L’aumento dell’Iva potrebbe essere rinviato di tre mesi

 Il 1° luglio 2013 arriverà l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva. Un piccolo aumento percentuale che, trasformato in cifre ed euro, potrebbe rivelarsi un insopportabile aumento del costo della vita per le famiglie e dei costi delle imprese.

► La Confcommercio crede ancora nel blocco dell’ Iva

Quando il Ministro dello Sviluppo Economico ha dichiarato di non poter far nulla per evitare questo aumento, la platea composta dai rappresentanti della Confcommercio ha sonoramente protestato. Le ragioni della protesta sono note e sacrosante, tanto che oggi il ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni ha provato a sedare gli animi parlando di un possibile spostamento della fatidica data.

Il ministro non si è sbilanciato, ma ha comunque dichiarato che il Governo sta facendo tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese, soprattutto al fine di capire quante risorse servono per arrivare a questo obiettivo e dove sarà possibile reperirle (l’aumento dell’Iva serve proprio a generare le risorse necessarie).

► Ciascun italiano paga 1000 euro di tasse al mese

Secondo il ministro Saccomanni il Governo sta studiando delle vie alternative, ma se non si aumenta l’Iva sarà comunque necessario trovare 2 miliardi di euro subito da qualche altra parte e un finanziamento di 4 miliardi per ciascuno degli anni successivi, ma il Governo sta anche pensando alla possibilità di posticipare il balzello di tre mesi, o anche per un periodo maggiore, per monitorare la situazione economica generale e capire se sarà possibile evitare definitivamente questo balzello.

Nessuna emergenza per Alitalia

 Dopo le alterne vicende che hanno caratterizzato nell’ ultimo periodo la vita di Alitalia, arrivano infine le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta a calmare le acque su un possibile interesse dei russi di Aeroflot per la compagnia di bandiera italiana.

Come andrebbe riformato il Catasto?

 Questa mattina al Senato Alessandro Buoncompagni (Servizio Rapporti Fiscali) e Sandro Momigliano (Servizio Studi di Struttura economica e finanziaria) di Bankitalia hanno presentato il testo della relazione sull’Imu nel quale si parla della necessità di una riforma del Catasto italiano per evitare che dalla riforma dell’Imu si possano generare ulteriori fenomeni di iniquità sia orizzontale sia verticale, come sta accadendo in questo momento.

► Bankitalia: riformare il catasto e versare il gettito Imu ai comuni

Il rischio che si corre è quello di favorire i ricchi, perché il Catasto italiano non è aggiornato da più di venti anni e in questo periodo si è venuta a creare una forte discrepanza tra i valori catastali e di mercato degli immobili italiani, discrepanza che tende a crescere con l’età degli immobili: più bassa per quelli di più recente registrazione, prevalentemente edificati in aree periferiche, e gradualmente più alta con il crescere dell’età delle costruzioni che generalmente sono localizzate in aree più centrali.

Per questo motivo Bankitalia suggerisce che si provveda al più presto possibile ad una revisione delle tariffe d’estimo e dei principi di classamento. Nello specifico si dovrebbe provvedere a ridefinire gli ambiti territoriali del mercato immobiliare e, in base a questi, rilevare i prezzi di mercato e i canoni di locazione che dovranno essere poi utilizzati come punto di riferimento per stimare i valori patrimoniali e le rendite da iscrivere nel catasto.

► Drastico calo delle compravendite immobiliari

Si dovrebbe poi procedere a rideterminare la destinazione d’uso dei fabbricati e, soprattutto, utilizzare i metri quadri (o cubi nel caso di edifici ad uso pubblico) e non più i vani come unità di misura.

Drastico calo delle compravendite immobiliari

 L’ Istituto nazionale di StatisticaISTAT – ha recentemente pubblicato i dati relativi al numero di convenzioni per il trasferimento delle proprietà immobiliari che sono state siglate nel corso del 2012. E’  stato possibile così rilevare che negli ultimi anni le compravendite immobiliari in Italia hanno subito un calo progressivo che nel 2012 ha raggiunto livelli a dir poco drastici.

Bankitalia: riformare il catasto e versare il gettito Imu ai comuni

 Questa mattina in audizione al senato c’erano i rappresentanti della Banca d’Italia che hanno chiarito alcuni punti su quanto c’è da fare per avere una giusta tassazione sugli immobili.

► Acconto IMU in scadenza tra 5 giorni

In effetti l’Imu è stata un problema fin dalla sua entrata in vigore soprattutto perché la distribuzione della tassazione si basa sui dati degli immobili così come sono iscritti al catasto.

Ciò vuol dire che la tassa viene applicata in base a dati che risalgono al 1990 – anno dell’ultima riforma del catasto – che non tengono conto di come è evoluto il mercato immobiliare i questi ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda l’aumento generalizzato dei prezzi delle case e la differenza che si è venuta a creare tra i prezzi delle case ubicate nei centri città e quelle che, invece, si trovano nelle periferie.

Senza una riforma del catasto che tenga conto di questa evoluzione, dice la Banca d’Italia, è impossibile un ripensamento dell’Imu che garantisca una giusta distribuzione della tassazione.

► I motivi della riforma del catasto

In secondo luogo la Banca d’Italia ha espresso la necessità che il gettito derivante dall’Imu vada interamente alle amministrazioni comunali e non, come accade adesso, una parte ai comuni e una allo stato. Punto, questo, sul quale i comuni e l’Ance si sono dichiarati pronti ad aprire un tavolo di confronto con il governo.

Verso i fondi europei per l’ occupazione giovanile

 Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ce l’ ha fatta. Nella bozza che circola in questi giorni a Bruxelles, relativa alle conclusioni del summit europeo previsto per il prossimo 27 e 28 giugno, sono state infatti inserite le richieste avanzate sin dai primi giorni di insediamento al governo, e relative alla messa a disposizione di fondi europei per finanziare l’ occupazione giovanile.

L’ Italia virtuosa stia attenta al disavanzo

 L’ ultimo bollettino mensile pubblicato dalla Banca Centrale Europea – BCE – ha riportato parole di elogio nei confronti degli sforzi compiuti dall’ Italia per allinearsi tra i Paesi virtuosi dell’ Eurozona, che sono riusciti nel 2012 a mantenere il proprio deficit al di sotto del 3% del PIL nazionale.

Per Confindustria la priorità è il costo del lavoro

 Ora che la data del primo Luglio si avvicina sempre di più, aumenta la pressione mediatica e non solo in merito alla complessa questione dell’ aumento dell’ aliquota dell’ Iva, che secondo i precedenti piani del Governo Monti, dovrebbe essere portata a breve al valore del 22%.