I tassi della Banca Centrale Europea ad ottobre 2013

 Nei giorni scorsi si è tenuto l’ultimo consiglio direttivo della Banca Centrale Europea – BCE – che ha confermato in via ufficiale la continuazione di quella politica monetaria accomodante e di sostegno alla ripresa più volte annunciata anche dal suo governatore Mario Draghi nelle settimane passate.

Negli Stati Uniti scatta lo shutdown e i servizi vengono ridotti

 Come previsto e annunciato, negli Stati Uniti, a partire dalla mezzanotte di ieri è scattato il cosiddetto shutdown, che ha imposto un regime ridotto al funzionamento della imponente macchina statale americana. A partire da oggi, quindi, tutti i servizi americani qualificati come non essenziali, che venivano alimentati dalle spese federali, saranno cancellati o ridotti ai minimi termini.

In calo la produzione industriale dell’Eurozona a settembre 2013

 Nel mese di settembre 2013 anche l’Eurozona non aggancia del tutto la ripresa economica, almeno a giudicare dai livelli della sua produzione industriale, che mostra solo un leggero tasso di espansione rispetto al mese di agosto. Secondo gli ultimi dati dell’indice PMI manifatturiero definitivo, infatti, raccolti da Markit,  nel nono mese dell’anno il livello si è attestato a 51,1 punti, scendendo rispetto al dato più incoraggiante del mese di agosto, in cui la produzione industriale europea aveva raggiunto i 51,4 punti.

Gli Stati Uniti finiscono i fondi per le spese federali – Paralisi a Washington

 In un momento in cui l’Italia attraversa l’ennesima situazione di crisi e di instabilità politica, anche le notizie che arrivano dall’America  non sono affatto rassicuranti. Alla scadere della mezzanotte – ora americana – di oggi, 1 ottobre, ovvero all’incirca verso le 6 del mattino di domani qui da noi, gli Stati Uniti finiranno ufficialmente le risorse che alimentano la grande macchina statale della Casa Bianca, a Washington.

La caduta del governo mette a rischio la ripresa economica per Schulz

 Dopo l’apertura della crisi politica italiana, lo scorso fine settimana, anche in Europa si comincia ad essere seriamente preoccupati dalla situazione e delle sorti dell’Italia. A parlare, ad esempio, del grave clima di instabilità che regna nel Paese e di quanto questo non faccia bene alla situazione economica che la nazione sta attraversando, è Martin Schulz, il presidente del Parlamento Europeo, che ha rilasciato nella giornata di oggi un’intervista ai microfoni dell’ANSA.

Top 20 società più innovative, vince di nuovo la Apple

 Che la Apple si un’azienda che ha centrato tutto il suo business nell’innovazione è un fatto scontato. Quello che c’è da rimarcare è il fatto che Cupertino si sia aggiudicato per il nono anno consecutivo il primo posto della classifica delle aziende più innovative che ogni anno viene stilata dalla Boston Consulting.

Microsoft acquista Nokia: l’Europa è fuori dal mercato della telefonia mobile

20 le posizioni della “Most Innovative Companies” (Compagnie più innovative), classifica che viene stilata analizzando 1.500 senior executive e i risultati ottenuti dalle multinazionali in fatto di ricavi, margini di profitto e dividendi. Al top dell classifica, come anticipato, la Apple, seguita a stretto giro dalle sue competitors più attive SamsungGoogle e Microsoft, rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto.

Il fatto che le prime quattro posizioni della classifica delle aziende più innovative siano occupate da compagnie specializzate nel settore dell‘hi-tech indica come l’innovazione sia una caratteristica distintiva del settore stesso che riesce ad influenzare le performance sia a livello di vendite che di mercato.

E, a quanto pare, la Apple continua a non avere rivali, nonostante gli ultimi piccoli incidenti di percorso con la presentazione del nuovissimo iPhone 5S e 5C e anche dell’iOS7.

A Wall Street non piacciono i nuovi iPhone e il titolo affonda

Il settore dominante della classifica delle venti aziende più innovative, però, quest’anno è quello automobilistico, che può vantare la presenza di ben otto aziende nella top 20.

