Le donne italiane non possono contare sulla stessa stabilità economica degli uomini. A rivelarlo una ricerca dell’Istituto Red Sintesi sui dati della Banca d’Italia, e questo pur essendo mediamente più istruite.
Situazione, questa, che è andata aggravandosi dall’inizio della crisi.
Le donne italiane sono state definite ‘economicamente fragili’, in quanto, a fronte di un guadagno mensile medio di 1.200 euro (400 in meno dei loro colleghi maschi) non sono in grado di acquistare beni durevoli e hanno maggiori difficoltà a farsi concedere prestiti dalle banche.
Lo studio mette in evidenza che la ricchezza netta delle famiglie guidate da una donna è di 105.000 euro, 40.000 in meno rispetto ai patrimoni delle famiglie guidate da un uomo, che possiedono in totale il 72% della ricchezza delle famiglie italiane.
► Meno ricchezza e maggiori difficoltà di accesso ai prestiti per le donne
A questo dato si aggiunge anche quello comparativo rispetto al periodo pre crisi: la ricchezza delle donne si è contratta del 21% dall’inizio della crisi, mentre quella degli uomini solo dell’8,5%.
Le donne sono prevalentemente lavoratrici dipendenti e la maggior parte della loro ricchezza è costituita da questo tipo di reddito, per un totale di 27.700 euro annui. Lo stipendio annuo medio degli uomini è di 33.700.
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Anche per quanto riguarda il patrimonio immobiliare la ricerca ha messo in evidenza una grande disparità tra uomini e donne: solo il 60% delle famiglie guidate da donne vive in un casa di proprietà, contro il 65% delle famiglie guidate da uomini, oltre al fatto che si tratta generalmente di appartamenti di piccole di dimensioni.