Il piano Letta per il rilancio dell’economia

 All’ indomani del ritiro di Spineto si fanno più chiare e più determinate le intenzioni dell’ esecutivo del nuovo Governo Letta in merito ai provvedimenti più urgenti da prendere per favorire al più presto un rilancio e una ripresa dell’ economia italiana.

> L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali

Tra le prime disposizioni ad essere ratificate ci saranno senza dubbio i provvedimenti relativi alla sospensione della rata di giugno dell’ IMU – che probabilmente interesserà, sulla base degli ultimi sviluppi della questione, non solo le prime case ma in qualche misura anche le piccole e medie imprese – e il rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga, la cui approvazione è attesa per questo questo venerdì.

Il Governo Letta replica il programma di Confindustria

La seconda area di interesse riguarda poi la complessa situazione del mercato del lavoro italiano. E’ intenzione del Governo, su questo fronte, continuare sulla strada delle semplificazioni e verso un sempre maggiore abbattimento della burocrazia, in modo da favorire l’ attività imprenditoriale e le imprese. Si dovrà poi risolvere il problema della disoccupazione, con l’ obiettivo di occupare almeno 100 mila giovani per cominciare. Si potranno utilizzare quindi i fondi europei per ridurre i costi per chi assume, ma l’ ok potrà venire solo dal vertice europeo di fine giugno.

Stop agli stabilimenti europei di Fiat

 Sospensione degli stabilimenti Fiat in Europa per via dell’assenza delle forniture da parte di Selmat. Una mancanza che sta provocando “serissimi danni al gruppo”. Lo hanno comunicato in una nota da Torino, sottolineando che anche oggi l’impianto di Officine Maserati di Grugliasco ha dovuto bloccare la produzione, come era già successo venerdì scorso, per via della mancanza delle forniture.

Si tratta di pezzi in plastica per gli interni, da parte del gruppo Selmat, in grave crisi finanziaria e già interessato dalla cassa integrazione per i propri dipendenti.

Gli altri stabilimenti

Per la stessa ragione è fermo lo stabilimento di Fiat Automobiles in Serbia.

Quello Iveco di Madrid, invece, non produce da venerdì. Altri stabilimenti sono a rischio. La loro attività si potrebbe bloccare da qui a poco. Nella nota si legge che tutto ciò “Sta provocando enormi danni al Gruppo Fiat e agli altri fornitori, che stanno regolarmente consegnando il proprio materiale”.

Migliaia di persone rimaste a casa

Intanto, le persone che venerdì scorso ed oggi sono rimaste a casa sono migliaia. Prosegue dunque una situazione di grave difficoltà che si porta avanti ormai da tempo ed il cui protrarsi non può non destare preoccupazione per le prospettive dei rapporti tra Fiat ed il fornitore e per le inevitabili ricadute occupazionali.

Già nelle scorse settimane diversi stabilimenti Fiat avevano dovuto interrompere la produzione in conseguenza delle mancate consegne da parte di Selmat.

Per il Codacons i carrelli della spesa sono sempre più vuoti

 Le famiglie italiane non riempiono più i carrelli quando si dirigono al supermercato. In esso ci vanno a finire sempre meno prodotti base riguardanti l’alimentazione. Ecco le percentuali dei cali:

frutta: -4 %;

pesce: -5 %;

carne bovina: -6 %;

vino: -7 %;

olio di oliva: – 8%;

I dati sono forniti da Ismea e riguardano il primo trimestre. In questo contesto, l’Istat ha rilevato che i prezzi per gli alimentari sono aumentati del 2,7 per cento.

Tale aumento si deve all’aumento degli acquisti low cost. Secondo Coldiretti ciò ha privato il Paese degli alimenti essenziali per la propria dieta. Sempre secondo Coldiretti, al momento, il 12,3 per cento degli italiani non riesce a fare un pasto adeguato in termini di apporto proteico almeno una volta ogni due giorni.

Ciò si riperquote sulla salute.

