La debolezza economica sarà ancora una spina del fianco per l’Italia durante buona parte del 2013.
Per queste ragioni, la Banca d’Italia è costretta a rivalutare in maniera concreta le stime relative all’andamento economico italiano.
Nel Bollettino Economico pubblicato stamani, infatti, si legge che gli analisti di via Nazionale hanno diminuitto le previsioni sul prodotto interno lordo (Pil) per l’intero anno in corso; una risalita nella seconda metà dell’anno dovrebbe portare a un complessivo +0,7% di Pil nel 2014.
Ignazio Visco su debolezza economica
La debolezza è stata oggetto degli ultimi interventi tenuti dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in particolare di quello tenuto durante una lectio magistralis all’Università di Firenze.
Si evince che il numero uno di via Nazionale ha detto nuovamente che il 2013 si configurerà come un anno ancora complicato, caratterizzato da una ripresa lenta e difficile, che si verificherà nel secondo semestre e nel quale soltanto un disegno organico di riforma potrà presentare guadagni di competitività.
Sempre mediante le riforme l’Italia potrà far si che si verifichi un’ulteriore riduzione dello spread. Pur chiarendo che l’equilibrio dei conti è la precondizione per il successo, Visco ha ribadito che le critiche secondo le quali la cosiddetta regola del debito implicherebbe un orientamento permanentemente restrittivo alla politica di bilancio sono destituite da ogni fondamento.
Visco è stato contestato da parte di alcuni studenti, che hanno espresso con vigore il loro dissenso nei confronti della presenza e delle dichiarazioni del numero uno di Bankitalia in Ateneo.
La polizia ha sgomberato l’Aula Magna dopo che gli studenti avevano bloccato il discorso di Visco con i loro slogan (“fuori i banchieri dall’Università”).