Nuovo massimo storico debito pubblico

 I dati sul debito pubblico nel mese di novembre mostrano come si sia registrato un nuovo massimo storico. Il debito pubblico italiano è arrivato a 2 mila 020,7 miliardi di Euro. L’aumento rispetto al mese precedente è di 6 miliardi.

Nel supplemento al bollettino statistico di Finanza Pubblica della Banca d’Italia si afferma che questo aumento del debito pubblico è dovuto soprattutto al fabbisogno che è pari a 4,4 miliardi. La Banca d’Italia parla anche degli effetti degli scarti di emissione e dell’andamento del cambio che sono pari a 0,7 miliardi di Euro.

► Record del debito pubblico italiano

I dati di dicembre dovrebbero riportare il debito pubblico sotto i 2 miliardi di Euro, visto l’avanzo del settore statale e il decumulo della liquidità del Tesoro.

I dati dei primi undici mesi dell’anno mostrano un aumento del debito pubblico di 113,9 miliardi di Euro che è dovuto soprattutto al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche all’incremento delle attività del Tesoro presso la Banca d’Italia e all’emissione di titoli sotto la pari. Anche il sostegno ai Paesi dell’Eurozona in difficoltà, che comprende la quota di prestito che l’Italia ha erogato, ha influito su questa crescita.

► Ue chiede all’Italia di estinguere il debito

C’è poi il fatto che le entrate fiscali sono aumentate a novembre del 3,3% e che in generale sono aumentate nel confronto con l’anno precedente del 3,1%.

Fusione Fiat – Chrysler

E’ ormai prossima la fusione tra Fiat e Chrysler. Più che fusione si tratta di simbiosi. Tutto passa dall’acquisizione della quota di Veba nella casa automobilistica Usa, la quale potrebbe verificarsi prima della sua quotazione in Borsa. Bloomberg attribuisce questo pensiero a Sergio Marchionne, Head manager di Fiat e Chrysler, che sarebbe intervenuto con questa riflessione durante la sua visita al salone del’auto di Detroit. Marchionne avrebbe inoltre aggiunto che “L’Ipo Chrysler è tecnicamente fattibile tra 9 mesi”.

► L’IPO su Chrysler potrebbe essere accelerata dal fondo Veba

Marchionne è stato chiaro sul fondo Veba. Il Ceo di Fiat ritiene che esso non sarà ancora a lungo azionista di Chrysler  ma “Loro devono fare il loro lavoro e vogliono monetizzare”. Dichiarazioni, quelle di Marchionne, fatte all’interno del suo commento sul contenzioso con il sindacato UAW che mediante Veba detiene una quota pari al 41,5% di Chrysler.

Per quanto riguarda la valutazione della quota Veba, gruppo sul quale Fiat intende esercitare l’opzione di acquisto, Marchionne ha inoltre dichiarato che “bisogna trovare un benchmark. Occorre trovare una soluzione. Il processo è in evoluzione”.

A Detroit il gruppo Veba sta presentando la nuova Maserati Quattroporte nonché un altro modello: la Dodge Dart. Quest’ultima è una berlina media che prende le mosse dalla piattaforma dell’Alfa Romeo Giulietta adattata alle esigenze Usa, primo vero prodotto della collaborazione tecnica tra le due entità aziendali.

Monti vuole abolire Redditometro

Mario Monti e Silvio Berlusconi sono in pieno clima elettorale. In ogni intervento i due avversari se le ‘danno’ di santa ragione, portando al massimo il loro scontro mediatico a distanza, il quale con ogni probabilità terminerà con il classico faccia a faccia poco prima del voto.

► Come usare il Redditometro

Mario Monti, ospite di Bruno Vespa da Porta a Porta (Berlusconi ha già timbrato il cartellino nella trasmissione dell’amico giornalista) ha analizzato le diverse proposte economiche, nonché l’attuale situazione del nostro Paese che si prepara in questo 2013 all’introduzione di nuove tasse, tra le quali la Tares.

EVASIONE FISCALE

Uno degli impegni che ha contraddistinto la gestione del Governo da parte di Monti nei suoi 13 mesi di esecutivo è sicuramente quello rivolto alla battaglia contro l’evasione fiscale. Si tratta sicuramente di uno dei modi più efficaci per far quadrare i conti in un Italia che è chiamata a risollevare le tasche dello Stato. A discapito, ovviamente, dei contribuenti, sulla cui testa pesa sempre di più il crescente aggravio.

