Le nuove società di riscossione dei Comuni italiani

 In tutti i Comuni italiani è da pochi giorni scattato il dopo – Equitalia, ovvero quella sorta di “interregno” che servirà alle amministrazioni locali per organizzarsi a trovare le nuove società di riscossione, che a breve dovranno farsi carico di oneri e onori che fino alla prima parte di quest’ anno erano stati di Equitalia S.p.a, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate.

Alitalia verso i contratti di solidarietà

 Trattative in corso a Fiumicino tra i vertici di Alitalia e i sindacati dei lavoratori al fine di non mandare in fumo almeno 630 posti di lavoro. Tanti sono infatti gli esuberi previsti dall’ amministrazione del gruppo, che ora cerca delle soluzioni condivise anche dalle parti sociali per non essere costretta ai preventivati tagli

Le 5 proposte di Confindustria per uscire dalla crisi

 Di questa mattina le notizie sugli effetti disastrosi che la crisi ha avuto sul settore manifatturiero italiano e di quanto il credit crunch abbia peggiorato una situazione già al limite del collasso per le imprese.

L’Italia è ancora lontana dall’uscita dalla crisi, nonostante i proclami sempre più ravvicinati su un possibile miglioramento della situazione economico-occupazionale del paese, perché ancora mancano quegli incentivi e quelle facilitazioni che permetterebbero alle imprese di ricominciare a produrre, vendere e creare nuovo lavoro.

Ma non tutto è perduto. Lo dice Confindustria che questa mattina ha presentato il Progetto per l’Italia: cinque proposte, cinque misure urgenti da mettere in atto per non far perdere all’Italia l’ultima occasione per tornare ad essere un paese sano.

La prima cosa da fare è “avviare una capillare opera di semplificazione normativa e di ‘sburocratizzazione’ del Paese” che deve essere affiancata da un quadro normativo semplice e chiaro.

Altro importante passo da fare è tagliare i costi delle imprese di almeno l’11%, a partire dalla detassazione dei salari di produttività.

Le imprese italiane, poi, hanno necessità di liquidi per poter continuare a produrre, per questo è necessario che le pubbliche amministrazioni paghino i loro debiti pregressi e si impegnino a rispettare i termini di pagamento per quelli futuri.

 

Quarto punto è quello del lavoro, o della creazione di questo: per Confindustria è necessario agevolare l’uscita dei lavoratori anziani e la contemporanea entrata nel mondo del lavoro dei giovani, con incentivi in entrambi in casi.

L’ultimo punto di Progetto per l’Italia è la necessità di provvedere alla detassazione degli investimenti e “ favorire gli investimenti pubblico-privati in infrastrutture materiali e non”.

Le modifiche al nuovo “riccometro”

 Dopo il varo della versione definitiva del Redditometro, ecco pronto per il Welfare italiano un altro strumento nuovo di zecca in attesa sulla linea di partenza:  si tratta del nuovo riccometro, ovvero il Nuovo Isee, l’ Indicatore della condizione economica equivalente, sulla base del quale vengono erogate, in tutta Italia, quasi tutte le prestazioni sociali.

Rata Imu giugno 2013: chi paga

 Mancano dodici giorni al 17 giugno, data entro cui sarà necessario pagare la prima rata dell’Imposta municipale unica.

Resta, dunque, da comprendere chi è obbligato a versare primo acconto. L’Imu, infatti, si paga ancora.

Guardando la tv e leggendo i giornali, si può cadere nell’errore di pensere che l’Imu sia stata abolita o perlomeno messa in stand-by praticamente per tutti.

Al contrario, sono ancora 28 milioni gli immobili che dovranno pagare regolarmente la tassa sulla casa.

Primo acconto Imu 2013: chi paga il 17

Pagheranno dunque questa rata coloro che possiedono e risiedono con la sua famiglia in un’abitazione di pregio. Si parla pertanto degli immobili accastati nelle categorie che seguono:

A/1 (abitazioni di tipo signorile o di lusso);

A/8 (abitazioni in ville);

A/9 (castelli e palazzi storici).

Il 17 giugno anche i proprietari di seconde case dovranno pagare la prima rata. Nella categoria sono contemplati anche coloro che hanno una sola casa di proprietà, ma non vi risiedono.

Case in affitto

Chi possiede una casa data in affitto deve verdsare l’acconto Imu 2013, eventualmente con l’aliquota differenziata stabilita dal proprio Comune.

Case in prestito ai parenti

Chi ha un’abitazione che ha dato in prestito a un parente deve comunque versare la prima rata dell’Imu 2013.

Versano inoltre l’acconto Imu 2013 anche

– i “beni merce”, ovvero gli alloggi rimasti invenduti.

– militari e i membri delle forze dell’ordine che hanno la residenza in caserma: pagano l’Imu sulla casa che possiedono come fosse una seconda casa.

– coppie separate di fatto: finché un provvedimento non ufficializza la separazione consensuale o la separazione giudiziale, i coniugi rimangono tali e la casa assegnata di fatto ad uno dei due si configura come una seconda casa per l’altro, che dunque dovrà pagare l’Imu.

