L’india, continua ad essere al centro dell’attenzione degli investitori internazionali, che valutano la situazione in vista della tornata elettorale .
Vediamo il commento “Primo Piano”, settimanale di asset allocation a cura di Corrado Caironi, Investment Strategist di R&CA Ricercaefinanza.it, primo social network italiano riservato ai professionisti del risparmio gestito. “Negli ultimi tre mesi l’indice indiano Sensex si è riposizionato ai livelli massimi da cinque anni pronto per nuovi spunti, siamo oltre i 21.000 punti, ma le previsioni per i prossimi mesi sembrano caute e soggette all’esito delle elezioni generali che si concluderanno il prossimo maggio. Come sappiamo, l’India è il secondo paese più popolato al mondo (oltre 1,25 mld) e nel suo genere molto complesso politicamente, soprattutto a livello locale.
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Il problema evidenziato dagli analisti finanziari, e che rappresenta il punto di debolezza del sistema economico, è il continuo calo della produttività, manifestatosi pesantemente negli ultimi tre anni attraverso la mancata crescita del PIL. A questo si devono aggiungere altri tre elementi di preoccupazione: a) la scarsa stabilità dei prezzi e un rischio ‘stagflazione’, b) una bilancia commerciale e dei pagamenti estremamente fragile, c) l’aumento delle sofferenze bancarie e la decelerazione del Capex.
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Delle trenta maggiori società del listino indiano, oltre il 65% della crescita dei profitti è generato da sole cinque aziende: i settori che guidano il listino sono Metals, IT, Pharma e Auto ma c’è attesa per una rotazione settoriale. A zavorrare l’indice azionario sembrano essere le incertezze sugli utili, ma soprattutto il mancato cambio di passo di una politica economica senza riforme strutturali che solo la conclusione delle elezioni e il nuovo governo potranno intraprendere.