Saranno necessari più di 11 anni per tornare ai livelli precrisi per i consumi. È quanto emerge dal calcolo effettuato dal Centro studi di Confcommercio durante l’assemblea annuale. Confcommercio stima che nel 2014 il Pil registrerà un lieve aumento pari allo 0,5% mentre i consumi rimarranno quasi fermi con a +0,1%. Pertanto “la ripresa si allontana e si conferma più debole e lenta del previsto”, è l’avvertimento di Confcommercio che vede un lieve recupero nel 2015 con Pil a +0,9% e consumi a +0,7%.
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Se da una parte si registra un aumento della fiducia, consumi e investimenti fanno vedere l’altra faccia del paese, quella di un’economia reale ancora gravemente ferma e che vede aumentare sempre più il divario economico-sociale tra il Nord e il Sud. Tra il 2007 e il 2013 il prodotto pro capite è diminuito di più di 3.100 euro e fino al 2015 non ci sarà alcun recupero; e al Sud, nel 2015, si toccheranno 12.160 euro pro capite, un livello perfino inferiore a quello di 20 anni fa (12.195 euro).
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Il Centro studi di Confcommercio, rileva l’ aumento dei divari territoriali: con oltre 34.000 euro, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto Adige sono le regioni con il Pil pro capite più alto. Campania, Calabria e Sicilia, con circa 17.000 euro, quelle con il Pil pro capite più basso. Al Sud, nel 2015, si toccheranno 12.160 euro pro capite. In merito all’export di beni, l’Italia con una quota del 25%, esporta quasi la metà in confronto alla Germania (44%) e quasi un terzo in confronto all’Olanda (70%).