I segnali di ripresa ci sono, seppur timidi. A giugno, mese nel quale le vendite sono risalite in valore sia rispetto al mese precedente (+0,2%) sia rispetto al giugno 2015 (+0,8%), il commercio è apparso in crescita invertendo un calo tendenziale che aveva caratterizzato i mesi di aprile e maggio.
L’Istat sottolinea che l’incremento è interamente dovuto alle vendite di prodotti non alimentari, che crescono dello 0,4% in valore e dello 0,3% in volume, a fronte di una flessione delle vendite di beni alimentari pari allo 0,1% sia in valore sia in volume.
Con i dati di giugno, l’Istituto fa il report anche sull’andamento medio del trimestre aprile-giugno 2016, nel corso del quale “l’indice complessivo delle vendite al dettaglio in valore registra una variazione congiunturale positiva dello 0,1%. L’indice in volume, invece, diminuisce dello 0,1% rispetto al trimestre precedente”.
Tornando invece al raffronto tra il giugno scorso e quello del 2015, gli aumenti sono concernenti quasi tutte le tipologie di prodotti al di fuori degli alimentari. Gli italiani hanno acquistato in particolare Mobili, articoli tessili, arredamento (+2,1%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (+1,7%). Il segno meno campeggia ancora per Cartoleria, libri, giornali e riviste.
Osservando infine la tipologia di negozi che hanno registrato le performance migliori, il valore delle vendite al dettaglio aumenta dello 0,7% sia nelle imprese della grande distribuzione sia in quelle operanti su piccole superfici (nel raffronto annuo). Nella sola grande distribuzione, il valore delle vendite al dettaglio aumenta sia per gli esercizi non specializzati (+0,3%) sia per gli esercizi specializzati (+3,2%). In particolare, per gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, le vendite diminuiscono per gli ipermercati (-0,3%), mentre aumentano per le altre tipologie distributive: +0,1% per i supermercati e +1,3% per i discount.