazione anche dopo un brillante percorso accademico. Il problema, da un lato, sta nella stagnazione del mercato del lavoro in Italia conseguente alla crisi economica che non lascia spazio ai giovani e alle nuove leve, e, dall’altro lato, la responsabilità sta nella scelta del percorso da affrontare.

Infatti, soprattutto in tempi di profonda crisi come quello che stiamo vivendo, l’indirizzo di studi da intraprendere all’università è condizionato dagli sbocchi professionali che questi aprono agli studenti. I tempi sono cambiati e sono cambiati anche i titoli di studio che garantiscono un lavoro dopo il conseguimento della tanto agognata laurea e una retribuzione mensile commisurata all’investimento fatto.

Quali sono le lauree più spendibili sul mercato?

E’ ormai risaputo che le lauree in materie umanistiche, almeno negli ultimi 10 anni, non garantiscono nessuna certezza per il futuro, anzi. Le lauree che aprono le migliori porte per il futuro, sia in termini di occupazione sul breve periodo sia in termini di remunerazione sul lungo periodo, sono economia e ingegneria.

► Nuovo record disoccupazione, ad ottobre sono più di 3 milioni

Laurearsi in economia porterà a guadagnare circa 26 mila euro in più all’anno di chi si è laureato in lettere, mentre un ingegnere avrà accesso ad uno stipendio più alto di circa 25.500 euro di quello di un letterato.

La remunerazione però, non dipende solo dal percorso di studi scelto: in Europa persiste ancora una profonda differenza tra i compensi degli uomini e delle donne: le donne guadagnano in media circa il 17% in meno rispetto agli uomini ogni ora di lavoro.

Bonus pensione dicembre 2013, beneficiari e requisiti

 Sull’assegno pensionistico dell’Inps per il mese di dicembre è previsto un piccolo bonus per chi ha un rateo mensile molto basso, inferiore o uguale alla pensione minima. Ma non tutti lo riceveranno, in quanto oltre all’importo della pensione il bonus si ottiene anche in base ai redditi annui del pensionato.

L’Istituto di previdenza ha infatti spiegato  che il bonus pensione sarà corrisposto ai titolari di assegno pensionistico:

in presenza di particolari condizioni reddituali, ai titolari di una o più pensioni il cui importo complessivo non supera l’importo annuo del trattamento minimo del fondo pensioni lavoratori dipendenti maggiorato dell’importo aggiuntivo stesso.

L’importo del bonus per il mese di dicembre 2013 è di 154,94 euro che non entreranno a far parte dei redditi del pensionato e come tali non saranno sottoposti a tassazione.

► Pensioni, preoccupa il disavanzo dell’Inps

Bonus pensione dicembre 2013, chi ha diritto?

Hanno diritto al bonus pensione solo coloro che rientrano nelle seguenti caratteristiche:

– ammontare annuo delle pensioni inferiore al trattamento minimo maggiorato dell’importo aggiuntivo;

– reddito annuo complessivo inferiore a 9.660,88 euro per un single (o vedovo o divorziato) e inferiore a 19.321,77 euro per un pensionato coniugato (somma della pensione dei due coniugi).

Inoltre, il bonus pensione verrà corrisposto in maniera parziale se l’importo delle pensioni si colloca tra il trattamento minimo non maggiorato e l’importo annuo del trattamento minimo maggiorato

Bonus pensione dicembre 2013, gli esclusi

Il bonus pensione di dicembre 2013 non sarà corrisposto a

– titolari di assegno di invalidità civile;

– titolari di assegno sociale;

– titolari di rendita facoltativa di vecchiaia (cat. VOBIS) o di invalidità (cat. IOBIS);

– titolari di pensione di vecchiaia (cat. VMP) o di invalidità (Cat. IMP) a favore delle casalinghe;

– titolari di pensioni di vecchiaia, di invalidità o ai superstiti a carico della gestione speciale per il personale degli Enti pubblici creditizi (cat. VOBANC, IOBANC e SOBANC);

– titolari di assegno straordinario di sostegno al reddito per i dipendenti delle aziende di credito ordinario (cat. VOCRED); di credito cooperativo (cat. VOCOP) e di credito delle esattorie (cat. VOESA).