Serve una manovra da 6 miliardi?

 Dopo alcune settimane dall’ insediamento del nuovo esecutivo, sono ormai chiare le urgenze e le emergenze su cui il nuovo Governo è già al lavoro: prima di tutto la sospensione della rata di giugno relativa all’ IMU, l’imposta municipale sugli immobili, poi il blocco dell’ aumento dell’ aliquota dell’ Iva al 22% che dovrebbe scattare nel mese di luglio, e, infine, il necessario rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga.

Il programma di Letta su Imu e occupazione

A conti fatti, tuttavia, messi a bilancio i 2 miliardi necessari per la moratoria sull’ acconto Imu di giugno, i 2 miliardi necessari per bloccare l’ aumento dell’ IVA, nonché quel miliardo e mezzo necessario per rifinanziare la Cig, il Governo Letta si troverà a breve nella necessità di recuperare un totale di circa 6 miliardi.

Nuove manovre nel 2015

Sei miliardi che, come ha avvertito lo stesso Raffaele Bonanni, il segretario generale della CISL, vanno trovati entro la fine di Maggio.

Sembra così profilarsi all’ orizzonte la necessità che l’ esecutivo si impegni in una piccola manovra, un intervento certo minimale, le cui modalità non sono però ancora del tutto chiare, ma che verranno certo chiarite nei prossimi giorni. Nel frattempo si aspetta, proprio a partire da oggi, l’ approvazione definitiva del Def.

Una service tax al posto dell’IMU?

 Si chiamerà, con ogni probabilità, Ics, cioè imposta sulla casa e sui servizi. E’ la nuova service tax su cui sono già a lavoro gli uomini della squadra di Enrico Letta, e che, da qui a pochi mesi, dovrà andare a riscrivere l’ assetto basilare del mondo dei tributi italiani: in altre parole, il dopo – IMU.

Nella nuova imposta di tipo comunale, infatti, dovranno confluire sia la rimodulazione o cancellazione –  a partire dal 2014 – della famigerata IMU, il cui pagamento, almeno per la rata di giugno, sarà sospeso a breve tramite decreto legge, come affermato proprio ieri dallo stesso Presidente del Consiglio, sia la futura Tares sui rifiuti, nonché l’ imposta di registro e l’addizionale regionale Irpef.

Il programma di Letta su Imu e occupazione

Il risultato finale, per un gettito totale di circa 4 miliardi, sarà appunto una nuova tassa ripensata sulla base del modello tedesco, che ingloba diverse pertinenze, e che in minima parte peserà non solo sui possessori degli immobili, ma anche sugli affittuari. Ci sarà, poi, anche una mini patrimoniale per coloro che possiedono abitazioni di pregio.

> Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

La nuova Ics sarà basata sulle rendite catastali, ma beneficerà di agevolazioni e detrazioni per carichi di famiglia, mentre la mini patrimoniale servirà a coprire la cancellazione dell’Irpef e peserà sulle spalle dei possessori di beni di lusso dal valore di oltre un milione e mezzo di euro.

Per Berlusconi l’Imu è un danno per l’economia

 Per Silvio Berlusconi l’ IMU, e insieme ad essa tutte le altre tasse sulla casa, costituirebbero un grave danno per l’ economia. E’ questa, infatti, una delle dichiarazioni che il cavaliere ha rilasciato, ieri, in una intervista al TG4.

E’ certo ormai noto a tutti che, a partire dalle roboanti promesse fatte durante il corso della campagna elettorale, gli esponenti del Pdl sono stati sempre favorevoli non solo ad una abrogazione dell’ imposta municipale sulla prima casa, ma anche alla restituzione di quanto, in relazione a quello stesso tributo, era già stato versato e contabilizzato nel 2012.

Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

La dichiarazione di Silvio Berlusconi, dunque, arriva come l’ ennesima riproposizione di un quasi ormai trito cavallo di battaglia partitico. La novità è che forse il discorso ha assunto, in questa ultima intervista, toni dalla parvenza giuridica e macroeconomica.

Dove trovare i soldi per il rinvio dell’IMU

Il cavaliere si è infatti appellato al principio secondo cui la prima casa costituisce il bene più sacro e il pilastro più fermo per la costruzione della ricchezza delle famiglie. Toccare la prima casa per mezzo della pressione fiscale, indurrebbe, secondo Berlusconi, paure e incertezze nelle famiglie, che di conseguenza sarebbero portate a ridurre drasticamente i consumi e a non fare più investimenti. Ecco perché, a detta del cavaliere, l’ IMU sarebbe una tassa ingiusta e dannosa per tutta l’ economia.

Il programma di Letta su Imu e occupazione

 Dalle telecamere di “Che tempo che fa” il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha fatto ieri sera su Rai 3 il punto della situazione su tutte le principali questioni che travagliano il nuovo esecutivo.

> Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

Tra i numerosi argomenti trattati, all’ interno dei quali un certo spazio è stato riservato anche a Europa, lotta alla mafia e cultura, campeggiano, però, i due temi di maggiore urgenza per il Paese, ovvero la ripresa dell’ occupazione – per ridare speranza ad un mercato del lavoro, ed ad una economia che versa da tempo in condizioni negative – e la questione dell’ IMU, al centro ormai da giorni delle prime mosse del Governo.