Ad aprile, i prezzi al consumo dei prodotti alimentari sono aumentati di molto.

La Coldiretti, infatti, ha spezzato una lancia in favore delle aziende agricole, asserendo che per vedere l’economia in ripresa si dovrà sospendere la prima rata dell’imposta municipale unica per “beni funzionali all’attività produttiva quali terreni e fabbricati rurali”.

Il presidente Coldiretti Sergio Marini, ha precisato che “se non si interverrà adeguatamente le imprese agricole saranno costrette ingiustamente a versare a giugno una rata pari a 346 milioni tra terreni e fabbricati strumentali”.

Ma è anche necessario scongiurare l’aumento Iva previsto per il primo di luglio 2013 al fine di evitare ulteriori effetti depressivi riguardanti i consumi con risultati opposti a quelli che si intende ottenere sulle casse dello Stato.

Mercato immobiliare italiano ai minimi storici dal 1985

 L’ Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’ Abi, l’ Associazione Banche Italiane, ha recentemente pubblicato il Rapporto Immobiliare 2013, che raccoglie tutti i dati relativi all’ andamento del mercato immobiliare italiano. Andamento che, senza troppe sorprese, ha raggiunto purtroppo nel 2012 i minimi storici a partire dal 1985 nel settore delle compravendite.

Per i tedeschi la seconda casa è in Italia

Non è infatti un mistero il fatto che il mercato immobiliare italiano stia soffrendo da molti mesi i colpi impietosi della crisi economica, crisi che solo nel 2012 ha causato un crollo delle compravendite del 25,7%, con una perdita complessiva di 150 mila abitazioni rispetto al 2011 e un totale di 27 miliardi in meno di fatturato.

Mercato immobiliare italiano: il peggio è passato

Andando più nello specifico, il rapporto stilato dall’ Agenzia delle Entrate rileva che in alcune grandi città italiane come Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna e Firenze, le compravendite delle abitazioni sono scese del 22,4% rispetto alle cifre del 2011 e che si sono persi, solo in relazione a questa statistica, 5,7 miliardi di euro.

Nel 2012, cioè, il numero delle abitazioni vendute in Italia è stato complessivamente pari a 448.364, con un calo maggiore, del 26,1%, delle vendite nei comuni non capoluoghi e uno leggermente minore, del 24,8%, nei comuni capoluoghi.

Bankitalia sottolinea, infine, che anche per l’ inizio del 2013 il mercato immobiliare appare dominato da una duratura flessione delle quotazioni.

Nuovo record del debito pubblico italiano

2.034,725 miliardi di euro. A tanto ammonta il debito pubblico in Italia a marzo. Si tratta di un nuovo record storico successivamente a quello di 2.022,7 miliardi euro fatto registrare nel gennaio di quest’anno. Un nuovo aumento, dopo il leggero calo a 2.017,6 miliardi del mese di febbraio 2013. I dati sono stati messi a disposizione dalla Banca d’Italia.

Per effetto di questi numeri, osserviamo che a marzo il debito è aumentato di 17,1 miliardi. Lo scorso anno, di questi tempi, l’asticella faceva segnare 1.955,027 miliardi di euro. Bankitalia spiega l’aumento come il riflesso del fabbisogno del mese di marzo”. Un aumento di 21,8 miliardi, inferiore di 3,8 rispetto a quello dello stesso mese dell’anno precedente.

Tale fabbisogno, elevato per fattori stagionali, è – come spiegano da via nazionale “parzialmente controbilanciato dal calo di 3,8 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a 45,9 miliardi)”.

L’aumento settore per settore

Per quanto riguarda la ripartizione per sottosettori, in confronto a febbraio il debito delle Amministrazioni centrali è in aumento di 16,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è in aumento di 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

Per quanto riguarda invece le entrate tributarie nel primo trimestre dell’anno esse si aggirano intorno agli 83,829 miliardi di euro. Si tratta di un leggero rialzo (+0,79%) in confronto allo stesso trimestre del 2012.