Uno degli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate è il ReddiTest (o Redditometro che dir si voglia).

A sorpresa, Mario Monti ne parla molto male. Lo considera una ‘bomba ad orologeria’ piazzata da Silvio Berlusconi. Se il ‘Professore’ dovesse prendere nuovamente il controllo di Palazzo Chigi, con ogni probabilità, lo strumento potrebbe avere vita breve.

 

Inflazione dicembre 2012

Nell’ultimo mese dell’anno precedente, parliamo dunque di dicembre 2012, il tasso d’inflazione annuo ha subito l’ennesimo rallentamento. E’ già il terzo. Il tasso si è bloccato al 2,3%, dal 2,5% di novembre. Il dato provvisorio prima della comunicazione del dato da parte dell’Istat, la quale ha rivisto le stime al ribasso era intorno al 2,4%.

► Diminuzione inflazione 2013

Su base mensile, nello specifico, i prezzi salgono dello 0,2%.

AUMENTI

I prezzi dei prodotti comprati con maggiore frequenza dai consumatori sono saliti dello 0,1% su base mensile e del 3,1% con un netto rallentamento dal 3,5% di novembre su base annua. Il tasso di inflazione medio annuo per il 2012 si aggira intorno al 3%, in accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto al 2,8% verificatosi per il 2011.

Parliamo pertanto del dato più alto dal 2008, quando si aggirava intorno al 3,3%.

CAUSE

A cosa è dovuto il rallentamento del tasso d’inflazione? L’Istat lo ‘giustifica’ con l’ulteriore frenata dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che hanno fatto verificare un calo congiunturale dello 0,7% e una crescita tendenziale del 7,7%, dall’11,6% di novembre.

L’inflazione di fondo, il cui calcolo è stato fatto al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale all’1,6% (era +1,5% nel mese precedente).

Rispetto a dicembre 2011, i maggiori tassi di crescita interessano i seguenti settori: abitazione, acqua, elettricità e combustibili, trasporti, istruzione.

Calo produzione industriale

L’Istat ha rilevato che la produzione industriale, stando ai dati novembre, ha fatto registrare un calo del 7,6% su base annua, nonché dell’1% rispetto al mese precedente.

E’ questo il quindicesimo calo consecutivo su base annua. Il nostro conteggio parte quindi dal settembre 2011. A ciò si aggiunga l’accelerazione, sempre a ottobre ( quando era sceso del 6,1%), della discesa tendenziale. Nella media del trimestre settembre-novembre l’indice ha fatto registrare una diminuzione dell’1,7% rispetto al trimestre subito precedente. Per quanto riguarda invece gli undici mesi la discesa da tenere in considerazione si attesta intorno al 6,6%.

DICEMBRE

Considerando, dunque, questi dati certificati dall’Istituto di Statistica, in base alle previsioni del Centro Studi Confindustria a dicembre il calo della produzione industriale si dovrebbe essere bloccato. Gli esperti di viale dell’Astronomia sono fiduciosi, affermando che durante il mese di dicembre c’è stato un incremento della produzione industriale dello 0,4% rispetto a novembre. Tale aumento che porterebbe la media complessiva del 2012 a un calo del 6,2% rispetto a al 2010.

AUTOVEICOLI

Avevamo già parlato di un crollo a picco del mercato delle automobili. A novembre il comparto ha fatto registrare un calo del 14,1%, mentre nel complesso dei primi undici mesi del 2012 la vendita è scesa del 19,6%.

► Da cosa può dipendere la crisi dell’auto

ALTRI SETTORI IN CALO

– beni intermedi (-9,8%);

– energia (-7,7%);

– beni strumentali (-7,2%);

– beni di consumo (-5,6%).

Vaticano ha conto sospetto di 40 milioni

Ammonterebbe a 40 milioni di euro l’anno il match tra Santa Sede e Banca d’Italia per l’autorizzazione a usufruire di Bancomat e carte di credito. Si aggira intorno a questa cifra il saldo movimenti che traspare dai documenti contabili acquisiti dalla procura di Roma prima di segnalare i ‘bug’ che hanno implicato il blocco di tutti i Pos degli esercizi commerciali che si trovano all’interno del Vaticano.