– tutti coloro che posseggono “immobili produttivi”, ad eccezione di chi possiede un fabbricato rurale strumentale classificato nella categoria D/10. In questo caso, le classi che pagano sono:

D/1 (Z/1): Capannoni, opifici

D/2 (Z/4): Alberghi, pensioni e residences (con fini di lucro)

D/3 (Z/5): Teatri, cinema, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro) e spettacoli e simili (arene, parchi-giochi)

D/4 (V/5): Case di cura ed ospedali (con fini di lucro)

D/5 (Z/3): Istituti di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)

D/6 (V/6): Fabbricati, locali ed aree attrezzate per esercizio sportivi (con fini di lucro)

D/7 (Z/1): Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni

D/8 (Z/2): Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni

D/9 (Z/8): Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio

D/11 (T/7): Scuole e laboratori scientifici privati

D/12 (Z/8): Posti barca in porti turistici e stabilimenti balneari.

Fabbricati di categoria D senza rendita

Pagano la prima rata anche coloro che posseggono questo fabbricato e non sono censiti dal catasto ma appartenenti ad imprese.

Altri immobili o fabbricati

Il pagamento della prima rata spetta anche a coloro che hanno immobili differenti dalle case classificati nei gruppo A e C e tutte le pertinenze classificate nel gruppo C, eccezion fatta per pertinenze di un’abitazione principale. In questo caso, ecco quale è l’elenco completo:

A/10 (T/7): Uffici e studi privati

C/1 (T/1): Negozi e botteghe

C/2 (T/2): Magazzini e locali di deposito (cantine e soffitte disgiunte dall’abitazione principale e con rendita autonoma)

C/3 (T/2): Laboratori per arti e mestieri

C/4 (T/3): Fabbricati e locali per esercizi sportivi (senza fine di lucro)

C/5 (V/2): Stabilimenti balneari e di acque curative (senza fine di lucro)

C/6 (R/4): Box o posti auto pertinenziali

C/6 (T/5): Autosilos, autorimesse (non pertinenziali), parcheggi a raso aperti al pubblico

C/6 (T/6): Stalle, scuderie e simili

C/7 (T/2): Tettoie chiuse od aperte (non pertinenze di abitazione principale)

Rata Imu giugno 2013: chi non paga

Rata Imu giugno 2013: come si paga

Il Fisco ribadisce la non retroattività del redditometro

 La direzione Affari legali e contenzioso dell’ Agenzia delle Entrate ha recentemente ribadito, attraverso la pubblicazione della circolare 15 / 2013, la non retroattività del redditometro, lo strumento per la lotta all’ evasione fiscale che entrerà tra pochi giorni in funzione.

La contrazione del credito alle imprese nel 2012

 Una recente analisi condotta da Standard & Poor’ s ha rilevato come nel corso del 2012 le imprese italiane abbiano dovuto affrontare una considerevole contrazione della quantità del credito finanziario loro concesso. Solo l’ anno scorso, infatti, secondo i dati riportati nel rapporto, le aziende italiane hanno avuto, in totale, 44 miliardi di euro in meno dalle banche. 

Crollo mercato automobili maggio 2013

 Durante il mese di maggio, da poco conclusosi, sono state immatricolate nel nostro Paese 136.129 nuove vetture. Si registra pertanto un calo del 7,98% in confronto alle 147.942 di un anno fa. Nei primi 5 mesi del 2013 le immatricolazioni sono state di 608.579 unità, in calo dell’11,3% in confronto allo stesso periodo del 2012.

Fiat Group Automobiles durante il mese scorso ha portato la sua quota di mercato al 30,24%, in calo in confronto al 31,51% di dodici mesi fa e in leggero progresso rispetto al 30,2% di aprile. Nei primi cinque mesi del 2013 la quota del Lingotto è al 29,51%, in aumento rispetto al 29,32% dello stesso periodo del 2012.

Le immatricolazioni di Fiat sono state bloccate dalla mancata fornitura di componenti per alcuni modelli, con evidenti ritardi nelle consegne: sono quasi 3 mila le vetture che erano state già vendute ma che non è stato possibile consegnare

Le posizioni di vertice della classifica delle auto più vendute, tuttavia, sono ancora appannaggio di modelli del gruppo torinese, con ben cinque automobili nelle prime cinque posizioni. Dietro la Panda, ancora una volta la vettura più venduta, si piazzano Punto, 500,

Bene nel Nord America

Le vendite in rialzo dell’11% per Chrysler a maggio negli Stati Uniti, in progresso del 12% in Canada. In Usa, si tratta del miglior maggio dal 2007 e del il trentottesimo mese consecutivo di crescita. Le immatricolazioni della casa auto controllata dalla Fiat il mese scorso sono state pari 166.596 unità rispetto alle 150.041 unità dello stesso periodo del 2012. I marchi Jeep, Dodge, Ram Truck e Fiat hanno tutti incrementato le vendite rispetto a maggio 2012.