La novità principale sarà l’incrocio delle diverse Banche Dati fiscali e contributive, il limite delle aree di autodichiarazione, l’integrazione di dati e prestazioni a livello nazionale e locale, e una spiegazione del reddito con più riguardo alla situazione patrimoniale.
Soltanto una parte dei dati potrà essere autocertificata, al contrario di oggi dove tutto è autocertificato, i dati fiscali più rilevanti come il reddito complessivo e quelli inerenti alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione.
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Saranno sotto tiro le famiglie numerose, quelle con oltre i 3 figli, e, in particolare, quelle in cui si trova un disabile a carico. Si farà attenzione alle fasce più esposte in momenti di crisi economica e dell’occupazione, come i pensionati, i precari e i disoccupati, per cui saranno rivisti i parametri di base che permetteranno di avvicendare i patrimoni delle singole famiglie, che saranno stabiliti in base al reddito e ai possedimenti mobiliari o immobiliari di ogni singolo componente.
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Saranno possibili più detrazioni per lavoro dipendente e per redditi da pensione, e novità anche per chi è in affitto con la possibilità di dedurre parte del canone di locazione, e nuove agevolazioni per chi compie lavori domestici o aiuta soggetti non autosufficienti.
Per calcolare la situazione reddituale della famiglia col nuovo Isee aumentano i redditi da valutare. Nel nuovo Isee oltre ai redditi Irpef e redditi delle attività finanziarie, saranno considerati anche i redditi soggetti a imposta sostitutiva, come quelli derivanti da cedolare secca, redditi tassati all’estero, gli assegni familiari, i trattamenti assistenziali e indennità. Aumentano anche le detrazioni fiscali, come la detrazione lavoro dipendente e detrazione pensione. La detrazione sarà pari al 20% del reddito ma con tetto massimo per la prima di 3mila euro e di 1000 per la seconda.