“L’Italia non viene qui a chiedere l’Europa i cambiamenti che non è in grado di fare, ma per dire che siamo i primi a sapere di dovere cambiare”. È il discorso introduttivo del premier Matteo Renzi che ha parlato a braccio nel suo intervento all’Europarlamento per l’apertura del semestre di presidenza italiana.
Gestione portafoglio
Wall Street, gli indici segnano nuovi massimi
A dispetto dunque della congiuntura economica globale, delle varie dinamiche settoriali, delle politiche e dei piani industriali e delle strutture dei conti delle aziende, la facile reperibilità di dollari USA il cui rendimento è pressochè inesistente (volutamente sintetizziamo) avesse permesso il vero e proprio gonfiamento del prezzo delle azioni che appariva e tuttora appare di fatto inarrestabile nel momento in cui ancora sono in piedi le misure di iniezione di denaro nel sistema e i tassi di interesse restano radenti lo zero.
Nuovi massimi per l’indice americano S&P
Non possiamo che esordire con un titolo di questo tipo nel momento in cui l’indice azionario più importante a livello globale mette a segno nuovi massimi storici arrivando alla quotazione di oltre 1.979 punti, sempre più vicino ormai a quella soglia dei 2mila punti che appare ancor di più un traguardo psicologico raggiungibile.
Verità e bugie sugli stress test delle banche Europee
Ewal Nowotny, banchiere austriaco, membro del consiglio direttivo della Bce, la scorsa settimana in un’intervista rilasciata al quotidiano di Monaco di Baviera Suddeutsche Zeitung, aveva sostenuto che gli stress test sulle banche europee dell’Eurotower, i cui risultati verranno diffusi questo autunno aiuteranno a accertare possibili necessità di capitale per i maggiori istituti di credito europei, potrebbero essere troppo duri.
Le diverse correlazioni tra il Dollaro Usa e gli indici delle Borse
Dati belli o brutti quelli pubblicati ieri in America? E la reazione del mercato, o meglio, dei mercati ci dice qualcosa in attesa che arrivi questo atteso giovedì, dove la BCE dovrà in qualche modo dare una valutazione delle proprie scelte, la prima dopo l’intervento di politica monetaria del 5 giugno?
In discesa gli indici Usa dopo l’annuncio di un rialzo dei tassi a breve
La Borsa americana, non ha reagito per niente bene né alla pubblicazione di alcuni dati macro economici poco convincenti né tanto meno alle dichiarazioni fatte dal presidente della Federal Reserve di St Louis, James Bullard, che ha annunciato la possibilità che possa esserci un primo rialzo del costo del denaro da parte della Fed già nel primo trimestre del 2015.
Mercati americani, poco mossi nel fine settimana
Indici statunitensi molto vicini alla parità. Il Dow Jones Industrial Average evidenzia un calo dello 0,15% mentre il Nasdaq Composite mostra un incremento dello 0,12%. Dopo la valanga di cifre macroeconomiche dei giorni scorsi la giornata di oggi è stata caratterizzata da un unico dato macroeconomico rilevante, ovvero l’indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan che ha mostrato un rialzo nel mese di giugno a 82,5 (consensus 82,0).