Da qualche giorno a questa parte il Governo ha finalmente dato le nuove disposizioni in merito alla tassa sugli immobili. La vecchia IMU, infatti, è stata cancellata, almeno per quanto riguarda la prima casa e nella misura della prima rata, quella già posticipata a giugno. Inoltre sono stati esclusi dal pagamento tutti gli immobili relativi alle attività produttive agricole.
> Decreto Imu in vigore: tutte le novità dal 31 agosto 2013
Il dopo IMU, a questo punto, sarà la Service Tax, da pagare a partire dal 2014 e ancora in via di definizione, ma comunque di pertinenza delle amministrazioni locali: la sua definizione, infatti, verrà effettuata in via definitiva soltanto nel mese di ottobre, quando il governo si metterà a lavoro per la contemporanea definizione della legge di stabilità per il 2013.
> Criteri per il calcolo della Service Tax
Ma forse quello che non tutti sanno è che, qualunque sia il futuro destino delle tasse sugli immobili, in alcune particolari condizioni di abitabilità, o meglio di inabitabilità, non è necessario pagare alcuna tassa.
Non sono infatti tenuti al pagamento di alcuna tassa, né nei confronti del fisco, né a livello comunale, gli immobili che non siano più abitabili, fatiscenti o in condizioni di veri e propri ruderi.
In questo caso, dunque, vi sono due diverse soluzioni:
- presentare una dichiarazione al comune per ridurre l’ entità delle imposte
- modificare la categoria di accatastamento dell’ immobile fino a quando non si decide di ricostruire e abitare. Per gli immobili considerati ruderi vi è infatti la categoria dei collabenti.