E’ scaduto proprio nella giornata di ieri, 17 giugno, il termine ultimo per il pagamento della prima rata dell’ IMU, almeno per coloro che sono titolari di immobili che non rientrano nelle categorie beneficiate dalla sospensione voluta dal Governo Letta attraverso il decreto legge varato qualche settimana fa.
Qualora, però, nel pagamento della prima rata dell’ IMU anche i titolari di di seconde abitazioni, case di pregio, imprese, negozi, laboratori e tutti quei fabbricati accatastati nel gruppo A (tranne A/10) e nel gruppo D, abbiano commesso degli errori o delle omissioni, possono rettificare la situazione attraverso il ravvedimento operoso.
> Sanzioni per il ritardo del pagamento dell’ IMU
Il ravvedimento operoso, infatti, permette di pagare una imposta ancora non regolarizzata senza la necessità di compiere particolari adempimenti, tranne quello di pagare sull’ importo una piccola sanzione e quello di aggiungere il corrispettivo dovuto per la maturazione degli interessi legali.
Per quanto riguarda gli interessi legali, infatti, questi matureranno dal giorno della scadenza – ovvero il 17 giugno – al giorno dell’effettivo pagamento, con un’aliquota pari al 3,5% annuo, il cui totale andrà aggiunto al totale previsto per la sanzione.
La sanzione sarà invece calcolata sulla base del ritardo maturato, calcolato in giorni.