Aumenta il numero dei giovani che rimangono a vivere in famiglia

 Secondo i dati del Rapporto sulla coesione sociale redatto dall’Istat, dall’Inps e dal Ministero del Lavoro, nel 2011 i giovani che hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 costretti a vivere con i genitori sono aumentati di circa 118 mila unità rispetto all’anno precedente. Il totale dei ragazzi che non può permettersi di vivere per proprio conto è quindi salito da 6 milioni 815 mila (58,6% della popolazione di riferimento) a 6 milioni 933 mila.

Si tratta del 60% della popolazione italiana celibe o nubile. Un dato che mette in evidenza il peggioramento delle condizioni lavorative per i giovani, dato che la percentuale delle persone in questa condizione era andata calando rispetto ai decenni precedenti.

Secondo Inps, Istat e Ministero del lavoro, la responsabilità della situazione è da attribuire, in primo luogo, alla crisi economica che ha fatto impennare il tasso di disoccupazione giovanile e, al tempo stesso, diminuire il potere di acquisto delle famiglie che non possono più permettersi di comprare delle case, tutti fattori che impediscono, di fatto, ai giovani di mettere da parte le risorse necessarie per pagare un affitto o per accendere e poi pagare un mutuo.

Il fenomeno dei giovani a casa con i genitori è maggiormente concentrato nelle regioni del centro sud della penisola, mentre per quanto riguarda la distribuzione in base al genere, si nota come sia maggiore, anche se di poco, il numero dei maschi che rimangono a vivere con i genitori: 3 milioni 858 mila sono uomini, contro di 3 milioni 75 mila donne.

 

Proibiti alle aziende gli stage gratuiti

Dal prossimo anno le aziende non potranno più ‘assumere’ stagisti a titolo gratuito. Ormai era diventato un ‘vizietto’, tipicamente italiano, adottato da molti datori, pronti a prendere in prova una serie di collaboratori esterni (usciti da un master o da un’università), sfruttandoli con la scusa di far fare a loro esperienza.

Una legge non consentirà più agli imprenditori di continuare questa spiacevole prassi. La retribuzione sarà obbligatoria.

Il compenso minimo da garantire per assumere uno stagista sarà di 400 euro lordi. Si tratta di una cifra esigua, che è comunque superiore al non percepire nulla.

La legge che prevede questo status è ancora in fase iniziale. Per il momento, durante la scorsa settimana, il Ministro del Welfare ha infatti presentato una bozza sulle linee guida sui tirocini.

Se ne era parlato già questa estate, successivamente alla Riforma del Lavoro proposta dal Ministro Elsa Forneero.

L’intesa sui nuovi tirocini dovrà essere firmata (Insieme al compenso che potrebbe variare di Regione in Regione a patto di non scendere sotto i 400 euro) entro 180 giorni dalla Riforma Fornero.

Si attende dunque la conferenza tra Stato e Regioni.

Successivamente ogni regione potrà decidere il limite minimo del compenso che le aziende dovranno pattuire con i nuovi collaboratori.

Alitalia nuovamente in profondo rosso

Prosegue l’iter negativo di Alitalia. La compagnia aerea è nuovamente sul fondo del baratro. Sono passati quattro da quando Silvio Berlusconi (al tempo Presidente del Consiglio) aveva utilizzato 3 miliardi di euro presi dalla Spesa Pubblica per salvare Alitalia.

Ora, la storia infinita della compagnia sembra continuare e si è nuovamente in profondo rosso in termini di conti. La cifra considerevole messa a disposizione di Berlusconi non ha salvato l’azienda che rischia nuovamente di dichiarare bancarotta. Tutto è tornato punto e a capo. I conti non tornano, sebbene il gruppo imprenditoriale che gestisce la compagnia di aerolinee stia lavorando sodo per provare a salvare azienda e dipendenti.

Pesa come un macigno il confronto con la crescente industria ferroviaria. Italo e Trenitalia guadagnano punti sui binari, strappando clienti su clienti ad Alitalia. I dati, infatti, parlano di buchi profondissimi. Vere e proprie emorragie economiche. La compagnia perde ogni giorno ben seicentotrentamila euro. Negli ultimi 4 anni, nel periodo che va dal 2008 al 2012, i conti sono stati in rosso e attualmente l’azienda ha un debito di 735 milioni.