Stiamo parlando di ottanta ‘punti vendita’:  Musei, farmacie, numerosi negozi e spacci. 80 negozi che subiscono un brutto colpo, dal momento che da inizio anno i pagamenti possono avvenire soltanto in contanti e questo, considerando i milioni di turisti e visitatori che arrivano costantemente, sta provocando serie difficoltà e anche perdite economiche.

Appare tuttavia alquanto difficile, se non addirittura impossibile, che il servizio possa essere ulteriormente garantito. Anche perché quanto successo riporta auge le numerose carenze nel sistema antiriciclaggio dello Ior, Istituto per le opere religiose, già messe in luce dai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta sulla correttezza delle operazioni bancarie realizzate sui conti intestati in zona Vaticano. Quanto è accaduto è successo in virtù degli atti, che hanno permesso di scoprire il conto sospetto. L’iniziativa alla quale si è arrivati non ha alcun precedente.

Moduli Rimborso Imu

Si va sempre più dritti verso un rimborso dell’Imu. Lo consigliano gli economisti e, tacitamente, anche l’Ue, che chiede all’Italia la modifica progressiva della tassa sugli immobili. Come dovremmo procedere in caso di rimborso?

QUATTRO FASI

Fase 1 – Istanza di rimborso;

Fase 2 – Ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale;

Fase 3 – Remissione degli atti alla Corte Costituzionale;

Fase 4 – Giudizio della Corte Costituzionale;

FASE 1

E’ possibile presentare al Comune istanza di rimborso dell’IMU pagata, con in allegato le ricevute di pagamento. L’azione anche di un singolo contribuente, meglio se assistito dalle Associazioni di tutela della proprietà o dai CAF. Si tratta dunque un’azione di classe collettiva può essere sviluppata attraverso una serie di “ricorsi pilota” – individuali o collettivi – per innescare un meccanismo di cui tutti si potranno comunque giovare.

FASE 2

Scaduti i 90 giorni dalla proposizione della istanza di rimborso, ed in caso di mancata risposta da parte del Comune,si può proporre un ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale competente, evidenziando le ragioni di incostituzionalità dell’IMU e chiedendo la remissione degli atti alla Corte Costituzionale. Uno schema di ricorso tipo può essere il seguente:

FASE 3

Se anche una sola delle Sezioni delle numerosissime Commissioni Tributarie italiane, certificata la fondatezza e la rilevanza della questione di costituzionalità proposta, volesse rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, perché questa sia tenuta ad esaminarla ed a pronunciarsi.

In caso di sentenza che accerti l’incostituzionalità totale o parziale dell’IMU, tutti i contribuenti interessati – se non lo hanno già fatto – potranno chiedere e ottenere il rimborso di quanto ingiustamente pagato.

FASE 4

I vizi costituzionali del’IMU trovano la loro genesi e la loro derivazione dalla scelta di sviluppo della sua base imponibile, identificata in valori immobiliari che sono stati rivalutati di colpo e di imperio, in forma lineare, senza alcun collegamento con i valori economici reali sottostanti ed in più senza flessibilità nella previsione di criteri correttivi successivi.

Verso il rimborso Imu

La modifica dell’Imu prende quota. L’analisi del rapporto Ue 2012, che verte sul cambiamento in senso progressiva dell’imposta, impone di renderla più equa, di avere effetto redistributivo.

Il rapporto Ue rammenta che l’Imposta Municipale Unica è stata introdotta durante lo scorso anno successivamente alle raccomandazioni sulla diminuzione di un trattamento fiscale favorevole per gli immobili, basata sull’effetto distorsivo relativamente basso delle tasse circa la proprietà e circa il basso tasso di evasione”.

L’Unione Europea, nel suddetto rapporto, fa una precisazione: che l’Imu include alcuni aspetti di equità”, ma “altri aspetti potrebbero essere ulteriormente migliorati in modo da elevarne la progressività”.

TREMONTI CONSIGLIA IL RICORSO

L’ex Ministro Giulio Tremonti,in alcuni interventi, ha espresso il suo parere, facendo una proposta che ben si lega a quella europea: “Una cosa concreta che può essere fatta istantaneamente dai cittadini è un ricorso gratuito contro l’Imu sulla propria abitazione”.