> Disoccupazione in aumento nel 2013 e nel 2014

Per quanto riguarda l’ IMU, dunque, per Letta si tratta di una tassa che va comunque superata e non di una prerogativa del Centro Destra. La sua rivisitazione, però, sarà compresa all’ interno di un ben più ampio piano sulla casa,  con misure relative anche ad incentivi per gli affitti e per le ristrutturazioni.

Sul fronte del mercato del lavoro, inveceil Presidente del Consiglio ha annunciato l’ urgente rifinanziamento, già nei prossimi giorni, della Cassa Integrazione in deroga (Cig), che sarà coperta attraverso lo stesso provvedimento con cui si ratificherà il congelamento della rata di giugno dell’IMU. A giugno, inoltre, la proposta di un grande piano europeo per il rilancio dell’ occupazione.

Disoccupazione in aumento nel 2013 e nel 2014

 Ancora nessuna buona novità sul fronte del mercato del lavoro italiano. Anzi, le ultime stime relative alla situazione economica del Paese, pubblicate dall’ Istat, sono su questo fronte abbastanza negative.

> L’Eurozona tra disoccupazione e inflazione

Nel suo rapporto intitolato «Le prospettive per l’economia italiana nel 2013-2014» l’Istat ha infatti previsto che nei prossimi mesi del 2013 il tasso di disoccupazione subirà un ulteriore incremento pari all’ 1,2% rispetto al 2012, andando così ad attestarsi su un valore dell’ 11,9%.

I giovani disoccupati sono il 38,4%

Non ci saranno, poi, su questo fronte, quei deboli segnali di ripresa che invece interesseranno il prodotto interno lordo e la spesa per i consumi nel 2014: l’ Istituto prevede, infatti, che il tasso di disoccupazione continuerà a salire anche nel corso del prossimo anno, raggiungendo il 12,3%.

Tra le cause di questo incremento l’ Istat cita l’ inevitabile lentezza con cui il mercato del lavoro è solito tenere dietro a fenomeni di ripresa economica. Alla luce di un futuro aumento della disoccupazione è possibile, inoltre, che anche le retribuzioni per dipendente siano soggette nei prossimi mesi ad un debole incremento e che la produttività subisca invece prima un debole calo e poi una leggera ripresa. Una flessione, infine, investirebbe anche il costo del lavoro per unità di prodotto.

Ancora giù i consumi degli italiani nel 2013

 Nel report pubblicato recentemente dall’ Istat intitolato «Le prospettive per l’economia italiana nel 2013-2014» una parte delle analisi condotte dall’ Istituto sono dedicate all’ osservazione della situazione dei consumi degli Italiani.

L’ Istat prevede dunque che, ancora per tutto il corso del 2013, i consumi delle famiglie italiane non subiranno alcun incremento, ma la spesa rimarrà nei prossimi mesi sempre caratterizzata da un trend flessivo che toccherà l’ 1,6% e che sarà da imputare alla minore disponibilità di reddito a disposizione di queste ultime.

Crollano i consumi al dettaglio

Deboli segnali di crescita di consumi – ma sempre inferiori al tasso di crescita del PIL – potranno essere registrati solo nel 2014, quando potrebbe verificarsi un loro incremento pari allo 0,4%. Anche in quella situazione, tuttavia, i consumi risulteranno pesantemente frenati da una serie di circostanze collaterali, come il perdurare delle incertezze economiche e la volontà di ricostituire margini di ricchezza erosi in precedenza.

Gli Italiani fanno la spesa nei discount

Ma anche altri elementi indurranno le famiglie ad essere comunque molto caute nelle spese e nei consumi anche durante il prossimo anno: in primis le difficoltà del mercato del lavoro, che continuerà ad essere caratterizzato da un alto tasso di disoccupazione anche nel 2014 e, in secondo luogo, il proseguimento di eventuali politiche di austerity a livello nazionale, legate a questioni di bilancio.

Pil ancora in calo, debole ripresa solo nel 2014

 E’ sempre l’ Istat a fornire i dati più aggiornati relativi alla situazione economica italiana e alla produttività generale del Paese. L’ Istituto ha, infatti, recentemente pubblicato  il report dal titolo «Le prospettive per l’economia italiana nel 2013-2014» che lancia uno sguardo abbastanza lungo sui prossimi mesi che attendono gli Italiani.

> Le stime Ocse sull’economia italiana

Al centro dei dati e dei bilanci dell’ Istat, ovviamente, in primo luogo, la questione del PIL, del prodotto interno lordo e delle sue evoluzioni nel corso del terzo trimestre 2013. Nei prossimi mesi, dunque, afferma l’ Istituto, l’economia italiana sarà caratterizzata ancora da una flessione pari all’ 1,4%, dovuta all’ estrema negatività della domanda interna che i valori, pur debolmente positivi della domanda estera, non riescono a compensare.

