Dopo aver dovuto rimborsare più di 3 miliardi di Monti Bond, immagine di una grande rottura con il recente passato, le disavventure del Monte dei Paschi tornano a far parlare nuovamente di sè. Accade in quanto la Consob ha deciso di sanzionare gli ex vertici della banca più antica del mondo per più di 4,3 milioni di euro.
Di fatto sono cinque provvedimenti emessi dall’organismo di vigilanza per un ammontare di 4,338 milioni di euro. Tra i destinatari figurano Mussari, Vigni, Di Tanno, Campaini e altri. Delle cinque sanzioni, tre sono di pertinenza a violazioni della disciplina sui prospetti informativi (articoli 94 e 113 del Tuf, Testo unico delle finanza). L’importo intero di queste tre sanzioni è di 1,9 milioni. I prospetti in questione sono inerenti a: l’aumento di capitale del 2008; l’aumento di capitale del 2011; le emissioni obbligazionarie fra il 2008 e il 2012.
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La sanzione da 2,395 milioni di euro – ha tenuto a chiarire l’Autorità dei mercati – nasce nel settore della vigilanza di Consob sul rispetto della direttiva europea in materia di prestazione dei servizi d’investimento (mifid). L’Authority ha verificato violazioni delle regole di condotta (articolo 21 del Tuf): anomalie di tipo procedurale e di comportamento in merito alla gestione dei conflitti d’interesse, di valutazione di adeguatezza della clientela retail e di modalità di pricing dei prodotti emessi dal gruppo. Le violazioni si riferiscono al triennio 2010-2012. È stata inoltre assodata anche una violazione delle disposizioni del Tuf (articolo 8) in materia di vigilanza informativa.
Per concludere una delibera da 43.000 euro è di pertinenza delle modalità di collocamento del prodotto Casaforte. Nel mese di ottobre 2013, Mps era stata già sanzionata da Consob (delibera 18669) per una violazione dell’articolo 115 del Tuf.