Lieve rialzo per Piazza Affari alla chiusura dell’odierna giornata di borsa. Il Ftse Mib fa registrare un +0,12%, mentre il Ftse Italia All-Share +0,10%, il Ftse Italia Mid Cap +0,01%, e il Ftse Italia Star +0,36%. Per quanto concerne i titolo bancari la situazione alla chiusura è la seguente: bene Intesa Sanpaolo (+1,2%) e UBI Banca (+0,9%), grazie al giudizio positivo di Societe Generale. Male invece Banca MPS (-1,4%) e Unicredit (-1,2%): su quest’ultima Societe Generale ha peggiorato la raccomandazione da “buy” (acquistare) a “hold” (mantenere). Procede male anche Banco Popolare (-1,5% a 1,4620 euro): Kepler-Cheuvreux ha confermato la raccomandazione “reduce” (ridurre) e il target price a 1,10 euro.
Italia
Gennaio positivo per il gruppo Fiat
Escluso il calo in Europa, Fiat fa registrare un gennaio pressoché positivo. Nel ‘Vecchio Continente’, infatti, in alcuni Paesi l’azienda ha realizzato otitmi risultati. In una nota il Lingotto ha dichiarato che in Francia il Gruppo è cresciuto di quasi due punti in percenutale, con un mercato che è salito dello 0,5%.
Bene anche nel Regno Unito, dove i volumi di FCA hanno raggiunto un incremento del 22,2% con una crescita sul mercato pari al 7,6%. La quota Fiat è passata dal 2,9% di un anno fa al 3,2%.
In Spagna Fiat Chrysler Automobiles è salita del 12,6% in un mercato che ha fatto registrare un +7,5%. Tra i modelli risultati positivi per 500L oltre a 500 e Panda.
Un 2013 negativo per l’edilizia
Si è chiuso un altro anno disastroso per il comparto edile. Lo ha dichiarato l’istat, che ha certificato una caduta dell’11% in confronto al 2012 per ciò che concerne la media di produzione delle costruzioni. Il settore, dunque, fa registrare ancora un ‘profondo rosso’ in bilancia, con perdite che raggiungono la doppia cifra. Nel 2012 si parlava già di un -13%.
Patto di stabilità: l’Ue dà più tempo all’Italia
Il commissario dell’Unione europea Rehn e il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem hanno avuto buon gioco nel procrastinare le riserve sull’Italia fino al momento in cui si verrà a conoscenza del programma di governo.
In Europa si attendono responsi da Matteo Renzi, e aspettano il momento in cui arriverà a Bruxelles per incontrarsi con i vertici dei “palazzi” europei. E’ un fatto, però, che non si sono limitati a questo, hanno indicato limiti e percorsi delle attuali norme, che non sono tuttavia solo norme astratte, ma rappresentano il collante tra le politiche concordate con i governi dell’Eurozona.
Programma Governo Renzi: la riforma del lavoro a marzo
Marzo sareà per il nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi il mese in cui ci si dovrà maggiormente occupare del problema-lavoro. Un contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti, dotato di una prima fase di inserimento della durata di tre anni, è la strategia pensata per ‘sterilizzare’ l’articolo 18 con l’obbligo di reintregro, rimpiazzandolo con un’indennità pari al periodo lavorato, e abbinata al sostegno alla ricollocazione mediante prassi di politica attiva.
Programma Governo Renzi: a marzo le riforme istituzionali
Matteo Renzi ha ricevuto l’incarico di guidare il Governo sino al 2018. Partirà da dove si è fermato in qualità di segretario del Partito Democratico. Secondo il cronoprogramma espresso a grandi linee negli ultimi giorni, il primo obiettivo è quello contemplato prima della staffetta con Letta all’interno del Pd stesso: le riforme. Saranno varati i disegni di legge sul nuovo titolo V e sul Senato dei sindaci che saranno inviati entro fine mese in Parlamento. Dove ad aspettarli ci saranno due disegni di legge già ‘in progress’. Il primo è l’Italicum, che è stato già messo a punto dal nuovo Presidente del Consiglio.
Per Fitch l’outlook italiano rimane negativo
Fitch ha ancora molte perplessità sul futuro dell’Italia. Il passaggio di consegne tra Letta e Renzi non cambia il parere dell’agenzia, che anzi mette in evidenza il carattere volatile della politica italiana. Il Sindaco di Firenze è il quarto Presidente del Consiglio dei Ministri dal novembre del 2011. I governi italiani, secondo Fitch, hanno una durata incerta e ciò influisce sulla loro capacità di portare avanti riforme strutturali e consolidamento fiscale.
Nuovi criteri europei per i bilanci nazionali. Arriva tesoretto per Italia
Dall’Unione Europea arrivano buone notizie per l’Italia, infatti per il Governo in carica sono in arrivo nuove risorse scaturite dalla revisione del Sistema europeo dei conti nazionali e regionali, Esa 2010, l’insieme di criteri che raffigura la base statistica cui si fa riferimento per amministrare il governo dell’economia dei 28 Paesi.