C’è l’ufficialità sul taglio dell’Irpef nel 2014 con l’arrivo del decreto. Confermato il taglio a favore dei lavoratori che avranno una busta paga più pesante di 640 euro l’anno, e cioè 80 euro al mese fino a dicembre. L’aumento concerne i lavoratori dipendenti dell’ambito sia pubblico sia privato che hanno un reddito fino a 24 mila euro l’anno.
Dal decreto sono esclusi gli incapienti, cioè quelli che non pagano l’Irpef perché le detrazioni superano il minimo dovuto. Oltre i 24 mila euro i guadagno l’anno il bonus decresce fino a 26 mila euro che corrisponde a zero.
Il decreto ha anche aumentato i tagli alle spese dei ministeri che passano da 200 milioni di euro a 240 milioni di euro e considerano anche la presidenza del consiglio.
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Il governo punta anche ad avere maggiori entrate dall’evasione fiscale. L’aspettativa è di 2 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno quando sono state 13 miliardi. Il decreto potrebbe essere firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in questa giornata. Il testo prevede anche che dal primo luglio l’aliquota sulle rendite finanziarie passerà dal 20% al 26%. L’aumento riguarderà anche i dividendi distribuiti successivamente, le plusvalenze che concernono azioni e fondi e gli interessi sui conti correnti e i conti di deposito postale. Non saranno invece compresi i titoli di Stato come i Bot e i Btp.
Inoltre, il testo considera tagli alle società partecipate dello Stato del 2,5% nel 2014 e del 4% nel 2015. Non sono comprese le società quotate. Per la Rai è confermato il taglio da 150 milioni di euro e nel testo si dice della possibilità di “cedere sul mercato quote di società partecipate, garantendo la continuità del servizio erogato”.