Qualcuno ha già abbozzato dei moduli di rimborso dell’Imu.

Tremonti ha inoltre aggiunto che il governo Monti ha rivalutato le rendite catastali del 60% e ha introdotto l’imposta sulla casa di abitazione. Si tratta di una patrimoniale permanente a tutti gli effetti, con la conseguenza che i valori fiscali sono aumentati, mentre i valori reali delle abitazioni, anche a per via della recessione, sono crollati”.

Tremonti ha spesso specificato che “un conto è una patrimoniale moderata come era la vecchia Ici che escludeva la prima casa e che aveva valori bassi, un conto è trasformare la vecchia Ici in un’imposta patrimoniale fortissima. Le conseguenze? Se uno ha i soldi per pagare l’Imu se la cava, altrimenti c’è chi, e penso ai pensionati e alle fasce più deboli, è costretto a vendere la casa per pagare le imposte”.

 

Finanziamenti per famiglie e imprese in diminuzione

 Si riduce il credito all’economia reale. Le banche non sostengono famiglie e imprese, mentre continuano a dare credito alle pubbliche amministrazioni (comuni, provincie, regioni e stato). In particolare, il rapporto del Centro studi Unimpresa mostra come nel confronto tra il novembre del 2011 e lo stesso mese del 2012 il credito alle famiglie e alle imprese è diminuito del 3%, mentre quello alla pubblica amministrazione è aumentato dell0 0,16%.

► Pagamento obbligatorio entro trenta giorni per la Pubblica Amministrazione

In numeri, la diminuzione del credito concesso si è attestata intorno ai 50 miliardi di euro, nonostante l’ingente somma (circa 200 miliardi di euro) che le banche hanno ricevuto dalla BCE a tassi particolarmente favorevoli (tasso fisso dell’1% assicurato), la maggior parte dei quali sono stati investiti in titoli di Stato italiani.

► Italia, il 70% delle imprese ha problemi di liquidità

Di contro, i prestiti alla pubblica amministrazione sono aumentati di 3,1 miliardi. I finanziamenti alla pubblica amministrazione, sottolinea infatti il Centro Studi, sono cresciuti passando da quota 1.982,5 a 1.985,6 (+0,16%); quelli alle imprese sono crollati di 40,8 miliardi (-4,47%); mentre quelli alle famiglie sono diminuiti di 7,3 miliardi, scendendo da 618,5 a 611,1.

► Anche i prestiti sono in calo come i mutui

In particolare, sul versante famiglie, va registrata una stretta su tutti i tipi di finanziamento: credito al consumo (-3,8 miliardi, -6,06%), mutui (-1,1 miliardi, -0,33%), altri prestiti (-2,2 miliardi, -1,21%). Complessivamente, i prestiti alle imprese e alle famiglie sono scesi in picchiata di 48,2 miliardi, passando da 1.533,3 a 1.485,1 miliardi (-3,15%).

Pagella valutazione contribuenti

 I contribuenti riceveranno quindi i voti in base alla loro correttezza nel pagare le tasse. Se non si è all’altezza si passa alla lista dei bocciati e da questa lista poi si individueranno i contribuenti su cui fare i controlli e gli accertamenti.

L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate con questo progetto è quello di  individuare con maggiore efficacia i contribuenti che dichiarano meno di quanto guadagnano e di quanto spendono.

 Il Fisco accerchia gli evasori

Nella relazione conclusiva della commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria si afferma che questo strumento sarà presentato ufficialmente mercoledì prossimo. Nel documento si parla di “risk score” che riguarda ogni contribuente, sia persona fisica sia società. I cittadini e le persone giuridiche avranno quindi un voto che si baserà su diversi parametri.

► Come usare il Redditometro

Questa pagella con tanto di voti e di individuazione di probabili evasori fiscali sarà d’aiuto anche al nuovo redditometro, che considererà la lista dei bocciati del precedente  strumento. Si potrà quindi fare un’indagine con controlli e accertamenti mirati utilizzando al meglio le risorse e puntando con più efficienza all’obiettivo di individuare gli evasori fiscali.