Ucraina, arrivano gli aiuti economici dal Giappone

 Obama e suoi alleati hanno annunciato la decisione di disertare il vertice di Sochi, col fine di isolare la Russia, e di riunirsi a Bruxelles in giugno. Il G7 ha confermato l’eventualità di un rafforzamento delle sanzioni contro Mosca se non bloccherà l’escalation della crisi in Ucraina.

Pechino, importazioni di oro poco trasparenti

 Pechino vuole mettersi al riparo dall’esposizione in titoli denominati in dollari di cui non può liberarsi. La Cina non ha una condotta trasparente in merito alle quantità di oro che sta importando né in merito alla produzione nelle sue miniere. Così come non è chiaro quanto oro va nelle riserve statali e quanto nei risparmi e negli investimenti dei singoli individui.

Bce, i tassi di interesse fermi allo 0,25%

 Nonostante i nuovi cali dell’inflazione, la Banca centrale europea ha deciso di lasciare i tassi di interesse dell’area euro invariati allo 0,25%. L’euro è salito da $1,3760 a $1,3785, per poi tornare sui livelli di partenza.

Prezzo oro, in ripresa le quotazioni odierne

 Il prezzo oro dunque in  buona ripresa che in H4 ha avvalorato lo scenario di divergenza regolare rialzista con contestuale superamento dell’ottima direzionale media mobile esponenziale a 21 periodi de della resistenza in area 1.290 che fa ora da supporto. Possibili le risalite verso 1.298 oltrepassato il quale sarebbe ipotizzabile rivedere 1.308. Se il livello dovesse tenere, sarebbe ottimo il RR in vendita.

Nikkey, registra una seduta positiva

 Ancora una seduta positiva per il Nikkei che ha archiviato la seduta a 15105,56 punti con un progresso dell’1,07%. Il fatto che i prezzi abbiano trovato l’energia per sferrare un nuovo attacco alla resistenza dei 15000 punti, già messa sotto pressione negli ultimi mesi, appare strategico per il proseguimento del cammino verso l’area critica successiva, a 16000 punti circa.

Elezioni francesi, mostrano un aumento del fronte anti europeo

 Le elezioni amministrative in Francia hanno attestato la grande affermazione del partito nazionalista ed antieuropeista con il governo di Hollande che ha dovuto forzatamente procedere ad un rimpasto, ad un mese e mezzo di distanza da quelle famose elezioni europee che rappresentano un vero e proprio macigno sulla schiena dell’euro in quanto è serio il rischio che siano proprio i partiti e i movimenti anti-euro a prevalere alle urne.