Nel mese di maggio 2014 è stato per la prima volta firmato a Parigi un accordo internazionale promosso dall’OCSE, l’organizzazione mondiale per la cooperazione e lo sviluppo economico, relativo alla fine del segreto bancario nei paesi che hanno deciso di aderire alla convenzione.
> La fine del segreto bancario in Svizzera (e a Singapore)
Si è trattato di una svolta epocale che ha compreso anche molte nazioni da tempo ritenute alla stregua di paradisi fiscali a causa dei loro vincoli di riservatezza. Ma che cosa comporterà nei paesi del mondo la fine del segreto bancario? Ecco alcune indicazioni.
> Anche l’Austria abbandonerà il segreto bancario
La fine del segreto bancario tra i diversi paesi del mondo aderenti all’accordo comporterà lo scambio automatico delle informazioni relative ai dati bancari dei cittadini. Gli stati aderenti alla convenzione OCSE scambieranno cioè tra di loro una ingombrante molte di informazioni bancarie e finanziarie, tra cui dati relativi a investimenti, interessi e dividenti. Saranno oggetto di tale scambio di dati inoltre non solo le persone fisiche ma anche le trust e le fondazioni.
Al centro della questione dell’abolizione del segreto bancario sta la fine della riservatezza per tutti quei paesi, tra cui la Svizzera ad esempio, che per anni hanno posto un limite allo scambio delle informazioni. Per questo motivo si spera di mettere un freno non solo alle pratiche di evasione fiscale ma anche al proliferare delle attività illecite ad esse collegate.
Il testo dell’accordo dell’OCSE sul segreto bancario verrà reso pubblico dal mese di settembre 2014, quando partirà un periodo di transizione fino al 2016, anno in cui la raccolta e lo scambio dei dati entreranno in vigore.