A partire da quest’anno, il contribuente dovrà dimostrare che il proprio reddito è congruo a quanto stabilito dal livello di consumi controllato dal Fisco. È questa una delle priorità disciplinari alla base del nuovo Redditometro, strumento con il quale sarà applicabile la lotta anti evasione, a partire dal controllo delle dichiarazioni dei redditi firmate nel 2010.
COME FUNZIONA IL REDDITOMETRO
► Evasione fiscale, a Marzo il nuovo Redditometro
Per ogni anno da controllare, l’Agenzia delle Entrate sceglierà le categorie di contribuenti da prendere in considerazione e ne esaminerà le singole dichiarazioni. Mediante questa procedura gli ispettori utilizzeranno le banche-dati che compongono l’Anagrafe tributaria.
Supponiamo, ad esempio che da questa verifica balzi fuori un acquisto esorbitante rispetto al reddito dichiarato da un contribuente. Cosa succede?
Visto e considerato un siffatto dato, gli ispettori capiranno come ricostruire il profilo del contribuente riempendo le caselle inerenti alle 56 voci di spesa del Redditometro.
COME LEGGERE LE VOCI DI SPESA
Sono cinquantasei. Analizziamo le prime 30 e poi le successive 26:
In merito alle prime 30voci, il Fisco avrà a disposizione statistiche fornite dalle banche-dati. Volendo fare un esempio per i consumi elettrici assumerà i dati dalle bollette.
Le ltre 26 voci di spesa sono così contemplate: il Fisco confronterà, se esistono, eventuali dati provenienti dall’Anagrafe tributaria con le medie dell’Istat relative al tipo di famiglia cui appartiene il contribuente e alla sua area geografica (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud o Isole), tra i due dati sarà preso per buono il più alto; se il dato disponibile è solo quello presuntivo dell’Istat, terrà conto di questo.