Effetto Grecia: borse in caduta libera e spread in aumento

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Effetto Grecia: si registra un crollo delle Borse e un’impennata dello spread fra Btp e Bund tedeschi che mosso dal timore di un’uscita di Atene dalla moneta unica arriva a sfiorare quota 200 punti (197) prima di riposizionarsi in area 155, contro i 123 di venerdì scorso.

Il rendimento del debito italiano cresce attestandosi al 2,3%, ai massimi dall’inizio di novembre dello scorso anno: una corsa che rischia di minare anche la tenuta dei conti italiani. Basti pensare, infatti, che 100 punti base si traducono in un aumento del costo del debito – per l’Italia – di circa 4 miliardi di euro l’anno.

Insomma nel giorno in cui la Grecia ha deciso di non aprire Borsa e banche, i mercati sono travolti della vendite e in pochi minuti sono stati bruciati 340 miliardi. E così in quella che per l’indice Euro Stoxx 50 è la peggior giornata dal 2011 Piazza Affari cede il 3,9%, Londra perde l’1,5%, Francoforte il 3,2% e Parigi il 3,3%. A Milano tutti i titoli trattano in rosso, ma le vendite più pesanti colpiscono le banche con Mps in fondo al listino. Male anche i listini asiatici. Tokyo chiude a 2,9%, Sydney perde il 2,24%, Seul l’1,56%, Taipei il 2,40%, Singapore l’1,35%. Le cose vanno ancora peggio a Shanghai che già aveva registrato perdite nelle ultime due settimane. Nonostante un taglio a sorpresa dei tassi di interesse nel weekend, lo Shanghai Composite Index cede il 7,35%. Sotto pressione l’euro: la moneta unica è scesa ai minimi da un mese a 1,0955 dollari sui circuiti elettronici, contro 1,1165 dollari di venerdì (le valute).

Gli addetti ai lavori sono consapevoli che domani scade la rata da 1,6 miliardi di euro che la Grecia deve rimborsare al Fmi: il governo pare non essere in grado di pagare e ha indetto un referendum per domenica prossima sul nuovo piano di aiuti proposto dai creditori internazionali.

 

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