La Cina ha effettuato un “grande balzo” in Italia. Infatti nell’arco di una settimana Pechino ha fatto shopping in Italia con investimenti per un valore di quasi 3 miliardi di euro. L’utility cinese State Grid, una delle più grandi al mondo, ha dato 2,1 miliardi di euro per Cassa depositi e prestiti Reti (la holding che controlla Snam e Terna). Mentre People Bank of China ha comperato partecipazioni intorno al 2% in Fiat, Telecom e Prysmian che vanno ad unirsi alle quote già acquistate in Eni e Enel qualche mese fa.
Quindi nel giro di pochi mesi la banca cinese ha investito una somma globale di quasi 3 miliardi di euro a Piazza Affari. Ad attirare così tanto la Cina sono da una parte i titoli italiani che hanno un rapporto prezzo-utili conveniente in confronto ad altre piazze europee; dall’altro la dimostrazione di un trend in atto da inizio anno di trasferimento dei flussi di liquidità dai mercati emergenti verso l’Europa e in particolar modo sulle economie dei paesi periferici (il Sud Europa).
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Restringendo il campo ai soli massimi investimenti in Italia, negli ultimi tre mesi dalla Cina sono giunti circa 5,3 miliardi di euro. Oltre a Cdp Reti e al portafoglio che sta costruendo People Bank of China, va ricordata l’operazione con la quale il Fondo Strategico Italiano, sempre espressione di Cdp, ha venduto il 40% di Ansaldo Energia per 400 milioni di euro a Shanghai Electric. Per People Bank of China ai valori attuali di Borsa, il maggiore asset in portafoglio e’ il 2,1% di Eni che ha un valore di circa 1,4 miliardi di euro.
Gli analisti mettono in risalto il buon dato della crescita organica nel secondo trimestre e le cifre incoraggianti sull’Italia (che raffigura il 28,3% del fatturato totale), dove le vendite nel primo semestre hanno segnato un aumento dell’8,2%.