Un nuovo strumento di sostegno al reddito dal Ministro del Lavoro Giovannini

 Lo chiamano, per il momento, salario minimo oppure, in maniera un po’ più fiscale, strumento di sostegno al reddito. Ma il suo nome ufficiale sarà quello di SIA, ovvero Sostegno per l’Inclusione Attiva. Di che cosa si tratta? Si tratta di una nuova forma di sostegno sociale proposta dal gruppo di lavoro del Ministro Giovannini, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che, attraverso l’introduzione di questa nuova misura ha intenzione di offrire un nuovo strumento nazionale per il contrasto della povertà.

Verso la riforma del catasto

 Nella giornata di ieri, martedì 17 settembre, il nuovo testo della Riforma del catasto italiano ha ottenuto il primo sì in commissione e si è avviata, quindi, a procedere verso lo step successivo, che è già fissato per la metà della prossima settimana, quando la riforma passerà in Aula alla Camera. La Camera, nel frattempo, avrà già espresso il proprio parere sul Decreto IMU, ma ormai il testo di Riforma del catasto sembra aver preso una direzione definitiva.

Il Governo stima il rapporto deficit – PIL al 3,1% all’interno del Def

 Proprio in queste ore continuano, da parte del Governo, i lavori per la definizione del Def, il documento di Economia e Finanza sulla base del quale dovrà essere impostata, nell’immediato futuro, non solo la Legge di Stabilità, che verrà delineata entro il mese di ottobre, ma anche la politica italiana di respiro un poco più ampio. Nel Def, infatti, troveranno posto tutte quelle indicazioni economiche che struttureranno le scelte politiche dei prossimi mesi.

Un tetto per gli stipendi dei manager di Rai, Anas e Ferrovie

 In tempi di crisi tutte le componenti dello Stato sono chiamate a fare la propria parte. Chi più, chi meno, secondo le proprie possibilità. E proprio a questo principio di equità si ispira l’ultimo provvedimento che il Ministero dell’Economia ha emanato in fatto di stipendi e di retribuzioni del pubblico impiego e che ha inviato in visione al Parlamento per la raccolta dei pareri.

L’obiettivo sarebbe infatti quello di porre un tetto agli stipendi dei manager che sono a capo delle grandi società dello Stato, tra cui, ad esempio, vi sono i nomi di Anas, Rai e Ferrovie.

Taglio del 25% agli stipendi dei manager pubblici nel Decreto del Fare

Per questi dirigenti, dunque, il tetto alle retribuzioni sarebbe d’ora in avanti fissato ad un massimo di 294 mila euro, e un provvedimento simile dovrebbe investire anche gli stipendi degli amministratori delegati di altre 18 società controllate che rispondono sempre alle direttive del Ministero dell’Economia. Per queste ultime, però,le retribuzioni massime sono fissate da cifre che oscillano tra l’80% e il 50% del trattamento economico del primo presidente della Cassazione.

Retribuzioni pubblico impiego bloccate fino al 2014

Il Tesoro ha infatti diviso e organizzato le società controllate in tre grandi gruppi, stabilendo parametri di intervento diversi per il taglio delle retribuzioni, che si basano su fattori oggettivi come

  • il valore totale della produzione della società
  • il valore degli investimenti
  • il numero dei dipendenti.

Per ognuna di queste sono dunque previsti tetti alle retribuzioni diversificati, pari rispettivamente al 100%, all’80% e al 50% dello stipendio annuo percepito dal primo presidente della Cassazione.

 

 

 

 

Ad ottobre ci sarà l’aumento dell’aliquota dell’IVA

 Non è ancora ufficiale, ma da parte del Governo già cominciano a circolare le prime dichiarazioni attendibili. Stiamo parlando del temuto aumento dell’aliquota dell’IVA, che, rimandato in data 1 luglio alla ventura data del 1 ottobre, si fa oggi sempre più vicino e minaccioso. E probabile.