Top 20 delle compagnie più innovative del mondo

Apple
Samsung
Google
Microsoft
Toyota
IBM
Amazon
Ford
BMW
General Electric
Sony
Facebook
General Motors
Volkswagen
Coca-Cola
Hewlett-Packard
Hyundai
Honda
Audi
Daimler

Svolta epocale in Vaticano, lo Ior pubblicherà il suo bilancio

 Il nuovo Papa, eletto dopo le dimissioni di Benedetto XI, si sta dando da fare come mai prima per rendere la Chiesa e tutte le sue istituzioni trasparenti e vicine ai fedeli: basta segreti, conti in banca ingenti non tracciabili, basta spese inutili e apparati terreni che allontanano i cristiani e i fedeli dal vero cammino religioso.

Il discorso sull’IMU degli immobili della Chiesa

Quello che Papa Bergoglio si appresta a fare domani è un passo epocale. Per la prima volta lo Ior, l’Istituto per le Opere Religiose – in pratica la banca vaticana – voluta nel 1942 da papa Pio XII svelerà i suoi conti. Dopo anni di vicende troppo poco chiare, duranti i quali la banca vaticana ha visto passare molti soldi, parte di questi anche provenienti da dubbia fonte, i conti di uno degli istituti di credito più ricchi del mondo saranno svelati.

Al momento si sa che il documento che sarà pubblicato domani mattina a partire dalle ore 8.00 sul sito ufficiale dello Ior  è composto da circa 100 pagine che riportano tutti i dati riferiti al bilancio dell’anno 2012. Un anno peraltro anche particolarmente proficuo per l’istituto bancario vaticano, che negli ultimi 12 mesi ha fatto registrare un utile netto di 86,6 milioni di euro, quattro volte l’utile del 2011.

Un accordo antiriciclaggio tra Vaticano e Stati Uniti

Il bilancio dello Ior che verrà pubblicato domani è stato certificato da una delle cinque società del network Kpmg, quindi è conforme ai princìpi contabili internazionali (Ifrs) emessi dall’International Accounting Standards Board e omologati alla Commissione europea. 

Il marchio Fiat potrebbe scomparire?

 Il grande nome del Made in Italy potrebbe perdere definitivamente uno dei suoi pezzi da novanta: con la fusione di Fiat e Chrysler, infatti, entrambi i marchi potrebbero scomparire per dare vita ad un nuovo e grandioso marchio internazionale.

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Questo secondo gli analisti e gli esperti del settore potrebbe essere l’effetto secondario, almeno in ordine di tempo, della storica fusione che dovrebbe avverarsi a breve tra la storica casa automobilistica fondata da Gianni Agnelli e la casa americana Chrysler. Quindi di italiano non rimarrebbe quasi più nulla, dato che è molto probabile, se non ormai praticamente certo, che il quartier generale del gruppo automobilistico si trasferirà negli Stati Uniti e la sua sede legale in Olanda. Questioni fiscali e di immagine, due punti cardine di una strategia aziendale davvero vincente.

Sergio Marchionne ha avuto il merito di riportare in auge la casa automobilistica italiana in uno dei momento più difficili della sua storia, ed ora l’amministratore delegato sta portando a termine il suo compito, dando alla sua creatura un volto tutto nuovo, che possa far dimenticare i trascorsi poco felici tanto della Fiat, i cui conti sono tornati a posto solo dopo il pesante intervento del manager italo canadese, quanto per la Chrysler, che è sempre stata il fanalino di coda dell’industria automobilistica americana.

Il settore auto è in ripresa

La storia ha insegnato che innovare non sempre vuol dire perdere qualcosa: Fiat Industrial a breve si fonderà con la controllata Usa Cnh, dando vita ad una nuova società chiamata Cnh Industrial, quotata a New York e a Milano, con sede fiscale in Gran Bretagna e sede legale in Olanda. Senza alcun rimpianto per il marchio Fiat.

Anche debito pubblico e banche italiane nel rapporto del FMI sull’Italia

 Con la pubblicazione della relazione finale sullo stato dell’economia italiana i commissari internazionali del Fondo Monetario Internazionale hanno tracciato un’analisi approfondita della situazione dell’economia del nostro paese, che appare purtroppo ancora travagliato da importanti problemi, come quello del lavoro, che ne fanno un sorvegliato speciale. 

Il FMI pubblica la relazione sullo stato dell’economia italiana

 Dopo le riunioni avutesi nei giorni scorsi e dopo il completamento della missione diplomatica nel nostro Paese, il Fondo Monetario InternazionaleFMI –  ha pubblicato la relazione finale sullo stato dell’economia italiana. Per i commissari internazionali l’economia dell’Italia appare però ancora travagliata da importanti problemi e motivi di attenzione, che continuano a fare del nostro Paese un sorvegliato speciale.