La gestione degli ultimi quattro anni, pertanto, ha fatto si che gran parte del capitale andasse in fumo. Una gestione che, dunque, negli ultimi quattro hanno ha portato all’estinzione di gran parte del capitale. In questo momento nelle casse di Alitalia ci sono poco più di 300 milioni. Una liquidità che appare esigua.

FUORI DALLA CRISI

Basterà la finanza creativa, il progetto di uno spin-off e il rispolvero di Mille Miglia per salvare Alitalia? Gli imprenditori e i soci sperano di si. In ballo c’è l’urgenza di ricapitalizzare l’azienda, per allontanarsi dal Redde Rationem.

Pensioni in calo del 3% nel 2013. Tutte le novità della riforma

 

 Il piano pensionistico per il prossimo anno? Pieno di novità, che allo scadere dell’attuale legislatura ne sconvolgono il quadro generale. Chi andrà in pensione a 65 anni, ad esempio, vedrà un incremento del risparmio previdenziale di 320 euro. Un incremento che è stato studiato per coprire il gap che scatterà dal primo dell’anno.

Chi vuole una pensione dignitosa deve alzare il versamento dei contributi previdenziali a 1.558 euro l’anno. Solo così avrà la stessa pensione di chi ha smesso di lavorare nel 1995.

La fine del 2012, dunque, lascia adito a diverse sorprese. Il futuro porta stress dal punto di vista economico e da gennaio le novità saranno ancora tantissime.

Rendita

La riforma Monti – Fornero prevede che la pensione sarà raggiunta dopo essere stata calcolata in virtù delle aspettative di vita, al pari del suo ammontare. I coefficienti di trasformazione, che in altri termini sono i valori atti alla conversione in rendita dei contributi accumulati e rivalutati negli anni, saranno ciclicamente riveduti e corretti. Una sorta di work in progress continuo.

Cambio del coefficiente

In pensione a 65 anni: il coefficiente passa dal 5,62% al 5,44% (- 3,2%).

In pensione a 70 anni: il coefficiente sarà ridotto del 4,41%.

Nel primo caso il calo si aggira intorno ai 450 euro, nel secondo intorno ai 750 euro.

; ma che sale per chi lascerà il lavoro a 70 anni del 4,41%. Tradotto in cifre? Prendiamo

Cipro a rischio default

Ci sono nuovamente brutte notizie per Cipro. Il suo rating è stato declassato dal punteggio B al punteggio CCC+ dall’agenzia di Rating Standard & Poor’s. Per l’agenzia, inoltre, il rischio che il debito cipriota implichi l’azzeramento e il default del Paese è nettamente progredito.

A cosa si deve il declassamento del rating di Cipro? A seguito dell’ultimo downgrade (in data 17 ottobre 2012) si è verificato un deterioramento. La pressione finanziaria e l’incertezza ora si fanno sentire maggiormente su Nicosia e dintorni.

Appaiono inoltre sempre più limitate le opzioni di finanziamento del Governo. I Partner d’area dell’Eurozona non fanno che esitare. La crisi bancaria, d’altronde, è nell’aria da tempo e i costi sono altissimi. Ecco perché Standard & Poor’s parlano di rischio default. Un rischio che cresce di giorno in giorno e che va tenuto in considerazione.

Nel giugno di quest’anno Cipro ha chiesto assistenza alla Troika. Ma le trattative sono state lente e passive. La negoziazione ha fatto registrare timidamente alcuni progressi soltanto nelle ultime settimane. In ballo c’è la negoziazione dei termini di un memorandum of undertanding che stenta però a decollare.

Secondo S % P, l’esitazione dei partner d’area e il mancato decollo delle trattative con la Troika sono dovuti al fatto che non vi è ancora una soluzione al modo in cui aiutare Cipro e il suo sistema bancario. Il downgrade, se le pressioni e l’incertezza dovessero protrarsi sarà dunque necessario.

Banche in recessione anche nel 2013

Il 2013 non sarà foriero di novità per gli istituti bancari. La cattiva qualità del credito, nonché il rapporto tra le sofferenze e gli impieghi, poteranno le banche a vivere senza pausa un nuovo periodo di recessione.

