La volatilità agostana, proverbiale nel settore finanziario, si è fatta aspettare per un bel po’ ma alla fine è arrivata. La considerazione è fatta partendo da quel che è successo al Nasdaq che ha vissuto una tempesta di tre ore che gli analisti hanno provato ad analizzare con lucidità.
►Mercati emergenti non più appetibili
La tempesta, la pazzia del Nasdaq, non è legata agli indici o alle azioni quotate nel mercato americano. Per tre ore, infatti, non sono stati reperibili i prezzi sui monitor dei trader. Questo vuol dire che la tempesta si è legata soprattutto al cattivo rapporto tra tecnologia e mercati finanziari. Adesso tocca alla Securities and exchange commission, la Sec, fare un’indagine accurata.
►Record a Wall Street ma crolla l’Asia
Il presidente della Sec ha comunque commentato a caldo l’accaduto spiegando che questo problema tecnico deve stimolare ancora di più l’impegno della collettività alla risoluzione dei problemi finanziari legati al malfunzionamento delle tecnologie. Il problema è molto sentito. Anche a marzo, per esempio, tutti gli attori del mercato, sono stati obbligati a rispettare una policy e delle procedure precise, finalizzate a migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi tecnologici.
In pratica software e hardware di cui la borsa si serve per gestire i suoi traffici, saranno sottoposti a standard per l’installazione, la gestione, ma anche per i test e per la supervisione.