Saccomanni ribadisce a Bruxelles gli impegni dell’Italia

 Si è trovato oggi a Bruxelles, per la prima volta in questa veste dall’ insediamento del nuovo esecutivo, il Ministro dell’ Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni,  il quale, alle richieste dell’ Eurogruppo, non ha avuto tentennamenti nel riconfermare gli impegni presi dall’ Italia in merito ai suoi conti pubblici.

>L’Ue sollecita la discussione sulle priorità del Governo

I 16 Ministri europei delle Finanze hanno infatti chiesto «indicazioni precise, contenute nelle risoluzioni approvate dal Parlamento e nel testo del decreto che sarà approvato a giorni». Ma il Ministro Saccomanni ha confermato che l’ Italia adotterà le misure per rispondere ai problemi nazionali senza interferire su debito pubblico e deficit.

La salvezza dell’Italia dalla BCE

Una relazione, quella del neo Ministro dell’ Economia, a quanto pare, almeno dalle parole del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, piuttosto ambiziosa e convincente, che ha rassicurato tutti i presenti sulle priorità economiche del nuovo governo italiano e sul fatto che l’ Italia rimarrà all’ interno degli impegni assunti a livello comunitario.

Saccomanni ha inoltre precisato che le misure che il Governo Letta si appresta a varare riguardano solo i saldi della finanza pubblica per il 2013. Il nuovo Governo ha infatti in cantiere anche un programma di riforme di più lungo periodo, di cui si è discusso durante l’ incontro di Spineto nei giorni scorsi.

Crolla la produzione industriale italiana

Non è un buon momento per l’economia italiana e per uno dei suoi settori più rappresentativi. Chi pensava che il 2013 potesse essere l’anno di una riscossa dovrà ricredersi e osservare che, purtroppo, le cose stanno esattamente come prima. O, forse, peggio.

La produzione industriale del Belpaese sta subendo nell’ultimo periodo l’ennesimo crollo. A marzo ha fatto registrare un pesante passivo, in percentuale pari ad un -5,2 per cento che grava sul sistema. Il confronto, naturalmente, va fatto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Eurostat, fornendo i dati, fornisce un commento aggiuntivo che assomiglia ad una sorta di ‘pioggia sul bagnato’. Il dato, infatti, è il peggiore se messo a confronto con quello delle altre grandi economie continentali.

Chi scende

Se può servire, la magra consolazione è che anche la Germania ha fatto registrare un calo del -1,5% rispetto al maggio del 2012. Calata del 1,6% anche la produzione industriale della Francia. Ancora più rilevanti i cali di Slovenia (-2,9%), Bulgaria (-2,3%) e Irlanda (-2,2%).

Nel complesso, per quanto concerne l’area dell’Euro, il calo è stato dell’1,7% (1,1 per cento nella Unione europea a ventisette Paesi).

Chi sale

Vale la pena analizzare la situazione in positivo. Ci sono, infatti, alcuni Paesi membri che hanno fatto registrare degli aumenti.

Quelli maggiori si sono verificati in Portogallo (+5,3%), Olanda (+4,5%), Lussemburgo (+4%) , Estonia e Malta (+3.9%).

Nessun taglio a scuola, istruzione e ricerca

 Il nuovo Governo lo aveva anticipato fin dal suo insediamento: nessun taglio alla cultura, e, in particolare alla scuola e alla ricerca, che tanto anno hanno pagato, negli ultimi anni, le conseguenze della politica dell’ austerità. Anzi, ad essere proprio sinceri, il Premier Enrico Letta si era spinto addirittura oltre, impegnandosi personalmente a rassegnare le dimissioni nel caso in cui si verificasse in futuro la necessità di operare tagli sulla cultura.

