Dati belli o brutti quelli pubblicati ieri in America? E la reazione del mercato, o meglio, dei mercati ci dice qualcosa in attesa che arrivi questo atteso giovedì, dove la BCE dovrà in qualche modo dare una valutazione delle proprie scelte, la prima dopo l’intervento di politica monetaria del 5 giugno?Questa è un’altra domanda che ci siamo posti questa notte, dopo aver assistito a due fatti chiari: l’indebolimento del dollaro americano ed il tentativo dello S&P500 di rompere le ultime resistenze fatte segnare per puntare i massimi storici di mercato. Dopo questi primi movimenti, il dollaro è andato a mantenere la propria debolezza di breve contro euro, sterlina e dollaro australiano (storia a parte lo yen che stanotte, sulla forte ripartenza del Nikkei è stato venduto per finanziare gli acquisti di rischio, facendo salire il dollaro contro di esso), mentre le borse, come evidenziamo da una settimana a questa parte, avrebbero potuto prendere profitto in maniera abbastanza veemente sui tentativi di massimi dei prezzi e così è stato spiega il desk di DailyFx. Per poi, fermarsi sui supporti per tentare nuove ripartenze, quindi fallendo la partenza di un movimento direzionale ribassista, come predichiamo sempre da lunedì scorso.
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Se andiamo ad analizzare la price action pura dei movimenti, abbiamo avuto le borse salire dopo la pubblicazione di un dato buono (se consideriamo lo scostamento dalle aspettative) sulla vendita di nuove case, con un +6.1% vs 1.5% sul mese ed un miglioramento da -9.3% a -6.9% (con consensus a -9.1%) sull’anno, con un Chicago PMI pubblicato un quarto d’ora prima 62.6 vs 63 exp) che, al contrario di quanto scriveranno molti analisti oggi cercando di commentare la discesa del dollaro americano, non ha impattato minimamente sul mercato. Borse a rialzo con dollaro inizialmente venduto, a partire dalle coppie di valute meno liquide rispetto all’EurUsd (oceaniche e commodity currencies), con borse in correzione con dollaro che ha continuato la sua strada a ribasso.