Lo sottolinea il rapporto previsione ABI/AFO, presentato a Roma nelle scorse ore. Fino al 2014 il rapporto tra impieghi e sofferenze si attesterà su un 7,3% che non fa ben sperare. Un valore più alto di questo, che è paradossalmente negativo in termini economici, va trovato scavando negli archivi del 1998.

L’ABI, presentando il suo financial outlook descrive la situazione spiegando che gli impieghi a residenti saranno prede di una stagnazione. Soltanto tra due anni si raggiungeranno dei tassi simili a quelli di crescita del Prodotto Interno Lordo, che in ogni caso non supereranno mai il 3%. L’aumento del rischio credito, per l’ABI, sarà un consistente stop alla crescita dei prestiti.

Raccolta

Soltanto la raccolta sarà in crescita. Si tratta dell’unica nota positiva comunicata dall’ABI nell’Outlook finanziario. Aumenterà del 2,9% rispetto allo scorso anno. Un aumento su base annua che nel 2013 raggiungerà il 3%. In previsione, dunque, possiamo aspettarci una diminuzione dello squilibrio tra impieghi e raccolta. Diminuzione di 5,5 punti in percentuale.

Cala la crescita del Pil, e calerà dello 0,6% anche nel prossimo anno. La ripresa economica, con il Prodotto Interno Lordo che crescerà dello 0,8%, dunque, arriverà soltanto nel 2014.

Il settore bancario è debole anche dal punto di vista della redditività. La sua salvaguardia è vincolata ad una politca di controllo più attenta, abbinata ad una forte riduzione dei costi.

Vendite al dettaglio, bene solo i discount

Calano, e di molto, le vendite al dettaglio, eccezion fatta per i discount. Una flessione dell’1% rispetto a settembre e del 3,8% rispetto al 2011. L’Istat ha sottolineato che questo è già il quarto calo mensile consecutivo. Il settimo a livello tendenziale.

Appare opportuno sottolineare che per vendite al dettaglio dobbiamo intendere quel valore corrente che si da nell’incorporare la dinamica delle quantità e la dinamica dei prezzi.

GIU’

I settori che vanno peggio? Eccoli

Alimentare: cala dell’1,3%;

Elettronica & elettrodomestici: calo del 6,6%;

Strumenti musicali: calo dell’11,6%;

Giocattoli: cala del 6,3%;

– Sport: parimenti al settore dei giocattoli, calo del 6,3%;

Non ‘food’: cala dell’1 % rispetto a settembre e del 4% su base annua

Si aggiunge al coro il parere delle associazioni dei consumatori. Durante gli ultimi mesi del 2011 i consumi sono scesi del 5%. Le spese natalizie sono iniziate ma rispetto agli anni scorsi la crisi si fa sentire molto di più. Le associazioni parlano di un calo del 15% rispetto al 2011.

La frenata delle vendite al dettaglio nei primi 10 mesi del 2012 è consistente. Se confrontata con il 2011 si parla del 2% in meno.

SU

Soltanto i discount fanno registrare un trend positivo. La grande distribuzione ha perso molto terreno, scendendo del 5% nel mese di ottobre (confronto su base annua). Il discount, da par suo, è salito dello 0,6%. Perdono anche gli ipermercati e i supermercati. I primi calano del 6,7%, i secondi del 2,6%.

 

Samsung regina della telefonia mobile

Dopo 14 anni di strapotere da parte di Nokia, il 2012 si chiude con Samsung in testa alle classifiche di gradimento e di vendita. Il colosso coreano sale al primo posto nella produzione mondiale per quanto riguarda la telefonia mobile. Un altro segnale della fine dell’impero finlandese. Le unità vendute dall’azienda coreana nel 2012 sono superiori.

L’imposizione di Samsung nel campo dei cellulari è solo un altro tassello dopo le ottime virtù nel settore dei televisori e negli altri settori dell’elettronica di consumo.

A decretare l’enorme successo di Samsung è la società di ricerca IHS iSuppli, la quale ha pubblicato in anticipo il consuntivo di fine anno. Da esso si evince che Nokia ha visto la sua quota di mercato scendere dal 30% al 24%. Samsung ha invece guadagnato ben cinque punti perentuali. Ora è al primo posto nella classifica di vendita degli Smartphone, con una quota di mercato del 29%.

