L’atteso dato sulla produzione industriale dell’area euro, rilasciato ieri in mattinata alle ore 11.00, ha mostrato un miglioramento su base annuale sia rispetto alle rilevazioni precedenti (+1.2%), sia rispetto alle attese (+1.9%) facendo segnare un +2.1% che, con i tempi che corrono, risulta essere un buon dato, con una rilevazione su base mensile che ha però disatteso le previsioni pari a +0.5%, pur essendo risultata di 0.2 punti percentuali migliore della precedente, pari a -0.4%. Un dato contrastante dunque che ha portato a reazioni completamente decorrelate sul mercato, con l’euro lievemente in salita (il che significa dollaro in discesa), la sterlina pesantemente venduta per ragioni tecniche legate a flussi di ordini che intercettavano i prezzi su ogni pull back rialzista (così come sul dollaro australiano,spiega Matteo Paganini di DailyFx seppur in misura minore, il che significa dollaro in salita) e con un dollaro yen invariato, lievemente in discesa, ma qui ci stiamo muovendo ancora in una congestione che possiamo definire laterale.
> Oro e Rame, due andamenti contrapposti
Subito dopo però l’euro, quando il dato è stato digerito, ha mostrato una buona forza partendo a rialzo e trascinando con sé sterlina e dollaro australiano, senza che nessuna ragione macro spingesse queste ultime due divise, mostrando così una correlazione sulla base del movimento a ribasso del dollaro americano.
> Aumento tassazione delle rendite finanziarie, quali e quanto
Dollaro che, durante la sessione asiatica, trainato questa volta dal movimento a rialzo del dollaro australiano dovuto ai dati sul mercato del lavoro che hanno visto un tasso di disoccupazione stabile al 6% ed una creazione di posti di lavoro pari a 47.3k unità contro attese pari a 15k posti ed un precedente che ha toccato quota 18k, ha continuato a scendere anche contro euro e sterlina, che a differenza di quanto accade la maggior parte delle volte, questa notte sono riusciti a muoversi direzionalmente.