Moda: il Made in Italy si regge sugli acquisti dei top consumer

 Sono più di centocinquantamila. Li chiamano i ‘Paperon De Paperoni’ e si configurano come i top consumer che ogni anno spendono in media 100.000 euro a testa in beni personali di lusso. Novecentomila, poi, possono permettersi 25.000 euro di shopping ogni dodici mesi. Quattro milioni effettuano acquisti pari a 4.000 euro all’anno e dieci milioni di consumatori spendono annualmente 2.500 euro. Sono dunque quindici milioni, secondo i dati di “Bain & Co.”, i consumatori di lusso.

Moda femminile: in crescita l’export

 Mentre Matteo Renzi si appresta a prendere il timone del nuovo Governo, rilanciando l’economia del Paese, l’export ‘al femminile’ fa registrare una buona crescita. Uno degli obiettivi è quello di rimuovere il cuneo fiscale, sostenendo le imprese e favorendo la loro promozione fuori dai confini.

Le misure per ridurre la disoccupazione giovanile

 Quali potrebbero essere le nuove misure per la riduzione giovanile, da affiancare a quelle già sperimentate? Nel settore manifatturiero, dove la competitività dell’Italia è seconda in Europa solo a quella della Germania, le imprese che negli ultimi anni hanno avuto più risultati (molto positivi e più alti in confronto alla media) in termini di produttività, livelli produttivi e profitti sono quelle che maggiormente hanno innovato e che dunque si sono aperte verso nuovi mercati di sbocco.

Crescita sotto le aspettative per l’economia giapponese

 Chi pronosticava per l’ultimo trimestre del 2013 una crescita dell’economia giapponese a un tasso annualizzato del 3,7% si è ‘leggermente’ sbagliato. I dati annunciati nei giorni scorsi hanno infatti segnalato un processo del Prodotto interno lordo limitato all’1%, con un +0,3% sul trimestre precedente. Poco più di un terzo di quanto atteso dagli analisti e poco più di un quarto di quanto si aspettavano gli esperti della banca d’affari di Tokyo.

Pro e contro della tassazione delle rendite finanziarie

 Gli uomini che guideranno dal punto di vista economico il nuovo Governo guidato da Matteo Renzi sono dell’idea che l’Italia, la quale dal 2012 ha equiparato la tassazione su redditi diversi (capital gain su strumenti finanziari) e redditi da capitale (interessi e dividendi) al 20% (con l’eccezione di titoli di Stato, buoni postali, bond di Paesi in White list e di organismi internazionali che godono dello sconto al 12,5%) dovrebbe aumentare l’aliquota sulle rendite finanziarie al 30%.

Programma Governo Renzi: Articolo 18 e Pubblica amministrazione sono i temi caldi

 Il Governo guidato da Matteo Renzi vuole procedere in maniera serrata, a ritmo di una riforma al mese. Riforme che riguardano principalmente il mondo del lavoro, ma che sono anche inerenti ad altri dossier. In primo luogo, come sottolineano dal ramo – Economia della direzione del Pd, l’obiettivo è incentivare le imprese ad assumere.

Programma Governo Renzi: le riforme in agenda

 Nelle prime pagine dell’agenda del Premier incaricato Matteo Renzi ci sono le riforme. Il nuovo governo, come ha annunciato lo stesso Renzi, dovrebbe partire con una riforma al mese in media. Questo il ritmo prestabilito. Si parte dalla legge elettorale e dalle riforme costituzionali che saranno pronte entro febbraio. A marzo toccherà al lavoro, ad aprile alla Pubblica amministrazione. I primi cento giorni saranno chiusi a marzo con il fisco.

Sciopero dei tabaccai, i motivi della protesta

 I fumatori italiani sono in allerta: i tabaccai stanno minacciando uno sciopero ad oltranza se non verrà aumentato l’aggio delle sigarette. Ovvero, la percentuale di guadagno su ogni singolo pacchetto di bionde venduto, che nel caso dei tabaccai si rivela essere una parte molto bassa del prezzo totale.

Lo sciopero, a meno di revoche dell’ultimo minuto, dovrebbe iniziare lunedì 3 marzo.

Gli italiani si sentono più poveri e hanno più paura per il futuro

 E’ stato pubblicato in queste ore il settimo rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza della Fondazione Unipolis, un rapporto in cui si cerca di stabilire, oltre alla reale situazione economica e sociale degli italiani, come gli stessi cittadini si rapportano allo loro condizione: il risultato è stato che la maggior parte degli italiani si sente più povero rispetto a qualche anno fa, con un conseguente aumento della paura per il futuro.

Anche Krizia passa in mani straniere

 La notizia è stata annunciata poche ore fa e allunga la lista delle tante realtà del Made in Italy che passano in mani straniere: da aprile 2014 la divisione moda di Krizia, la società fondata da Mariuccia Mandelli, diventerà di proprietà di Shenzhen Marisfrolg, gruppo di moda cinese.

A confermare le voci un comunicato apparso direttamente sul sito della maison di moda italiana in cui si specifica che le trattative sono ancora in corso.