La Riforma Costituzionale passa dal web: il Governo chiede consigli ai cittadini

 Mi è capitato, di recente, di guardare su youtube lo spot con il quale il Consiglio dei Ministri invita tutti i cittadini a contribuire attivamente alla Riforma della Costituzione Italiana. Farlo è ‘semplice’. Basta cliccare sul sito www.partecipa.gov.it e compilare i due questionari per partecipare alla consultazione on line promossa dal Governo stesso. Un modo concreto, dunque, per dare voce al proprio pensiero in un momento storico così importante, per un processo fondamentale quale è la modifica del testo sul quale si basano i fondamenti della Repubblica Italiana.

I due questionari, uno di 8 domande brevi a risposta chiusa e uno di venti domande dedicato all’approfondimento, sono il primo passo per esprimere il proprio parere in vista delle modifiche alla Costituzione. C’è tempo fino a martedì 8 ottobre 2013 per farlo.

Dal canto mio, mi sto informando su quelli che sono i temi che successivamente il Comitato dei Quaranta prenderà in considerazione per attuare i cambiamenti della Carta. Temi che, come specificato nelle domande frequenti che sono di supporto alla compilazione dei questionari, riguardano forme di Governo e Parlamento, strumenti della Democrazia e Autonomia Territoriale.

Ho dunque un’opportunità per saperne di più, compilare i questionari per ‘far sentire la mia voce’ e, successivamente alla raccolta delle opinioni con il supporto di un vero e proprio Comitato Scientifico formato ad hoc, partecipare alla seconda fase: quella in cui tutto diventerà ‘fisico’ e reale.

Dalla consultazione on line, infatti, si passerà ai dibattiti pubblici nelle scuole, nelle università, nelle fondazioni e anche negli uffici postali. Nei principali siti di Poste Italiane locati in Italia, infatti, saranno predisposti degli androni dedicati al pubblico e finalizzati alla diffusione di materiale riguardante la Costituzione.

Sempre presso gli uffici postali, inoltre, il prossimo 24 settembre si terranno le consulte provinciali studentesche, un’occasione per discutere dei temi suddetti. Ecco dove trovate maggiori informazioni:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

 

Le misure per l’aggiornamento del Def e la definizione della Legge di Stabilità

 Dal Governo Letta e più esattamente da dipartimento del Tesoro, dalla Ragioneria generale dello Stato e dal dipartimento delle Politiche europee arrivano le prime indicazioni in merito all’aggiornamento del Def, il Documento di Economia e Finanza sul cui testo dovrà basarsi anche la futura Legge di Stabilità, i cui lavori partiranno e dovranno essere completati nel mese di ottobre 2013.

Il settore no profit italiano resiste alla crisi

 La crisi economica che investe l’Italia ormai da diversi mesi ha avuto conseguenze piuttosto devastanti sul mondo del lavoro italiano. A dirlo, e a certificarlo anche attraverso dei dati, è la Confartigianato, l’associazione degli artigiani italiani, che ha rilevato l’esistenza all’incirca di tre milioni di disoccupati e di cinque milioni di lavoratori in difficoltà.

Confindustria critica le scelte del governo sull’IMU

 Non tutti sono risultati d’accordo con le scelte operate dal Governo in fatto di IMU. Non lo è, ad esempio, l’unione degli industriali italiani che avrebbe preferito maggiori interventi sul fronte del lavoro. In una audizione al cospetto delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera il presidente del Comitato tecnico fisco della Confindustria, Andrea Bolla, ha infatti spiegato che una priorità del paese sarebbe stata quella di una riduzione del carico fiscale e contributivo a cui sono soggette le aziende e le imprese italiane.

Quasi 80 mila negozi chiusi in Italia a partire dal 2011

 Una recente indagine compiuta dalla Comitas, l’associazione delle piccole e microimprese italiane, ha fatto luce sulla situazione in cui si trovano in questo periodo le imprese commerciali italiane, rilevando come la crisi abbia colpito il settore del commercio al dettaglio.