Sembrano esserci segnali importanti nel mondo delle pensioni. Lo fanno pensare le nuove proposte del ministro del Lavoro, Poletti, e la prossima discussione, che si terrà il 30 aprile in occasione del varo della riforma della Pubblica amministrazione, del piano prepensionamento dei dipendenti pubblici avanzato dal ministro Madia.
Pensioni
Contributi volontari all’Inps, la guida
In questi ultimi anni la pensione, tanto per i dipendenti che per i lavoratori autonomi, sta diventando sempre di più un miraggio. Tra le varie riforme dei mesi passati e quelle che potrebbero arrivare nei prossimi, il risultato è che serviranno sempre più anni di lavoro e di contribuzione per raggiungere i requisiti minimi per ottenere la pensione, che, inoltre, potrebbe essere anche più bassa di quanto ci si aspettava.
Per questo motivo è importante provvedere autonomamente, per quanto possibile, ad integrare quanto verrà erogato dall’Inps. Ci sono diversi modi per farlo, uno di questi è la contribuzione volontaria. Vediamo allora di cosa si tratta e chi può aderirvi.
Riforma delle pensioni, quali novità in arrivo?
Un tema particolarmente scottante di queste ultime settimane di dibattito politico, insieme a quello del lavoro, è la riforma delle pensioni, soprattutto dopo che il Ministro Poletti ha proposto la sua particolare forma di pensione anticipata studiata appositamente per coloro che perdono il lavoro a poco tempo dall’ottenimento dei requisiti necessari.
Ma non sono solo questi i temi di discussione: in questi giorni si è parlato anche di Quota 96 e di esodati e tutti sono in attesa di sapere quale sarà il loro futuro. Vediamo quali sono le ultime novità sulle pensioni.
Pensione anticipata per chi perde il lavoro
Il ministro del lavoro ha abbozzato una sorta di prestito pensionistico per tutti coloro che si trovano a perdere il lavoro a pochi anni dalla pensione: nella pratica, chi si trova in questa situazione riceverebbe un assegno dallo stato, in sostituzione dello stipendio, finanziato in parte con i contributi previdenziali che continuerebbe a pagare il datore di lavoro e dallo stato.
Al momento della pensione, una parte di questo assegno sarà restituito dal lavoratore, con una piccola decurtazione della pensione, e una parte dallo stato.
Quota 96 ed esodati
I dipendenti della scuola, ovvero i quota 96, e gli esodati sperano di essere compresi nel Def, anche se su questo ci sono ancora molti dubbi.
Per gli esodati, al momento, il ministro del lavoro ha assicurato che nelle prossime settimane verrà avviato un tavolo di confronto tra governo, Inps e le commissioni lavoro per definire la presenza o meno delle coperture necessarie.
I Quota 96, dal canto loro, sperano che il Def li prenda in considerazione e che la situazione sia, una volta per tutte, risolta.
Pensioni, quasi metà degli italiani con meno di 1000 euro al mese
Inps e Istat hanno pubblicato l’annuale rilevazione sulle pensioni erogate in Italia, un quadro da cui emerge, prima di tutto, che poco meno della metà dei pensionati italiani (il 42.6%, ovvero circa 7 milioni di persone) nel 2012, anno a cui si riferiscono i dati, ha percepito un reddito da pensione inferiore ai mille euro al mese.
Tutto questo proprio nel momento in cui si discute animatamente sul sistema pensionistico italiano e su una sua necessaria riforma atta a ridistribuire le risorse tra tutti coloro che, ad oggi, hanno diritto all’assegno mensile degli enti di previdenza.
Pensioni, rimane ancora aperta la possibilità di un’uscita flessibile
In materia di pensioni, ritorna in discussione l’ipotesi di uscita flessibile e anticipata dal lavoro rispetto all’attuale soglia dei 66 anni fissata dalla legge Fornero. Dopo il silenzio tenuto dal premier Renzi in merito, sia nel suo primo discorso programmatico, sia nella presentazione del piano lavoro e casa, torna ora sull’argomento il nuovo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Stretta del Governo, sugli abusi per le pensioni invalidità
Il governo si darà da fare “contro gli abusi, per esempio le false pensioni di invalidità: interverremo drasticamente per tagliarle; non sono previsti tagli alle pensioni per chi incamera mensilmente più di 2.500 euro, nè è in vista alcun innalzamento dell’età pensionabile”: queste sono le dichiarazioni rilasciate da Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, nel suo intervento in merito alla tanto discussa materia pensionistica, anche per spezzare il silenzio tenuto a tal proposito in queste settimane dal premier Matteo Renzi.