La prostituzione è fonte di reddito e quindi è tassabile

 La Corte dei Conti, seguendo quanto già fatto dalla Commissione tributaria della regione Liguria, ha stabilito con l’ordinanza n. 18030 del 24 luglio 2013 ha stabilito che la prostituzione, come ogni altro impiego che porta alla percezione di un reddito, rende chi la pratica capace di contribuire allo Stato e, quindi, i redditi che ne derivano sono tassabili.

Il primo passo verso questo importante passo in avanti è stato fatto dalla Commissione Tributaria della Regione Liguria che, dopo aver ricevuto una segnalazione circa il conto corrente di una signora di origini rumene che non era in linea rispetto a quanto la signora aveva dichiarato al fisco, ha proceduto ai controlli e ha scoperto che le somme depositate in banca derivavano dall’attività di prostituzione in Italia.

La Commissione ha stabilito quindi che qualsiasi attività che sia una fonte di guadagno, che sia occasionale o anche illegale, deve essere sottoposta a regime di contribuzione.

Sulla questione è poi intervenuta la Cassazione che, con l’ordinanza n. 18030, ha deciso che anche la prostituzione, in quanto attività che produce reddito e quindi rende il soggetto capace di contribuire, deve essere soggetta a tassazione:

Il reddito derivante dall’esercizio della prostituzione in base al generale principio della tassabilità dei redditi per il fatto stesso della loro sussistenza, è soggetto ad imposizione diretta.

Pressione ed evasione fiscale intaccano il PIL italiano

 Secondo l’ Ufficio Studi della Confcommercio i grandi mali che impediscono al Paese di imboccare la strada della ripresa sono essenzialmente due: la pressione fiscale e l’ evasione. Sono questi, infatti, i due fattori, strettamente collegati tra loro, dal momento che il secondo sembra essere una diretta conseguenza del primo, che di giorno in giorno intaccano il prodotto interno lordo italiano – PIL.

Per Confindustria la recessione si sta attenuando

 Per gli analisti del Centro Studi di Confindustria le previsioni per il prossimo futuro non sono totalmente nere. Esistono infatti dei timidi segnali che fanno sperare che la recessione economica subisca presto una attenuazione. Questi sono rappresentati, in primo luogo, dall’ aumento degli ordini e delle esportazioni e dal blocco della contrazione della produzione industriale.

S&P abbassa il rating delle banche italiane

 Solo qualche settimana fa gli analisti dell’ agenzia americana di rating Standard & Poor’s hanno abbassato il rating dell’ Italia, a causa del perdurare di una situazione di rischio che non rende il Paese appetibile agli occhi degli investitori esteri.

C’è l’ accordo con i sindacati per l’ Expo 2015

 E’ stato finalmente firmato il protocollo che disciplinerà le modalità di assunzione e di impiego del personale nel corso dei sei mesi dell’ Esposizione Universale di Milano che avrà luogo nel 2015. Firmatari dell’ accordo, di fondamentale importanza anche per lo sviluppo di nuove forme contrattuali, più flessibili e adatte ad eventi di carattere temporaneo, le maggiori sigle sindacali italiane e i vertici della società che gestirà l’ evento, Expo 2015 Spa.

Per l’ Istat la fiducia dei consumatori è in crescita

 Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ Istat, l’ Istituto Nazionale di Statistica, i giudizi degli italiani sulla situazione economica del Paese stanno progressivamente migliorando. Nel corso del mese di luglio, infatti, l’ indice del clima di fiducia dei consumatori italiani è passato da un valore di 95,8 che era stato registrato nel corso del mese precedente, all’ attuale 97,3.

In arrivo 16 miliardi di euro per gli investimenti pubblici

 Il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, intervenendo a Brescia in occasione del Congresso Nazionale degli Ingegneri, si è fatto portavoce di una notizia che sembra far tirare un sospiro di sollievo al mondo imprenditoriale italiano. 

Altri 10 miliardi per i debiti della Pubblica Amministrazione

 Dopo aver ricordato, solo alcuni giorni fa, l’ ammontare dei pagamenti fino a questo momento compiuti in favore delle aziende creditrici dello Stato, nel corso di una audizione in Commissione Finanze al Senato il Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, ha annunciato che entro il mese di settembre il Governo valuterà l’ opportunità di accelerare ulteriormente il saldo dei debiti della Pubblica Amministrazione, aggiungendo altri 10 miliardi a quelli già preventivati. 

Tutti i tipi di evasione fiscale

 Partendo dal presupposto che in Italia l’economia sommersa vale circa 272 miliardi di euro. In questa cifra, secondo Stefano Fassina, vice ministro all’economia, è compresa anche l’evasione di sopravvivenza, ossia la piccola evasione alla quale fanno ricorso molti lavoratori autonomi per alleggerire la pressione fiscale che brucia oltre la metà delle loro entrate.

 Ridurre i contanti per combattere l’evasione

Il Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, in un recente studio ha identificato 5 diverse tipologie di evasione fiscale.

Si tratta di cinque tipologie di evasione fiscale che si differenziano per il grado di moralità. Vediamo quali sono e a quanto ammonta il loro valore.

Una grossa fetta dell’economia sommersa è composta da lavoratori in nero: circa 3 milioni di lavoratori – cinesi ed extracomunitari – assunti senza un regolare contratto di lavoro, ai quali si aggiungono 850 mila lavoratori dipendenti al loro secondo o terzo lavoro non contrattualizzato. Insieme, generano un sommerso di 34,2 miliardi di euro.

Una terza categoria di evasione è quella composta da lavoratori autonomi e piccole imprese, che non emettono fatture o scontrini, per un valore pari a 8,2 miliardi di euro.

 I reati tributari

Le ultime due tipologie di evasione fiscale sono i più gravi e si compongono del giro di affari prodotto dalle mafie, italiane e straniere, pari a circa 78,2 miliardi di euro e le tasse non pagate dalle grandi compagnie – 38 miliardi  di euro – grazie al trasferimento di costi e ricavi in paesi con regole fiscali più leggere.

Undicesimo calo delle vendite a maggio 2013

 L’ Istat ha recentemente diffuso i dati relativi all’ andamento del commercio e delle vendite al dettaglio nel mese di maggio 2013, rilevando come, per l’ undicesima volta, si sia potuto registrare un calo su base annua.