Il TFR o Trattamento di Fine Rapporto, un tempo comunemente chiamato anche liquidazione, è l’ accantonamento contabile che viene corrisposto dal datore di lavoro a tutti i lavoratori dipendenti – con l’ unica eccezione di quelli statali e di quelli pubblici – al termine del rapporto di lavoro in questione, indipendentemente dalla causa della sua cessazione – dimissioni, licenziamento individuale o collettivo, etc.
Per ogni anno di servizio prestato presso uno stesso datore di lavoro, il lavoratore dipendente matura cioè una somma pari ad una mensilità del proprio stipendio, che si rivaluta al 31 dicembre di ogni anno di un tasso fisso pari all’ 1,5% e di un secondo tasso pari al 75% dell’ indice Istat dei prezzi al consumo.
> Possibile destinare il TFR ai fondi pensione
In caso di particolari necessità finanziarie e in presenza di un giustificato motivo, tuttavia, il lavoratore dipendente può anche chiedere al datore di lavoro una anticipazione sulla liquidazione, cioè un versamento anticipato del TFR maturato fino a quel momento, presentando una apposita Richiesta di anticipo sul TFR.
> TFR – Richiesta di anticipo sulla liquidazione
Bisogna sapere però che l’ anticipo sul TFR può essere richiesto solo dopo aver maturato 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro e può ammontare al massimo al 70% dell’ accantonamento totale.