A partire dal prossimo anno potrebbe esserci un avvicendamento per quanto riguarda due delle imposte principali, Imu e Tasi.
Al loro posto potrebbe arrivare la Local Tax, una nuova tassa sulla casa. Essa dovrebbe rimpiazzare le tasse e i tributi imposti a livello comunale.
L’annuncio è arrivato dal Governo, nella persona del Premier Matteo Renzi, durante l’incontro con l’Associazione dei comuni italiani (Anci). Durante il meeting sono state tracciate nuove prospettive riguardanti la fiscalità locale.
Il Presidente del Consiglio aveva già annunciato durante i giorni scorsi l’unificazione di IMU, l’imposta municipale unica e della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili comunali in un’unica imposta sulla casa.
Gli esperti illustrano così le novità in programma:
Ora, dopo l’incontro con l’Anci, lo stesso Governo manifesta così la volontà di creare una nuova tassa la local tax che, secondo la Cgia di Mestre, porterebbe nelle casse dei Comuni oltre 31 miliardi – tra Imu, Tasi, Tari, addizionali, imposte varie. A fare i conti ci ha pensato l’Ufficio studi della CGIA che elencato le principali imposte/tasse comunali e i relativi gettiti che potrebbero essere sostituiti a partire dal prossimo anno. Così, tra Imu e Tasi (18,8 miliardi di euro), la tassa rifiuti (7,3 miliardi di euro), l’addizionale comunale Irpef (4,3 miliardi di euro), l’imposta sulla pubblicità (426 milioni di euro), la tassa sull’occupazione degli spazi e aree pubbliche (218 milioni di euro), l’imposta di soggiorno (105 milioni di euro) e l’imposta di scopo (14 milioni di euro), il gettito totale ammonta a 31,2 miliardi che verrebbero incassati con un’unica imposta: la local tax.
Intanto, secondo la Cgia di Mestre, semplificare la tassa comunale sarebbe più utile per facilitare il pagamento delle imposte.