Il debito pubblico italiano fa segnare un nuovo record. La Banca d’Italia, nel supplemento al Bollettino statistico, ha comunicato infatti che a ottobre 2013 il debito pubblico è arrivato a 2.085.321 milioni. A settembre il debito pubblico era a 2.068.722 milioni mentre a ottobre 2012 era a 2.016.042 milioni. Una crescita continua, quindi, che sembra inarrestabile. L’Italia ha uno dei debiti pubblici più alti del mondo e questo è sempre un elemento di richiamo da parte dell’Europa e un limite allo sviluppo.
Oggi Standard and Poor’s ha confermato per l’Italia il rating BBB e l’outlook negativo basato proprio sull’alto debito pubblico e sulle previsione scarse di crescita. Il debito pubblico già alto continua quindi a crescere e le possibilità di vedere la crescita economica in Italia si assottigliano, soprattutto se la politica non interviene con scelte efficaci.
La Banca d’Italia ha mostrato anche i dati sul fisco. Da questi dati emerge che nei primi dieci mesi di quest’anno, gli incassi delle tasse sono stato di 1,442 miliardi. Nel periodo che va da gennaio a ottobre 2013 il gettito è stato di 307,8 miliardi. Nello stesso periodo del 2012, il gettito è stato invece di 309,3. Per lo Stato si registra quindi un minore gettito dello 0,4%.
Il debito pubblico che aumenta e le minore entrate fiscali non sono quindi belle notizie per l’Italia impegnata a uscire dalla recessione a favorire lo sviluppo industriale. I segnali della ripresa della produzione industriale e del Pil che non è più in discesa fanno ben sperare, ma per molti analisti economici gli effetti sull’economia e soprattutto sull’occupazione, un problema importante per l’Italia, non saranno ottenibili a breve.