Gli analisti, tuttavia, non credono che questa sia una situazione definitiva. Le due aziende hanno sempre avuto alterne fortune nel settore degli smartphone, vero e proprio traino dell’industria hi-tech. Il settore è soprattutto guidato dalla vendita di cellulari, che rappresentano il 47% delle vendite. Si registra a tal proposito un incremento del 35% rispetto all’anno precedente. Nel 2013, inoltre, la quota complessiva su base annua arriverà a raggiungere il 56% del mercato della telefonia mobile.

I SEGRETI DEL SUCCESSO DI SAMSUNG

Samsung è dunque regina della telefonia mobile. Ma perché? I segreti del successo coreano stanno nella capacità di aver portato sul mercato esemplari tecnologicamente all’avanguardia. Parliamo in particolar modo dei modelli Galaxy SII e Galaxy SIII, adatti per tutte le fasce di utenza.

PERCHE’ NOKIA PERDE COLPI

Nokia ha virato troppo lentamente verso il sistema operativo Windows Phone creato da Microsoft, applicandolo tardi ai device di alta gamma. Il colosso finlandese ha preferito spingere ulteriormente i prodotti della vecchia gamma, puntando su un target più variegato, piuttosto che attuare e realizzare programmi innovativi di crescita dal punto di vista tecnologico.

 

Cosa cambia con la Legge di Stabilità

A meno che non ci siano ulteriori imprevisti, oggi il testo della Legge di Stabilità riceverà le dovute approvazioni per il ‘via libera’. Dopo il ‘Si’ di ieri pomeriggio ottenuto dalla Commissione Bilancio del Senato, oggi si aspetta quello della ‘Camera’ prima di dare il ‘Nulla Osta’ necessario.

L’iter della Legge di Stabilità è stato lungo e complicato. In mezzo ci sono stati avvenimenti molto importanti, quali la decisione di Mario Monti di restituire il mandato nelle mani del Presidente Napolitano.

Le dimissioni di Monti e la successiva preparazione alle prossime elezioni hanno rallentato l’approvazione delle ultime norme di fine legislatura.

Nel contempo, gli ostacoli più grandi all’approvazione provengono dal Popolo Delle Libertà, che ha provato in tutti i modi a rallentare il lavori.

Tra le modifiche messe in atto dalla Commissione vi sono molti aumenti concernenti la spesa pubblica.

Per quanto riguarda invece i finanziamenti sono previsti otto miliardi di euro per il Gruppo Finmeccanica (spalmati in 16 anni, a partire dal 2016), 2,1 miliardi per la Tav Torino-Lione (spalmati su 14 anni), 80 milioni di euro per la pedemontana del Piemonte, 30 milioni di euro per la statale tirreno-adriatica, 30 milioni di euro per il settore della pesca. E poi, ancora,  70 milioni di euro per le assunzioni nel comparto della sicurezza, 13 milioni di euro destinati alla continuità territoriale delle isole siciliane e sei milioni di euro per i Comuni montani.

Vanno invece cinque milioni di euro al Corpo della Guardia Forestale. Dieci milioni di euro fungeranno per il dissesto idrogeologico dell’Abruzzo e, inoltre, sono previsti fondi per la memoria e la figura di alcuni personaggi illustri.

Ad esempio è previsto  un milione di euro per organizzare le celebrazioni di Giuseppe Verdi. Andranno invece 800 mila euro alla Fondazione della Levi Montalcini, un milione per i partigiani, 130 mila euro per il Castello di Udine. Sono destinati poi 500 mila alla la Lega contro i tumori, un milione per il Garante dell’infanzia. Per quanto riguarda il Bambin Gesù, l’oospedale romano gestito dal Vaticano avrà a disposizione 12,5 milioni, mentre il Gaslini di Genova cinque.

LEGGE DI STABILITA’: COSA CAMBIA?

Ecco quali saranno le novità non appena la Legge sarà approvata:

– I governatori delle regioni non potranno alleggerire l’Irpef per un anno;

– I redditi più bassi e i nuclei familiari subiranno una rimodulazione;

– Qualora non vi sia un accordo sulla detassazione della produttività sono previste opzioni per utilizzare alcune tra le risorse previste;

– Rifinaziamento del fondo di garanzia per Piccole e Medie imprese.

