I cittadini italiani sono da tempo impegnati in un austero meccanismo di spending review e di contenimento della spesa pubblica, che sta inevitabilmente influenzando l’economia del paese. Da alcuni mesi a questa parte, poi, l’Italia ha acquisto anche una nuova figura istituzionale, il Commissario straordinario per la Spending Review, che, nella persona di Carlo Cottarelli, che arriva dall’FMI, avrà il compito di far risparmiare lo stato il più possibile.
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Ma proprio in questi giorni sono emersi dei dati sorprendenti che mostrano come l’Italia non stia ancora viaggiando tutta su un unico binario in fatto di bilanci e contenimento delle spese. E’ stato recentemente pubblicato, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale, il bilancio 2013 della Corte dei Conti italiana, la magistratura contabile dei revisori che hanno il compito di passare al setaccio proprio il bilancio dello stato.
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E con grande sorpresa di molti si è scoperto che la Corte dei Conti non è affatto virtuosa in termini di risparmio di soldi pubblici. Nel corso dell’anno passato, infatti, la Corte dei Conti ha speso in totale 313 milioni di euro, che sono il risultato di un trasferimento di risorse fattole direttamente dal Tesoro, pari a 280 milioni di euro, più un avanzo di amministrazione di 65 milioni derivante dal bilancio dell’anno precedente.
Nel bilancio presentato, infatti, si notano tutta una serie di sforamenti rispetto alle cifre preventivate, il cui totale ammonta addirittura a 13 milioni di euro, cioè al 4 per cento in più rispetto alla previsione. Una cosa è certa, quindi: i conti della Corte dei Conti relativi al 2013 non tornano affatto.