Proseguirà, quindi, quella caduta congiunturale del PIL iniziata a marzo del 2011.

Le prime, timide, possibilità di ripresa dell’ economia italiana, invece, potrebbero verificarsi solo a partire dal 2014, quando alcuni fattori potrebbero determinare nel Paese  una crescita dello 0,7%.

Un piano crescita da 10 miliardi

Confrontando, dunque, i dati diffusi in questi giorni dall’ Istat con quelli pubblicati nello scorso dicembre, si nota quindi un peggioramento delle prospettive economiche italiane, dovuto in generale al nuovo assetto del commercio mondiale, alla contrazione dei consumi effettivi e alla revisione della contabilità nazionale.

Susanna Camusso cerca l’accordo con Confindustria

 Susanna Camusso, leader della CGIL, da Verona lancia un accorato appello a tutti i sindacati, alla Confindustria e a tutte le altre associazioni di impresa italiane per intavolare un dialogo costruttivo che possa porre le basi per la creazione di nuovo lavoro in Italia.

► Susanna Camusso chiede di detassare gli stipendi prima dell’estate

Gli ultimi dati sulla disoccupazione in Italia, soprattutto la disoccupazione giovanile, parlano chiaro: sono troppe le famiglie e i giovani che si trovano senza un lavoro. Senza il lavoro l’economia del paese non ha nessuna speranza di uscire dalla crisi economica che la attanaglia ormai da troppo tempo e all’inasprimento della quale hanno contribuito anche le incertezze della politica.

Per questo la Camusso invita a cercare un dialogo che possa portare ad un accordo tra tutte le parti in causa e che dia, anche, un’idea del futuro del paese. I progetti, per la Camusso, devono essere a lungo termine e non solo sanatorie di situazioni di emergenza.

► Susanna Camusso lancia allarme per mancanza fondi cassa integrazione

Le risorse ci sono. Ciò che è importante, e in questo la Camusso dà una chiara idea della sua posizione a riguardo, è la non cancellazione dell’Imu. Sebbene sia una tassa che crea delle difficoltà alle famiglie e che per questo andrebbe rivista, la sua cancellazione sottrarrebbe risorse fondamentali per il lavoro.

Rischio rincari sulle bollette secondo l’Authority

 Mentre in Italia il dibattito politico è totalmente concentrato sulla questione dell’ IMU, l’ Authority per l’ energia solleva un altro grave problema che potrebbe abbattersi sulle spalle dei consumatori italiani.

Per questi ultimi c’è, infatti, il rischio concreto che ricadano presto in bolletta, sui costi dell’ energia a carico dei consumatori finali, i cosiddetti “oneri generali di sistema”, che potrebbero far lievitare, di una percentuale compresa tra l’ 1,5% e il 2%, la tariffa dell’ elettricità elettrica.

>  Pronta la proroga per i bonus energia

Gli “oneri generali di sistema” ammontano per il 2013 ad un totale di 13 mliardi di euro e sono versati per gli incentivi alle energie rinnovabili. Ma proprio alcuni mesi fa, l’ ex Ministro Passera ha consentito alle aziende maggiormente utilizzatrici di energia uno sgravio fiscale che ammonta a 600 milioni di euro, euro che ricadranno a breve sui consumi degli utenti finali. Ecco quindi spiegata l’ origine del rischio del possibile rincaro.

Il nuovo periodo regolatorio per il trasporto del gas svaluta Snam

Il presidente dell’ Autorità dell’ energia, Guido Bortoni, propone dunque, per non penalizzare ulteriormente le famiglie in questo periodo di crisi, di ridurre in maniera selettiva il monte degli oneri generali di sistema e di far presente al più presto il problema al nuovo Governo.

Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

 Il Ministro dell’ Economia Fabrizio Saccomanni ha riferito ieri in Parlamento in merito alle possibili modifiche che potrebbero interessare l’ attuale imposta sugli immobili, l’ IMU, all’ indomani della sua sospensione a partire dal mese di giugno.

L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

Attraverso le parole, per il momento ancora molto caute, del Ministro, si è potuto dunque intendere che nel prossimo futuro ci sarà una profonda riforma dell’ imposta, alla quale potrebbe essere assegnato anche un nuovo nome, sulla base della eventuale possibilità che accorpi dentro di sé anche altri tributi.

> Presto il decreto legge per il rinvio dell’IMU

L’ IMU potrebbe, cioè, venire trasformata in una imposta comunale, una Imposta di servizio dei Comuni, che abbracci anche le odierne tasse sui rifiuti, come la Tarsu, la Tia e la nuova Tares. I Comuni potrebbero, di conseguenza, modificare le aliquote in base alle diverse necessità.

La nuova imposta, inoltre, potrebbe contenere anche una parte del gettito dell’ imposta del registro, una delle tasse che si paga sempre in relazione agli immobili. Ma dal punto di vista di un alleggerimento del peso sociale della nuova tassa, potrebbero essere aumentate le detrazioni per i figli a carico, in modo da alleggerire quella che sarà la futura tassa di servizio per le famiglie numerose, e si potrebbe tenere conto dei redditi bassi.