–  Fondi per la Tav Torino-Lione: Per la Tav è previsto un finanziamento di 2,25 miliardi spalmato in quindici anni;

– Finanziamento di 8,4 miliardi spalmanto in 16 anni per le industrie del comparto aeronautico.

– Internazionalizzazione delle imprese, con 10 milioni di euro finanziati dall’Ice.

– Fondi per la Sla: 115 milioni di euro sono stati messi a disposizone dei malati di Sla.

– Proroga al 2020 per le concessioni demaniali su porti, fiumi e laghi, così come già deciso in precedenza per le spiagge.

– Fondi per i policlinici delle università:  I policlinici universitari gestiti da atenei privati riceveranno 52,5 milioni di euro.

– Fondi per l’infanzia;

– Fondi per lo sport;

– Non è più obbligatorio portare i pneumatici da neve in autostrada.

ULTIMI EMENDAMENTI APPROVATI (PACCHETTO DELL’ULTIMA ORA)

– Apertura delle gare per le nuove sale adibite al gioco online;

– Esenzione Irpef per le pensioni di guerra

RIFLESSIONI

Le ultime modifiche al testo della Legge di Stabilità, che a tutti gli effetti dovrebbe essere l’ultimo provvedimento preso dall’attuale legislatura, apportano un contributo spese di quindici miliardi di euro spalmati in altrettanti anni.

Al momento del suo approdo in Senato, il testo del Ddl è stato corredato di 100 emendamenti aggiuntivi rispetto all’inizio delle manovre. La Commissione Bilancio li ha approvati nella notte, e sono stati rinominati come ‘Pacchetto dell’ultim’ora’.

AUMENTO DELLE TASSE

Seppur potenziale, l’aumento delle tasse ci sarà. Alcuni vincoli fiscali saranno alleggeriti. Le regioni saranno infatti messe a dura prova nel prossimo anno. Non passa ad esempio l’aumento dell’addizionale Irpef sulle persone fisiche oltre lo 0,5%. Soltanto se il Governo avesse aumentato anche l’Irap sulle imprese, l’addizionale sarebbe aumentato. Entrambe le imposte potrebbero essere dunque alzate nel 2013.

Non passa per le Regioni la possibilità di esentare il pagamento di una parte delle addizionali (la parte che supera lo 0,5%).

Appare lontano il rischio di un incremento generalizzato delle tasse regionali, dal momento che il tetto di spesa del Patto non permetterebbe alle Regioni di usare il maggior gettito. Tuttavia non è detta l’ultima parola. Molte regioni hanno la necessità di far quadrare i conti e ridurre lo stallo, ragion per cui il discorso è ancora molto aperto.


 

Dall’Inail ricco contributo alle imprese per salute e sicurezza sul lavoro

Nuovi incentivi, per un totale di 155 milioni, sono destinati alle imprese al fine di migliorare sicurezza e salute sul posto di lavoro.

L’obiettivo è stato fissato dall’Inail che ha messo a disposizione l’ingente fondo, così da sostenere le imprese ed elevare i livelli di salvaguardia.

Il contributo in conto capitale è finalizzato alla copertura del 50% dell’investimento.

Il bando per accedere ai fondi è disponibile da oggi 20 dicembre 2012 sul sito www.inail.it. Chi vuole farne richiesta ha due mesi di tempo per inserire online il proprio piano di miglioramento della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.

Il progetto potrà essere inserito dal 15 gennaio al 14 marzo del prossimo anno.

Gli incentivi saranno ottenuti se le proposte delle imprese soddisferanno i requisiti richiesti e valutati con un punteggio stabilito a priori dall’Inail.

Successivamente, in base all’ordine cronologico dell’invio del progetto, saranno inviato i finanziamenti alle imprese che li hanno meritati.

Soddisfatto dell’iniziativa è colui che l’ha presentata. Parliamo di Massimo De Felice, presidente dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Massimo De Felice, sottolineandone l’importanza, ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di far si che questo tipo di finanziamento possa essere reiterato nel tempo. Sono già tre anni che Inail presenta questa occasione.

Per il bando del 2012, il budget totale degli incentivi messi a disposizione è di 146 milioni e 250 mila euro provenienti dalle risorse Inail. Vi sono inoltre quasi 9 milioni 102 mila euro messi a disposizione dal ministero del Lavoro.