Oggi alla Camera il decreto sui debiti delle PA

Ma ora arriva dalla Camera anche il primo decreto effettivo che salva dai tagli lineari ai ministeri, che potrebbero scattare nel 2015, la scuola, la ricerca, il mondo delle università e persino l’ Expo di Milano 2015. Si discute infatti in queste ore nell’  Aula di Montecitorio l’ approvazione del decreto legge sui pagamenti della Pubblica Amministrazione, ma la Commissione Bilancio, ieri, ha già stabilito le realtà che saranno escluse, appunto, insieme al Fondo per lo sviluppo e la coesione.

La classifica delle università

Niente tagli all’ istruzione e alla ricerca, dunque, di cui si dichiara soddisfatto anche il Ministro competente per il settore, Maria Chiara Carrozza, che ha così riaffermato gli impegni di Sarteano, annunciando in tempi brevi la redazione di un libro bianco per rafforzare il dialogo con insegnanti e ricercatori.

Oggi alla Camera il decreto sui debiti delle PA

 Dopo molti giorni di attesa dovrebbe arrivare entro questa sera il verdetto della Camera sul decreto legge relativo al pagamento dei debiti delle PA. Viene infatti discusso in queste ore nell’ Aula di Montecitorio il provvedimento che avrà l’ effetto di sbloccare quei bonifici che attendono oramai da molti mesi di arrivare nelle mani delle imprese creditrici dello Stato.

Prime richieste per il rimborso dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

La Commissione Bilancio ha dato ieri il proprio via libera al testo del Decreto, di cui si valutano, dunque, oggi i sicuri effetti positivi. Tra questi ultimi, ad esempio, si è discusso in merito alle coperture, assicurate dal decreto, del cosiddetto “patto di stabilità verticale”, ovvero in merito al fatto che gli enti locali potranno evitare le conseguenze della spending review sui servizi essenziali offerti ai cittadini, come scuola, strade e trasporti.

> Ad aprile sale il fabbisogno dello Stato

Un altro tema all’ ordine del giorno è stato poi quello dell’ effetto Iva, ovvero del contributo apportato dall’ Iva pagata sulle fatture delle Pubbliche Amministrazioni, grazie alla quale si potranno eliminare i tagli lineari previsti sulle spese dei ministeri, della ricerca, dell’ istruzione e dell’ Expo Milano 2015.

Non si effettueranno più i tagli annunciati, infine, sulle sigarette elettroniche, ma si agirà invece sui fondi speciali destinati all’ editoria, sull’ 8 per mille e su quelli delle fonti rinnovabili. Anche se dei primi, quelli sull’ editoria, è stata promessa una reintegrazione attraverso la prossima legge di stabilità.

Equitalia punta su sensibilità e dialogo

 Una lettera dell’ amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo, ha recentemente fornito ai dipendenti dell’ azienda le linee di condotta da applicare nell’ immediato futuro nei confronti di utenti e cittadini. In accordo con quanto già annunciato dai vertici aziendali in precedenza in merito alla volontà di presentare all’ utenza una agenzia dal “volto più umano”, ora, il numero uno di Equitalia invita gli impiegati degli uffici a rafforzare il dialogo con i cittadini e a valutare con sensibilità caso per caso.

> Equitalia annuncia novità nelle procedure

Le nuove direttive emanate dall’ agenzia di riscossione vengono dunque incontro a quel persistente ed esteso disagio economico che da molti mesi si vive in Italia a causa della crisi e che non permette più, purtroppo, anche ad una società che si occupa della riscossione e della contestazione dei debiti fiscali, di non tenere conto delle situazioni individuali che possono essersi venute a creare nel periodo di congiuntura economica negativa.

Equitalia concede la rateizzazione dei debiti fino a 50 mila euro

Lo spunto per questa revisione delle prassi aziendali è stato forse fornito dal caso a lieto fine di cui è stato protagonista un piccolo imprenditore pugliese che, sommerso dai debiti, aveva minacciato il suicidio, ottenendo quindi la vicinanza dell’ azienda incaricata della riscossione in un momento di particolare difficoltà. Equitalia conferma dunque in questo modo la propria professionalità, imparzialità e umanità.