Bonus pensione dicembre 2013, beneficiari e requisiti

 Sull’assegno pensionistico dell’Inps per il mese di dicembre è previsto un piccolo bonus per chi ha un rateo mensile molto basso, inferiore o uguale alla pensione minima. Ma non tutti lo riceveranno, in quanto oltre all’importo della pensione il bonus si ottiene anche in base ai redditi annui del pensionato.

L’Istituto di previdenza ha infatti spiegato  che il bonus pensione sarà corrisposto ai titolari di assegno pensionistico:

in presenza di particolari condizioni reddituali, ai titolari di una o più pensioni il cui importo complessivo non supera l’importo annuo del trattamento minimo del fondo pensioni lavoratori dipendenti maggiorato dell’importo aggiuntivo stesso.

L’importo del bonus per il mese di dicembre 2013 è di 154,94 euro che non entreranno a far parte dei redditi del pensionato e come tali non saranno sottoposti a tassazione.

► Pensioni, preoccupa il disavanzo dell’Inps

Bonus pensione dicembre 2013, chi ha diritto?

Hanno diritto al bonus pensione solo coloro che rientrano nelle seguenti caratteristiche:

– ammontare annuo delle pensioni inferiore al trattamento minimo maggiorato dell’importo aggiuntivo;

– reddito annuo complessivo inferiore a 9.660,88 euro per un single (o vedovo o divorziato) e inferiore a 19.321,77 euro per un pensionato coniugato (somma della pensione dei due coniugi).

Inoltre, il bonus pensione verrà corrisposto in maniera parziale se l’importo delle pensioni si colloca tra il trattamento minimo non maggiorato e l’importo annuo del trattamento minimo maggiorato

Bonus pensione dicembre 2013, gli esclusi

Il bonus pensione di dicembre 2013 non sarà corrisposto a

– titolari di assegno di invalidità civile;

– titolari di assegno sociale;

– titolari di rendita facoltativa di vecchiaia (cat. VOBIS) o di invalidità (cat. IOBIS);

– titolari di pensione di vecchiaia (cat. VMP) o di invalidità (Cat. IMP) a favore delle casalinghe;

– titolari di pensioni di vecchiaia, di invalidità o ai superstiti a carico della gestione speciale per il personale degli Enti pubblici creditizi (cat. VOBANC, IOBANC e SOBANC);

– titolari di assegno straordinario di sostegno al reddito per i dipendenti delle aziende di credito ordinario (cat. VOCRED); di credito cooperativo (cat. VOCOP) e di credito delle esattorie (cat. VOESA).

Le pensioni assorbono più del 60% della spesa sociale italiana

 Sono le pensioni italiane ad impegnare più del 61 per cento della spesa pubblica italiana destinata al sociale. Stiamo parlando, quindi, del nostro welfare, di quei soldi di fonte statale che finiscono in siti e progetti sociali di diverso genere. Ma in Italia, come è noto, la previdenza ha un profilo piuttosto ingombrante.

Pensioni, Italia non in linea con l’Europa

 Nella zona Ocse, l’Italia ha il tasso di contributi previdenziali più alti. A rischiare di più oggi sono i precari che rischiano di essere in grande difficoltà quando sarà il loro turno ad uscire dal mondo del lavoro. I dati diffusi dall’Ocse, dallo studio “Pensions at a glance” mettono in risalto anche come i salari italiani siano al di sotto della media Ocse.

Come ottenere la pensione sociale

 L’Inps eroga agli ultrasessantacinquenni, la pensione sociale, sostituita dall’assegno sociale. Le condizioni sono che si sia residenti in Italia, indigenti, cioè privi di reddito o con un reddito inferiore a quello della stessa pensione sociale.

Governo, per pensioni precoci e usuranti, nessuna agevolazione

 Cancellata del tutto l’ipotesi di non tassare redditi inferiori a 12.000 euro, pareva potesse esserci un margine di discussione su delle modifiche da introdurre nella nuova Legge di Stabilità che avrebbero interessato le pensioni, dal freno all’aumento dal 27 al 28% dell’aliquota contributiva per le partite Iva; alla prospettiva di sostituire la cassa integrazione in deroga con l’ andare in pensione a 62 anni, invece che a 66 come stabilito dalla legge Fornero; allo sblocco della rivalutazione dei redditi da pensione superiori a circa 3.000 euro al mese; a possibili misure per determinate categorie di lavoratori, come precoci e usuranti.

Tredicesime, un Natale con pochi regali

 L’economia italiana, e quella europea in generale, dovrà anche tener conto pure dell’ incubo della deflazione cioè un abbassamento dei prezzi che non sarà un vantaggio per il consumatore, ma un segno di grave “malattia economica”.

Rischio pensioni dopo il monito sui conti dell’Inps

 Antonio Mastrapasqua, presidente dell’ Inps durante un’audizione nella commissione di controllo degli enti previdenziali, sottolinea che il disavanzo dell’Inps può dare “segnali di non totale tranquillità”. Ha inoltre aggiunto di aver riferito e scritto al ministro dell’Economia Saccomanni,e al ministro del Lavoro Giovannini, per sensibilizzarli sul tema.