Il piano casa è finalmente realtà. Il decreto contenente il Piano Casa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e prevede una serie di interessanti novità per i proprietari di immobili concessi in locazione.
La novità più importante del Piano Casa è la riduzione dell’aliquota per la cedolare secca prevista per i contratti di locazione a canone concordato e per gli studenti – valida fino al 2017 – che avrà come prima conseguenza un risparmio per i proprietari.
Vediamo di capire bene come funziona.
Chi può usufruire del regime della cedolare secca
Possono usufruire del regime agevolato della cedolare secca i contratti di locazione con durata di tre anni più due e con canone concordato, ovvero con canone calcolato in base ai limiti previsti dai comuni ad alta tensione abitativa e i contratti di locazione per studenti (studenti fuori sede, specializzandi e iscritti ad un dottorato di ricerca) anche questi calcolati in base ad accordi territoriali e di durata massima di tre anni.
Come si esercita l’opzione della cedolare secca
in caso di un nuovo contratto di locazione l’opzione si esercita automaticamente alla registrazione del contratto, nel caso, invece, di un contratto già in essere, si deve attendere la scadenza annuale.
La cedolare secca conviene a tutti?
Dato che l’aliquota per il calcolo dell’imposta unica sulle locazioni prevista dalla cedolare secca è stata portata dal 15 al 10%, sembra che questo regime possa essere conveniente per tutti. Ma così non è, in quanto questo regime è conveniente, almeno in linea teorica, solo a chi anche altri redditi oltre a quello da locazione, in quanto questo reddito non si cumula con gli altri e non incide sulle detrazioni che si possono avere.
In caso contrario, quindi nel caso in cui l’unico reddito sia quello della locazione, prima di optare per la cedolare secca è necessario rivolgersi ad un professionista per il calcolo delle imposte che si dovrebbero pagare con l’uno o l’altro regime fiscale.