Il Pil dell’ex impero celeste ha registrato nel 2013 un +7,7% e quest’anno potrebbe aumentare del 7,4%: l’incremento più basso dal 1989. Wall Street resta chiusa per il Martin Luther King day, i listini del Vecchio continente chiudono una giornata incolore e Milano è invariata. Rendimento stabile al 3,8% per i titoli di Stato italiani, sotto 1,36 contro il dollaro l’euro
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Il dato più atteso dagli investitori era quello sulla produzione industriale in Cina in diminuzione al 9,7% su base annua. Nel mese di novembre il manifatturiero era aumentato del 10% e gli analisti si aspettavano un +9,8%. Scoraggianti anche i dati sul Pil del 2013: l’economia cinese ha avuto un nuovo calo con una crescita su base annua del Pil del 7,7%. Nel 2014 potrebbe essere peggio con una stima +7,4% che rappresenterebbe la crescita più bassa dal 1989.
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Sul piano macroeconomico, in Europa si registra in Germania l’aumento dei prezzi alla produzione con un aumento dello 0,1% congiunturale a dicembre e scesi dello 0,5% su annuo. In Italia il fatturato dell’industria sale dopo 22 mesi, in aumento anche gli ordinativi.
Londra tiene la parità (-0,01%) e Francoforte retrocede dello 0,3%. Tra i singoli titoli spicca Telecom Italia, bene anche Luxottica promossa da Deutsche Bank, che paga un rosso trimestrale inatteso e l’ansia per le indagini della Consob tedesca sulla manipolazioni del mercato valutario: cede il 6% sul Dax. Bpm chiude in ribasso di quasi sei punti percentuali. L’euro va sotto quota 1,36 dollari, per il timore di ulteriori allentamenti da parte della Bce. La moneta europea passa di mano a 1,3565 dollari, mentre il cambio euro/yen è a 141,15. Lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni, è stabile a 205 punti con i titoli italiani che rendono il 3,79%.