Come cambia il mondo del lavoro con le nuove riforme

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 Cambiamento per i contratti a tempo determinato. È il primo provvedimento nel campo del lavoro approvato dal governo Renzi. La norma principale del decreto prevede di alzare la durata massima dei contratti a tempo determinato senza causale da 12 a 36 mesi.

Oggi un lavoratore può essere assunto a tempo determinato solo se ci sono ‘fondate ragioni’ che rendano indispensabile questo tipo di contratto. Le fondate ragioni sono lo svolgimento di un lavoro stagionale, la sostituzione dei lavoratori assenti o l’esecuzione di un’opera straordinaria e occasionale.

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La legge prevede anche assunzioni a tempo determinato ‘acausali’, senza indicare una ragione che le rende necessarie, ma solo se si riscontrano due condizioni: il contratto non deve durare più di 12 mesi e deve essere il primo contratto per il lavoratore che viene assunto. La durata del contratto ‘acasuale’ viene prorogata fino a 36 mesi, con un limite: il datore di lavoro non potrà avere più del 20% della sua forza lavoro assunta con questo tipo di contratto.

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Il datore di lavoro può fare 365×3 contratti di lavoro da un giorno, tenendo così la possibilità di non rinnovare il contratto in qualsiasi momento. Il decreto legge dovrebbe modificare alcune norme su un altro tipo di contratto di lavoro, l’apprendistato, per far sì che sia più semplice assumere apprendisti diminuendo gli obblighi e gli adempimenti che riguardano il datore di lavoro. Il decreto toglie l’obbligo di introdurre in forma scritta all’interno del contratto anche il ‘piano formativo’ dell’apprendista. Modifica rilevante è l’eliminazione dell’obbligo di assumere i precedenti apprendisti prima di poterne assumere di nuovi.

 

 

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