Il Decreto sul lavoro in aula tra le difficoltà

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 Il decreto sul lavoro approda oggi alla Camera e non mancano le polemiche. Il Nuovo Centrodestra, alleato di governo, ha affermato che se ci saranno delle modifiche per la minoranza interna al Pd il decreto non sarà votato. C’è quindi da fare i conti con gli alleati della maggioranza e con i sindacati che da diverso tempo hanno criticato la proposta del governo dicendo che aumenterà il precariato.

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha affermato che il decreto “accelera il beneficio, in termini di occupazione, della ripresa che si sta consolidando”. Padoan ha continuato dicendo: “Le coperture per la cassa integrazione in deroga si trovano e la questione è anche qualitativa. La situazione finanziaria dell’Italia è solida”.

Il ministro Padoan dà segnali rassicuranti e afferma che l’impegno per il consoolidamento fiscale deve essere preso da tutti. La posizione del governo è sempre quella che tutti devono contribuire per risanare i conti dell’Italia, e il ministro si rivolge soprattutto ai settori più alti, facendo riferimento al tetto sugli stipendi dei manager che è stato deciso nei giorni scorsi.

 

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Per il voto sul decreto lavoro c’è il rischio del voto di fiducia. Oltre a Ncd, anche Scelta Civica ha fatto delle critiche al testo. La più importante critica viene però dalla minoranza Dem che non era d’accordo sugli 8 rinnovi in 36 mesi previsti dal decreto. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha detto che difenderà le modifiche decise in commissione, tra le quali il passaggio da 8 a 5 rinnovi in 36 mesi. La questione è però da giocare in aula e la quadra non è ancora stata trovata.

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