Piazza Affari le peggiori azioni di oggi sono state quelle del gruppo Unicredit e quelle di Buzzi, che hanno registrato forti perdite. L’indice Ftse Mib ha concluso la giornata di contrattazioni con un calo del 2,5%, a quota 19.900 punti. Le perdite sono state su tutto il listino principale, senza esclusioni di colpi. Unicredit, la banca più esposta in Ucraina, ha finito la seduta con un calo del 6,15%. Male anche Buzzi Unicem (-8%), che ha diversi impianti produttivi dislocati tra la Russia e l’Ucraina.
Gestione portafoglio
Mediobanca, il piano industriale convince i mercati
Secondo le ultime analisi effettuate dagli analisti le azioni della banca di piazzetta Cuccia presente nel listino principale di Piazza Affari, presentano una tendenza di medio periodo ancora positiva, sottolineata dalla linea di tendenza tracciabile che parte dai minimi del 2012 in area di prezzo 2.30 e che transita ora poco sotto il prezzo di 5.80 euro.
Germania, collocamento flop nell’asta obbligazionaria
La Germania ha collocato 3,796 miliardi di euro nella riapertura del decennale febbraio 2024, cedola 1,75%, a fronte di richieste per 4,331 miliardi e di un fine di raccolta di 5 miliardi. Il bond è stato dato al rendimento medio dell’1,64% in calo rispetto all’1,77% della precedente asta del 29 gennaio.
Banca Centrale Inglese, le decisioni a sostegno della Sterlina
In questi giorni si rincorrono le ipotesi dedicate al Regno unito ed alla sterlina ed in particolare oggi sarà il turno della Bank of England che alle ore 10.30 divulgherà le minute relative all’ultima riunione del board e, allo stesso tempo, ci verrà detto il tasso di disoccupazione, probabilmente in linea con la precedente rilevazione del 7.1% e che, in caso di miglioramento, potrebbe spingere a rapidi aumenti della sterlina, dopo i tentativi falliti ieri mattina di rottura dei supporti di breve periodo.
Commodity, tentativo di ripresa delle quotazioni
Passata in secondo piano l’euforia che ha inebriato i listini nelle prime ore della mattinata di ieri, a seguito della scelta della Bank of Japan,che ha raddoppiato i piani di stimoli al segmento bancario per di migliorare il trasferimento del credito all’economia reale, tutto si è come d’un tratto fermato. Ma una crescita di volatilità è vicina.