In tempi di crisi, la richiesta di mutui e prestiti per liquidità aumenta anche se poi alla domanda non corrisponde un effettiva erogazione del prestito. Secondo l’autorevole portale PrestitiSupermarket, sembra però che il prestito tradizionale stia cedendo il passo al prestito tra privati, una specie di peer to peer che si fonda su alcuni principi: la community ad esempio e la redditività delle proposte.
►I prestiti in Italia sono più costosi
Quando le condizioni economiche peggiorano, dunque, chi ha un gruzzoletto da parte, può metterlo a disposizione di chi al contrario è rimasto senza il becco di un quattrino. Ci sono delle piattaforme di social lending dedicate alla messa in comune delle proprie risorse, piattaforme in cui i singoli partecipanti possono dare in prestito dei soldi o riceverli, senza intermediari.
►Anche i mutui costano di più nello Stivale
Che vantaggi ci sono in questa opportunità di prestito? Sicuramente chi mette a disposizione dei soldi, prima che il prestito sia avviato, ottiene un rendimento dal suo gruzzoletto, maggiore di quello che si ha con un conto deposito. Chi invece si affaccia alle piattaforme di social lending per prendere denaro in prestito, ha il vantaggio di avere il denaro a tassi d’interessi più vantaggiosi delle comuni banche e concessionarie, in tempi più stretti.
Il social lending, però, ha un’altra faccia della medaglia: chi presta denaro, infatti, si può trovare davanti ad un debitore insolvente e chi chiede un prestito, potrebbe non avere abbastanza rating per ottenere quello di cui ha bisogno, adeguandosi a tassi più elevati.