Se in Germania, il Pil è aumentato più delle attese andando a +0,8%, in Francia, c’è uno stallo della sua economia: il Pil resta invariato nello stesso periodo di tempo stando ai dati dell’Ufficio nazionale di statistica Insee.
La differenza tra le aree sta nella tassazione. Per cercare di tagliare il deficit di bilancio, Hollande ha incrementato la tassazione. E come riportato dall’Insee, le spese per consumi, tra le prime componenti del Pil, sono scese nel primo trimestre dello 0,5%.
“La questione principale è rappresentata dalle spese per consumi – ha commentato in una intervista a Bloomberg Dominique Barbet, economista presso BNP Paribas, a Parigi – Quanto preoccupa, al di là del primo trimestre, è che il livello della crescita è debole. Non c’è accelerazione. Non assistiamo a quella ripresa che si sta manifestando in altri paesi”. “Il livello delle tasse è diventato intollerabile”, ha ammesso il primo ministro Manuel Valls.
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Situazione opposta in Germania, dove la crescita dei consumi dei privati e del governo hanno sorretto il Pil. La Bundesbank stima per la Germania una crescita dell’economia +1,7% nel 2014 e +2% nel 2015, con un tasso di inflazione rispettivamente dell’1,3% e dell’1,5%. In Italiail Pil del primo trimestre è tornato negativo, con una flessione -0,1%, contro il +0,2% atteso dagli analisti.
Malissimo l’Olanda (-1,4%) e la Finlandia è in recessione. Per l’Eurozona nel suo insieme, il Pil – riporta Eurostat – è salito +0,2% su base trimestrale, dopo + 0,5% del quarto trimestre 2013, ma peggio del + 1,1% previsto. Unica nota positiva dei dati, l’Europa è cresciuta a un ritmo più sostenuto degli Stati Uniti per la prima volta in tre anni.