Ci sono alcuni paesi nel mondo in cui i lavoratori non hanno alcun tipo di diritto e in cui ogni tentativo da parte di questi di ottenere delle migliori condizioni viene barbaramente represso.
E non sono neanche pochi gli esempi, anzi. Secondo l’annuale Global Rights Index stilato dall’Ituc, International Trade Union Confederation, esistono decine di paesi in cui i lavoratori vengono licenziati, arrestati e anche uccisi a scopo intimidatorio.
Sono 139 i paesi che sono stati analizzati dall’Ituc, e in ognuno di questi sono stati studiati 97 diversi indicatori delle condizioni dei lavoratori per giungere ad un punteggio finale da 1 a 5, dove cinque indica le condizioni peggiori.
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In questa fascia rientrano paesi come la Repubblica Centrafricana, la Libia, la Palestina, il Sud Sudan, la Cina, la Cambogia, l’Egitto e molti altri, paesi che notoriamente hanno delle evidenti lacune nella garanzia dei diritti dei lavoratori.
Stupisce, però, che nella fascia successiva, ovvero la 4, si trovino anche gli Stati Uniti, paese per cui l’Ituc ha rilevato delle violazioni sistematiche. La Gran Bretagna si trova nella fascia 3, che indica violazioni con frequenza regolare, mentre la Svizzera è in fascia 2 (violazioni ripetute). Stupisce anche che l’Italia sia in fascia 1, che contraddistingue paesi in cui le violazioni dei diritti del lavoratore sono saltuarie.
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Tra i paesi in cui si lavora meglio, oltre all’Italia, ci sono anche la Danimarca, l’Uruguay (dove il 90% dei lavoratori sono protetti da contratti collettivi), la Grecia e Hong Kong.